Psicosi
mia figlia 19 anni dopo una ricaduta da una psicosi acuta e dopo un tentativo di suicidio è stata ricoverata all' ospedale civile di brescia reparto psichiatrico e dopo 40 giorni di degenza è stata dimessa agosto 2013 si è isolata in casa spesso è angosciata e piange rifiuta relazioni sociali ha disturbi di tipo paranoico i farmaci finora hanno dato scarsi risultati usa la seguente terapia haldol 20 goccie la mattina 10 gocccie a pranzo 20 goccie la sera lorazepan 2,5mg. 1/2 cp. la mattina 1/2 cp. a pranzo 1cp la sera akineton 4mg. 1cp. la mattina dal mese scorso fa una iniezione di invega 1 volta al mese rifiuta un ulteriore ricovero anche in strutture cosidette riabilitative vi chiediamo suggerimenti per migliorare il suo stato di salute perche come genitori siamo molto preoccupati inoltre dall,eta di 7 anni è diabetica insulino dipendente molte grazie
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Gentile Utente,
effettivamente la situazione di sua figlia è grave sia per la psicosi che , in aggiunta, per il diabete. E' già positivo che assuma la terapia. La situazione dove si può agire è la ricerca di una terapia farmacologica sempre più efficace e il più possibile tagliata su misura per lei. In effetti anche strutture qualificate per la riabilitazione sarebbero di aiuto. Bisogna non stancarsi di chiedere ai servizi che la seguono risultati sempre migliori per giungere ad un benessere più stabile possibile. Capisco quanto sia difficile per voi genitori combattere per ottenere il meglio per lei, data la gravità del disturbo e mi spiace non poter essere di maggiore aiuto.
Cordialità,
effettivamente la situazione di sua figlia è grave sia per la psicosi che , in aggiunta, per il diabete. E' già positivo che assuma la terapia. La situazione dove si può agire è la ricerca di una terapia farmacologica sempre più efficace e il più possibile tagliata su misura per lei. In effetti anche strutture qualificate per la riabilitazione sarebbero di aiuto. Bisogna non stancarsi di chiedere ai servizi che la seguono risultati sempre migliori per giungere ad un benessere più stabile possibile. Capisco quanto sia difficile per voi genitori combattere per ottenere il meglio per lei, data la gravità del disturbo e mi spiace non poter essere di maggiore aiuto.
Cordialità,
Dr. Roberto Di Rubbo
[#2]
Gentile utente,
La terapia che assume sua figlia dovrebbe dare qualche effetto nell'arco di un paio di mesi. Se i miglioramenti clinici sono nulli sarà compito dei curanti decidere se è come modificare la terapia. Se ha praticato da poco la somministrazione di paliperidone a rilascio prolungato, allora occorre attendere ancora qualche settimana. La presenza del diabete va segnalata agli specialisti di riferimento. Se vuole ci aggiorni sull'evoluzione.
Cordiali saluti
La terapia che assume sua figlia dovrebbe dare qualche effetto nell'arco di un paio di mesi. Se i miglioramenti clinici sono nulli sarà compito dei curanti decidere se è come modificare la terapia. Se ha praticato da poco la somministrazione di paliperidone a rilascio prolungato, allora occorre attendere ancora qualche settimana. La presenza del diabete va segnalata agli specialisti di riferimento. Se vuole ci aggiorni sull'evoluzione.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 13/11/2013.
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