Dubbio su una ragazza catalogata come anoressica
Buongiorno,
sono lo zio di una ragazza di 15 anni,catalgata dallo psicologo cme anoressica,ma slla quale diagnosi ho un qualche dubbio.
Mia nipote,in sintesi,e' una ragazza di 15 anni,effettivamente in eccedenza ponderale( kg. 58 con altezza 1,66),prima di entrare in anoressia.Ha iniziato ad andare dallo psicologo nel mese di settembre del 22207(peso 48 kg.)..arrivata a kg 42 5 mesi fa',ora( da ca 2 mesi) kg,45,500. Contesto familiare: genitori separati,msdre presente praticamente,ma molto meno affettivamente,in quanto si dedica quasi totalmente alla anziana madre che vive in casa con loro,vecchia signora molto accentrata su di se' e pochissimo affettuosa con la figlia e la nipote e che " domina la scena" in quanto condiziona tutto il ritmo della vita di quella casa.Padre molto presente,forse un po' apprensivo nei riguardi della figlia,costretto a cedere molto nei confronti della ex moglie...in funzione della figlia e per il buon vivere( e' una persona che approfondisce i problemi e si documenta,al contrario della madre della ragazza).
Le classiche connotazioni descritte per l'anoressia in realta' ci sono tutte,compresa l'amenorrea che dura ormai da 10 mesi...etc....
Cio' che mi risuona sempre in mente son le parole di mia nipote prima di andare dalla psicologa e dalla nutrizionista: zio...io non sono anoressica!.... ed in realta',prima di andare dalla psicologa lei pesava 48 kg....e mangiava di tutto...senza pesare e senza stare troppo attenta alle calorie,solo....cercava di mangiare di meno.Subito dopo le prime sedute dalla psicologa,pero',e' come se si fsse autoconvinta e..da subito...con la nutrizionista...pesare...calcolare calorie...etc....Da allora e' stato un crescendo......
Si tenga presente che la sera prima di andare dalla psicologa aveva mangiato da me un piatto di involtini di carne...ben conditi ed abbondanti....lasciando il piatto pulitissimo...!
Ora ...io avevo da tempo notato in mia nipote degli atteggiamennti ossessivo-compulsivi...piccoli rituali ai quali non poteva rinunciare..come il ripetere tantissime volte un discorso...fino quando non lo reputeva " perfetto....." e cosi' via. Questo unitamente ad una bassa autostima in quanto si giudicava una " culona"... il naturale desiderio di una adolescente a volere dimagrire...essere piu' bella e desiderata.......
Porgo quindi lo spunto per delle considerazioni...puo' trattarsi di un atteggiamento guidato e trasformato ,inconsapevolmente,in un autoconvincimento che ha poi preso la mano....fino a divenire effettivo?
Ho letto poi delle recenti acquisizioni fisiopatologiche sulla anoressia,che quindi troverebbe riscontro in atteggiamenti ormonali e sostanze biochimiche particolari.Novita' e chiarimenti in questo settore?
Grato a quanti vorranno rispondermi...
Cordiali saluti
sono lo zio di una ragazza di 15 anni,catalgata dallo psicologo cme anoressica,ma slla quale diagnosi ho un qualche dubbio.
Mia nipote,in sintesi,e' una ragazza di 15 anni,effettivamente in eccedenza ponderale( kg. 58 con altezza 1,66),prima di entrare in anoressia.Ha iniziato ad andare dallo psicologo nel mese di settembre del 22207(peso 48 kg.)..arrivata a kg 42 5 mesi fa',ora( da ca 2 mesi) kg,45,500. Contesto familiare: genitori separati,msdre presente praticamente,ma molto meno affettivamente,in quanto si dedica quasi totalmente alla anziana madre che vive in casa con loro,vecchia signora molto accentrata su di se' e pochissimo affettuosa con la figlia e la nipote e che " domina la scena" in quanto condiziona tutto il ritmo della vita di quella casa.Padre molto presente,forse un po' apprensivo nei riguardi della figlia,costretto a cedere molto nei confronti della ex moglie...in funzione della figlia e per il buon vivere( e' una persona che approfondisce i problemi e si documenta,al contrario della madre della ragazza).
Le classiche connotazioni descritte per l'anoressia in realta' ci sono tutte,compresa l'amenorrea che dura ormai da 10 mesi...etc....
Cio' che mi risuona sempre in mente son le parole di mia nipote prima di andare dalla psicologa e dalla nutrizionista: zio...io non sono anoressica!.... ed in realta',prima di andare dalla psicologa lei pesava 48 kg....e mangiava di tutto...senza pesare e senza stare troppo attenta alle calorie,solo....cercava di mangiare di meno.Subito dopo le prime sedute dalla psicologa,pero',e' come se si fsse autoconvinta e..da subito...con la nutrizionista...pesare...calcolare calorie...etc....Da allora e' stato un crescendo......
Si tenga presente che la sera prima di andare dalla psicologa aveva mangiato da me un piatto di involtini di carne...ben conditi ed abbondanti....lasciando il piatto pulitissimo...!
Ora ...io avevo da tempo notato in mia nipote degli atteggiamennti ossessivo-compulsivi...piccoli rituali ai quali non poteva rinunciare..come il ripetere tantissime volte un discorso...fino quando non lo reputeva " perfetto....." e cosi' via. Questo unitamente ad una bassa autostima in quanto si giudicava una " culona"... il naturale desiderio di una adolescente a volere dimagrire...essere piu' bella e desiderata.......
Porgo quindi lo spunto per delle considerazioni...puo' trattarsi di un atteggiamento guidato e trasformato ,inconsapevolmente,in un autoconvincimento che ha poi preso la mano....fino a divenire effettivo?
Ho letto poi delle recenti acquisizioni fisiopatologiche sulla anoressia,che quindi troverebbe riscontro in atteggiamenti ormonali e sostanze biochimiche particolari.Novita' e chiarimenti in questo settore?
Grato a quanti vorranno rispondermi...
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
il dubbio diagnostico deve essere posto al curante di sua nipote.
Tutti gli elementi che indica possono far pensare ad un disturbo alimentare, tale disturbo pero' deve rispettare i criteri del manuale diagnostico DSM-IV TR.
In assenza di altri elementi e' certamente piu' utile discuterne con il curante.
il dubbio diagnostico deve essere posto al curante di sua nipote.
Tutti gli elementi che indica possono far pensare ad un disturbo alimentare, tale disturbo pero' deve rispettare i criteri del manuale diagnostico DSM-IV TR.
In assenza di altri elementi e' certamente piu' utile discuterne con il curante.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Ringrazio il gentile dr. Ruggiero per la sua cortese risposta.
In reala',il mio imbarazzo e la leggera perplessita' nascono proprio dal rapporto instauratosi con la psicologa. La professionista,sicuramente brava e soprattutto in buona fede,mi da' pero' una sensazione strana di " vaghezza"...in quanto non sembra seguire uno schema preciso e coerente.Per esempio anche adesso insiste su 1400 calorie giornaliere + quella che lei chiama una grande liberazione al giorno( una merenda della quale mia nipote non conosce precisamente il contenuto calorico).Ebbene,mi nipote ,furbescamente riesce a fare rienrare la grande liberalizzazionme nele 1400 calorie,prendendo tutti in giro.
Si tenga presente che 5 mesi fa' mia nipote stava per entrare dietro consiglio della psicologa in un centro ABA del nord.....Solo per un intervento del padre,che ha amici medici,si e' riusciti a fare assumere a mia nipote due integratori (Ensure plus) di 300 calorie ciascuno.....e quindi poi a scongiurare il pericolo( mia nipote e' in anoressia restrittiva fortunatamente,mai passata alla fase della bulimia)
La psicologa poi mi sembra restia a dare cominicazioni ai genitori sull'attualita' del suo intervento(certo...senza entrare nell'intimo del colloquio e del suo contenuto,giustamente coperto da segreto professionale),trincerandosi dietro frasi del tipo..." sono molto occupata..dovete essere voi che mi dovete venire dietro."..e cosi' via.. Trattasi di professionista non convenzionata che vede mia nipote,dietro sua richiesta,2 volte settimana.
Ora,e me ne scuserete se esprimo questa opinione su una vostra collega,questo atteggiamento non mi sembra molto corretto nei confronti di 2 genitori giustamente ansiosi per la figlia,e talvolta sembra esser volutamente sfuggente.
Cio' che piu' mi preoccupa e' il fatto poi che non vuole assumere acqua e sale nei cibi,pur sapendo che non vi sono calorie.
L'altro giorno e' arrivata a pesare 2 merendine confezionate(che pur avevano peso e calorie scritte),scegliendo quella che pesava un grammo meno! Tutto quello che pesa deve essere almeno 1 grammo meno... Avverto ...una certa sottovalutione del problema nutrizionale comunque ....e' gia' in terapia da 1 anno quasi!
Non mi risulta poi che siano state ben inquadrate le cause di fondo del disturbo e quindi " lo sfondo" sul quale si muove mia nipote e' sempre il medesimo .
Ne approfitto per chiedere inoltre: e' stata proposta dalla nutrizionista una terapia omeopatica per l'amenorrea. E' il caso di seguire questa strada?
Grazie
In reala',il mio imbarazzo e la leggera perplessita' nascono proprio dal rapporto instauratosi con la psicologa. La professionista,sicuramente brava e soprattutto in buona fede,mi da' pero' una sensazione strana di " vaghezza"...in quanto non sembra seguire uno schema preciso e coerente.Per esempio anche adesso insiste su 1400 calorie giornaliere + quella che lei chiama una grande liberazione al giorno( una merenda della quale mia nipote non conosce precisamente il contenuto calorico).Ebbene,mi nipote ,furbescamente riesce a fare rienrare la grande liberalizzazionme nele 1400 calorie,prendendo tutti in giro.
Si tenga presente che 5 mesi fa' mia nipote stava per entrare dietro consiglio della psicologa in un centro ABA del nord.....Solo per un intervento del padre,che ha amici medici,si e' riusciti a fare assumere a mia nipote due integratori (Ensure plus) di 300 calorie ciascuno.....e quindi poi a scongiurare il pericolo( mia nipote e' in anoressia restrittiva fortunatamente,mai passata alla fase della bulimia)
La psicologa poi mi sembra restia a dare cominicazioni ai genitori sull'attualita' del suo intervento(certo...senza entrare nell'intimo del colloquio e del suo contenuto,giustamente coperto da segreto professionale),trincerandosi dietro frasi del tipo..." sono molto occupata..dovete essere voi che mi dovete venire dietro."..e cosi' via.. Trattasi di professionista non convenzionata che vede mia nipote,dietro sua richiesta,2 volte settimana.
Ora,e me ne scuserete se esprimo questa opinione su una vostra collega,questo atteggiamento non mi sembra molto corretto nei confronti di 2 genitori giustamente ansiosi per la figlia,e talvolta sembra esser volutamente sfuggente.
Cio' che piu' mi preoccupa e' il fatto poi che non vuole assumere acqua e sale nei cibi,pur sapendo che non vi sono calorie.
L'altro giorno e' arrivata a pesare 2 merendine confezionate(che pur avevano peso e calorie scritte),scegliendo quella che pesava un grammo meno! Tutto quello che pesa deve essere almeno 1 grammo meno... Avverto ...una certa sottovalutione del problema nutrizionale comunque ....e' gia' in terapia da 1 anno quasi!
Non mi risulta poi che siano state ben inquadrate le cause di fondo del disturbo e quindi " lo sfondo" sul quale si muove mia nipote e' sempre il medesimo .
Ne approfitto per chiedere inoltre: e' stata proposta dalla nutrizionista una terapia omeopatica per l'amenorrea. E' il caso di seguire questa strada?
Grazie
[#3]
Gentile utente,
sono contrario per professione e credenza personale alle terapie omeopatiche per cui questa domanda andrebbe posta forse a chi ci crede almeno un poco.
Per cio' che riguarda la psicologa, posso dire che a volte certi "orientamenti" clinici pongono in essere alcuni comportamenti che possono non essere accettati dai familiari.
Purtroppo, attualmente la situazione riguarda una minore i cui genitori esercitano la patria potesta' su di essa.
Non mi trova in accordo con tali comportamenti proprio perche' tendono ad esasperare maggiormente una situazione la cui diagnosi sembra essere molto chiara.
Il problema e' che non sempre cercare il "fondo" del disturbo e le cause interconnesse puo' portare ad una qualche soluzione.
Credo che sia il caso di ridefinire il trattamento psicoterapeutico in atto con una chiara richiesta di appuntamento con la psicologa.
sono contrario per professione e credenza personale alle terapie omeopatiche per cui questa domanda andrebbe posta forse a chi ci crede almeno un poco.
Per cio' che riguarda la psicologa, posso dire che a volte certi "orientamenti" clinici pongono in essere alcuni comportamenti che possono non essere accettati dai familiari.
Purtroppo, attualmente la situazione riguarda una minore i cui genitori esercitano la patria potesta' su di essa.
Non mi trova in accordo con tali comportamenti proprio perche' tendono ad esasperare maggiormente una situazione la cui diagnosi sembra essere molto chiara.
Il problema e' che non sempre cercare il "fondo" del disturbo e le cause interconnesse puo' portare ad una qualche soluzione.
Credo che sia il caso di ridefinire il trattamento psicoterapeutico in atto con una chiara richiesta di appuntamento con la psicologa.
[#4]
Ex utente
Gazie per la risposta.Cerchero' d consigliare i genitori in tal senso.
Per quanto riguarda le ultime cquisizioni fisiopatolgiche sulla anoressia,che quindi non verrebbe piu' vista solamente come una patologia essenzialmente psichica,qualche professionista potrebbe dare delle utili informazioni?Possibilita' terapeutiche farmacologiche attuali?
Grato a chi vorra' rispondere
Cordiali saluti
Per quanto riguarda le ultime cquisizioni fisiopatolgiche sulla anoressia,che quindi non verrebbe piu' vista solamente come una patologia essenzialmente psichica,qualche professionista potrebbe dare delle utili informazioni?Possibilita' terapeutiche farmacologiche attuali?
Grato a chi vorra' rispondere
Cordiali saluti
[#5]
Di solito i disturbi del comportamento alimentare coinvolgono nel loro determinismo anche i familiari, che perciò sono normalmente coinvolti anche nel trattamento, specialmente a quest'età.
Se la situazione non si chiarisce può essere utile rivolgersi a un Centro specifico per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Ogni regione dovrebbe aver indicato dei centri di riferimento cui rivolgersi.
Le copio da un sito internet questa lista:
SICILIA
Palermo
Ambulatorio per i Disturbi del Comportamento Alimentare UNITÀ INTERDIPARTIMENTALE DI PSICOLOGIA (Prof. Antonio Bongiorno) Istituto di Clinica Medica I - AOU Policlinico "Paolo Giaccone", Piazza delle Cliniche n° 2, Palermo
Tel. 091/6552148/2112
Palermo
ASL 6, neuropsichiatria infantile 091/7035422,
Azienda Ospedaliera Cervello, servizio di psichiatria 091/7035422
Catania
Università degli studi, Clinica Psichiatrica 095/256636
Università degli studi, Servizio neurologia infantile 095/26540
Centro di Diagnosi e Terapia dei Disturbi Alimentari Psicogeni
c/o Il Servizio di Neuropsichiatria dell'Età Evolutiva Azienda USL 3 - 095/7677125
Se la situazione non si chiarisce può essere utile rivolgersi a un Centro specifico per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Ogni regione dovrebbe aver indicato dei centri di riferimento cui rivolgersi.
Le copio da un sito internet questa lista:
SICILIA
Palermo
Ambulatorio per i Disturbi del Comportamento Alimentare UNITÀ INTERDIPARTIMENTALE DI PSICOLOGIA (Prof. Antonio Bongiorno) Istituto di Clinica Medica I - AOU Policlinico "Paolo Giaccone", Piazza delle Cliniche n° 2, Palermo
Tel. 091/6552148/2112
Palermo
ASL 6, neuropsichiatria infantile 091/7035422,
Azienda Ospedaliera Cervello, servizio di psichiatria 091/7035422
Catania
Università degli studi, Clinica Psichiatrica 095/256636
Università degli studi, Servizio neurologia infantile 095/26540
Centro di Diagnosi e Terapia dei Disturbi Alimentari Psicogeni
c/o Il Servizio di Neuropsichiatria dell'Età Evolutiva Azienda USL 3 - 095/7677125
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.