Andamento cura paroxetina
Buongiorno,
Tre anni fa, a causa di una depressione post-partum ho assunto daparox (20mg) con ottimi risultati. La cura è proseguita per poco più di un anno, poi dato che la situazione era rientrata completamente, con la psichiatra si è deciso di sospendere la cura e per un paio d'anni le cose sono continuate senza nessun problema.
In agosto, però, dopo un forte periodo di stress è ricomparsa l'ansia con somatizzazioni e conseguente depressione.
In accordo con la psichiatra ho ricominciato la cura con Daparox - 20mg che prendo ormai da un mese e mezzo. Dopo le prime settimane di assunzione che mi hanno accentuato i sintomi, dopo circa 3-4 settimane ho inziato a sentirmi meglio: l'umore è sicuramente migliorato, ma l'ansia a volte compare come mi è accaduto stamattina. Essendo principalmente ansiosa, quando questo mi capita mi terrorizza l'idea di avere una ricaduta o che il farmaco non basti...
Devo avere ancora pazienza o pemsare di rivedere il dosaggio/cambiare farmaco?
Vi ringrazio anticipatamente,
cordiali saluti
Tre anni fa, a causa di una depressione post-partum ho assunto daparox (20mg) con ottimi risultati. La cura è proseguita per poco più di un anno, poi dato che la situazione era rientrata completamente, con la psichiatra si è deciso di sospendere la cura e per un paio d'anni le cose sono continuate senza nessun problema.
In agosto, però, dopo un forte periodo di stress è ricomparsa l'ansia con somatizzazioni e conseguente depressione.
In accordo con la psichiatra ho ricominciato la cura con Daparox - 20mg che prendo ormai da un mese e mezzo. Dopo le prime settimane di assunzione che mi hanno accentuato i sintomi, dopo circa 3-4 settimane ho inziato a sentirmi meglio: l'umore è sicuramente migliorato, ma l'ansia a volte compare come mi è accaduto stamattina. Essendo principalmente ansiosa, quando questo mi capita mi terrorizza l'idea di avere una ricaduta o che il farmaco non basti...
Devo avere ancora pazienza o pemsare di rivedere il dosaggio/cambiare farmaco?
Vi ringrazio anticipatamente,
cordiali saluti
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Intanto le due settimane di apparente peggioramento sono forse dovute al fatto, sicuramente comunicatole dal collega, che il farmaco funzionando per accumulo prima di dieci-quindici giorni non serve a nulla.
Poi deve prendere in considerazione il miglioramento già avvenuto e chiedersi se l'ansia non sia un ulteriore segnale del corpo che le comunica qualcosa che non va nel suo stile di vita, ovvero che le chiede ancora di interrompere eventuali fattori di stress, se e quando sia possibile evidenziarli o interromperli.
Infine credo sia utile ricordare che Roma non fu costruita in un giorno (e nemmeno il mondo in sette) per cui attendere dai due ai sei mesi per valutare la massima efficacia possibile del farmaco già parzialmente utile è la cosa più saggia da fare.
Segua i consigli del suo psichiatra, che la conosce meglio di quanto poco avrò capito io che posso solo leggere la sua mail e potrei travisare o ignorare qualcosa.
Poi deve prendere in considerazione il miglioramento già avvenuto e chiedersi se l'ansia non sia un ulteriore segnale del corpo che le comunica qualcosa che non va nel suo stile di vita, ovvero che le chiede ancora di interrompere eventuali fattori di stress, se e quando sia possibile evidenziarli o interromperli.
Infine credo sia utile ricordare che Roma non fu costruita in un giorno (e nemmeno il mondo in sette) per cui attendere dai due ai sei mesi per valutare la massima efficacia possibile del farmaco già parzialmente utile è la cosa più saggia da fare.
Segua i consigli del suo psichiatra, che la conosce meglio di quanto poco avrò capito io che posso solo leggere la sua mail e potrei travisare o ignorare qualcosa.
Dr. Manlio Converti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 08/11/2013.
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