Ma ho paura che l'attacco di panico mi porti alla morte

Gentili dottori,
vi scrivo per esporvi la mia situazione. Premetto che sono una persona piuttosto ansiosa e sensibile a qualsiasi cambiamento o situazione e soffro di attacchi di panico dai tempi della seconda o terza superiore. Mi sono rivolta ad uno psichiatra/psicoterapeuta e con il suo aiuto sono stata decisamente meglio anche se qualche episodio si è ripresentato. Da poco ho ripreso le lezioni all'università: ero molto motivata, avevo voglia di darmi da fare e di raggiungere ottimi risultati, ma da quel momento tutto è cambiato. Ero in macchina dopo una giornata pesante e ho cominciato ad agitarmi, il cuore mi batteva forte, mi mancava il respiro e temevo di perdere il controllo. Nonostante tutto non mi sono fermata, sapevo come mi stava succedendo e ho cercato in tutti i modi di calmarmi da sola. La situazione stava però precipitando, mi sentivo come se stessi per morire, mi girava la testa e avevo perso anche la sensibilità ai piedi temendo di perdere il controllo dell'auto. Pensavo di non riuscire ad arrivare a casa. Adesso ho paura di salire in macchina e soprattutto ho paura di morire, ho paura di non farcela. La mia paura più grande è sempre stata la morte e tutto ciò che può portare ad essa, tipo le malattie. Non ho paura dell'attacco di panico, ma ho paura che l'attacco di panico mi porti alla morte. Ho paura che il mio corpo , il mio cuore non ce la faccia a sopportare tutto questo. Appena sento parlare di infarti e cose varie perdo il controllo. A tutto ciò si aggiunge il fatto che l'università è pesante e ho il timore di non reggere i ritmi e di non farcela ad arrivare in fondo. Quando vedo i miei amici che studiano, fanno sport, si divertono io mi sento inferiore e la tristezza mi assale. Volevo evitare di tornare a curarmi e affrontare le cose da sola, ma a questo punto non so che cosa fare.

Cordiali saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Ha praticato una cura farmacologica nel corso del precedente trattamento?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr. Marco Paolemili Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta 233 6
La paura di morire viene tipicamente quando si ha un attacco di panico. Lei però ne ha avuti e non è mai morta, anche perché durante l'attacco di panico non si muore!
Può prendere in considerazione una psicoterapia, anche in alternativa ai farmaci.

Dott. Marco Paolemili
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
www.mens-sana.biz

[#3]
Utente
Utente
Si, i farmaci che prendevo erano Sereupin, Xanax o EN. L'ultimo episodio in macchina mi ha davvero spaventata ed è da lì che la mia paura di morire è aumentata. Avevo perso il controllo di me stessa e più ci pensavo più il panico aumentava.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
Potrebbe essere opportuno chiedere una buona valutazione specialistica. Lo psichiatra la indirizzerà poi, eventualmente, verso il miglior trattamento per il suo caso, farmacologico, psicoterapico o integrato. Per quanto tempo ha assunto il sereupin e a che dosaggio?
[#5]
Dr. Marco Paolemili Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta 233 6
Vede, lo dice anche lei "più ci pensavo più il panico aumentava". E' questo il nocciolo del problema, più si concentra sulle sensazioni, più si ripete che questi segni sono pericolosi, più l'ansia aumenta, più le sensazioni si fanno forti. E' il circolo vizioso dell'attacco di panico.
[#6]
Utente
Utente
Il dosaggio era quello minimo e dopo circa due mesi ho interrotto la cura perché stavo bene. Naturalmente ho sbagliato perché la cura andava interrotta gradualmente. Adesso sto bene, l'ansia mi sale solo quando devo guidare o sono lontana da casa.
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
se stava bene era merito (in buona parte) della cura. Questa andava proseguita per qualche mese (stabilizzazione) e successivamente alla valutazione medica (disturbo episodico, ricorrente o cronico) sospesa gradualmente secondo le indicazioni dello psichiatra.
Valida anche, come Le indicava il Collega, una psicoterapia cognitiva ed altre tecniche di provata efficacia, con o senza associazione dei farmaci.

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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