Il dilemma della mezza sigaretta
Salve dottori, circa 8 anni fa iniziai a fumare.. insieme alla compagnia di amici, come accade solitamente a chi inizia, per circa 2-3 anni ho fumato circa 5-6 sigarette al giorno, non sono mai stato un fumatore accanito.
verso i 19 anni ho iniziato ad avere problemi di ipertensione giovanile (ereditaria), in pratica cominciai a controllare la mia pressione in tutte le fasi della giornata, e notai che quando fumavo una sigaretta la pressione si alzava per circa 15 minuti su valori di 160/100, nessun medico mi ha mai saputo spiegare perchè accadesse questo, in ogni caso senza pensarci due volte presi l'iniziativa di smettere di fumare.
Tuttavia da allora (sono passati 4 anni) ho sempre fumato la sera prima di dormire esattamente mezza sigaretta, ho questa abitudine di fumarne metá, e lasciare l'altra metá per la sera dopo.
Il fatto del fumarne metá è dovuto al fatto che ho notato che con quei 4-5 tiri di metá sigaretta la pressione non si alza in modo eccessivo (140-80 per 5 minuti).
Ora non sono qui con la classica domanda "fa male fumare cosi poco?" , lo so che fa male, non male come un fumatore abituale, forse meno male di una giornata in mezzo allo smog di Roma, ma fa male.
Comunque un pò assillato dagli spot contro il fumo, dalle varie cose che si vedono, sono sempre stato complessato per questa mezza sigaretta, che giuro ho provato a togliere in tutti i modi, sigaretta elettronica, cerotti, gomme per la nicotina, ecc..
ma nessuno di questi ha mai funzionato, e sono arrivato a una conclusione, non funzionano perchè io non fumo per necessitá di nicotina, 4 tiri al giorno non possono dare assuefazione da nicotina, dipendenza psicologica e tutto il resto si, ma assuefazione da nicotina no, visto che il giorno sono a contatto con fumatori e non sento la necessitá di fumare.
Insomma mi sono creato complessi su questa mezza sigaretta della sera, ne parlai anche alla mia psicoterapeuta (ci andai per un momento di DAP), e gli accennai di questa mia preoccupazione per la mezza sigaretta, e mi disse "ti stai creando problemi assurdi per un paio di tiri di tabacco, se non riesci a farne a meno perchè porti il problema? ognuno ha i suoi piccoli vizi, che non sempre sono salutari" insomma quello che voleva dire è che rischiavo di farmi problemi mentali maggiori del danno di quei 3-4 tiri. TUttavia la psicoterapeuta fumava, cosi come altri medici che ho conosciuto, che li vedi e pensi "ma come loro che fanno cosa comporta, fumano?" ma poi ti rendi conto che sono comunque umani.
Dottori vorrei un vostro parere, è saggio che continuo a complessarmi la vita cercando soluzioni, o anche voi siete d'accordo che per cosi poco non posso complicarmi l'esistenza?
Chiedo a voi perchè oltre ad essere psicologici siete anche medici.
Grazie per la risposta, vi prego non siate aggressivi, per me è un argomento delicato.
verso i 19 anni ho iniziato ad avere problemi di ipertensione giovanile (ereditaria), in pratica cominciai a controllare la mia pressione in tutte le fasi della giornata, e notai che quando fumavo una sigaretta la pressione si alzava per circa 15 minuti su valori di 160/100, nessun medico mi ha mai saputo spiegare perchè accadesse questo, in ogni caso senza pensarci due volte presi l'iniziativa di smettere di fumare.
Tuttavia da allora (sono passati 4 anni) ho sempre fumato la sera prima di dormire esattamente mezza sigaretta, ho questa abitudine di fumarne metá, e lasciare l'altra metá per la sera dopo.
Il fatto del fumarne metá è dovuto al fatto che ho notato che con quei 4-5 tiri di metá sigaretta la pressione non si alza in modo eccessivo (140-80 per 5 minuti).
Ora non sono qui con la classica domanda "fa male fumare cosi poco?" , lo so che fa male, non male come un fumatore abituale, forse meno male di una giornata in mezzo allo smog di Roma, ma fa male.
Comunque un pò assillato dagli spot contro il fumo, dalle varie cose che si vedono, sono sempre stato complessato per questa mezza sigaretta, che giuro ho provato a togliere in tutti i modi, sigaretta elettronica, cerotti, gomme per la nicotina, ecc..
ma nessuno di questi ha mai funzionato, e sono arrivato a una conclusione, non funzionano perchè io non fumo per necessitá di nicotina, 4 tiri al giorno non possono dare assuefazione da nicotina, dipendenza psicologica e tutto il resto si, ma assuefazione da nicotina no, visto che il giorno sono a contatto con fumatori e non sento la necessitá di fumare.
Insomma mi sono creato complessi su questa mezza sigaretta della sera, ne parlai anche alla mia psicoterapeuta (ci andai per un momento di DAP), e gli accennai di questa mia preoccupazione per la mezza sigaretta, e mi disse "ti stai creando problemi assurdi per un paio di tiri di tabacco, se non riesci a farne a meno perchè porti il problema? ognuno ha i suoi piccoli vizi, che non sempre sono salutari" insomma quello che voleva dire è che rischiavo di farmi problemi mentali maggiori del danno di quei 3-4 tiri. TUttavia la psicoterapeuta fumava, cosi come altri medici che ho conosciuto, che li vedi e pensi "ma come loro che fanno cosa comporta, fumano?" ma poi ti rendi conto che sono comunque umani.
Dottori vorrei un vostro parere, è saggio che continuo a complessarmi la vita cercando soluzioni, o anche voi siete d'accordo che per cosi poco non posso complicarmi l'esistenza?
Chiedo a voi perchè oltre ad essere psicologici siete anche medici.
Grazie per la risposta, vi prego non siate aggressivi, per me è un argomento delicato.
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Gentile utente,
penso che quanto detto dalla sua psicoterapeuta,per quanto fumatrice,possa essere pienamente condivisibile e accettabile,visto che dal punto di vista medico l'inalazione di mezza sigaretta al giorno non ha effetti rilevanti a lungo termine.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
penso che quanto detto dalla sua psicoterapeuta,per quanto fumatrice,possa essere pienamente condivisibile e accettabile,visto che dal punto di vista medico l'inalazione di mezza sigaretta al giorno non ha effetti rilevanti a lungo termine.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 18k visite dal 06/11/2013.
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