Fobia della morte
Buongiorno, spero possiate aiutarmi per il mio problema. Meno di un anno e mezzo fa è venuto a mancare un mio carissimo zio, ero molto legata a lui, era come un padre per me e ancora oggi faccio fatica ad accettare che lui non ci sia più. A volte torno nella sua casa con la speranza ancora che lui ci sia ancora. Ho vissuto sempre accanto a lui, fino ai suoi ultimi giorni, gli sono stata accanto fino alla fine, e vedendolo soffrire soffrivo anche io insieme a lui, mi sentivo impotente di fronte alla sua morte imminente. Parenti e amici mi consigliavano di non starci insieme, specialmente gli ultimi giorni, per non vedere e non aver poi brutti ricordi. Ma io non gli diedi ascolto, non accettavo assolutamente l'idea di perderlo, e quindi decisi di stargli vicino fino al suo ultimo respiro. Lui non era a conoscenza della sua situazione, e noi parenti gli dicevamo che doveva star tranquillo, che si sarebbe sistemato tutto, so che sembra stupido, ma alla fine ci ho creduto io. Forse perché non volevo accettare la realtà della situazione, e mi aggrappavo a questa bugia. La sua morte è stato un duro colpo, in parte anche perché ero "convinta" che ce l'avrebbe fatta, anche quando lo vedevo peggiorare giorno per giorno. In più da quando è deceduto, quando esco di casa e vedo carri funebri, sia vuoti o con bare dentro mi manca l'aria, mi vengono le lacrime agli occhi e devo sedermi per calmarmi. E' una cosa fastidiosa, è come se quando li vedessi tutto il dolore tornasse insieme ai ricordi sia brutti che belli. Da quando è deceduto lui, mi rifiuto di andare anche a portare i fiori al cimitero ai miei nonni, ma anche a lui. Proprio perché solo l'idea di andare in un cimitero mi fa mancar l'aria, prima della morte di mio zio non avevo nessuno di questi problemi. Alla vista di un carro funebre avrei provato profondo dispiacere, ma adesso provo terrore, alla vista di tutto ciò che riguarda la morte provo puro terrore. Non riesco ad accettare non solo la sua morte, ma la morte come "parte della vita". Cosa posso fare? Grazie in anticipo per il prezioso supporto.
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Gentile utente,
probabilmente la perdita di una persona alla quale era legata da profondo affetto come dice lei ha suscitato una serie di emozioni, domande e sollevato problemi forse sopiti che ora si manifestano nella paura, nella "fame d'aria" e quant'altro.
Può sembrare strano ma 23 anni possono non essere sufficienti ad una corretta elaborazione del significato della morte e di tutto ciò che ne consegue e qui mi riferisco allla "propria" non a quella "altrui".
Se comunque la situazione attuale le dovesse causare evidente e importante disagio, le causasse una significativa riduzione delle proprie funzionalità generali, sentito il medico di famiglia, potrebbe effettuare qualche colloquio psicologico chiarificatore,
Saluti
probabilmente la perdita di una persona alla quale era legata da profondo affetto come dice lei ha suscitato una serie di emozioni, domande e sollevato problemi forse sopiti che ora si manifestano nella paura, nella "fame d'aria" e quant'altro.
Può sembrare strano ma 23 anni possono non essere sufficienti ad una corretta elaborazione del significato della morte e di tutto ciò che ne consegue e qui mi riferisco allla "propria" non a quella "altrui".
Se comunque la situazione attuale le dovesse causare evidente e importante disagio, le causasse una significativa riduzione delle proprie funzionalità generali, sentito il medico di famiglia, potrebbe effettuare qualche colloquio psicologico chiarificatore,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 28/10/2013.
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