Depressione apatia
sono una specializzanda di neurologia di 33 anni all'ultimo anno (nonostante mi sia laureata in tempo ho atteso parecchio per entrare) penso di essere molto depressa, starei tutto il giorno buttata sul letto a non fare nulla, il lavoro non mi da alcun stimolo, anzi mi sono resa conto di aver sbagliato specilaità e l'ambiente poco meritocratico che mi circonda col tempo mi ha fatto perdere entusiasmo di fare...so che è brutto perchè sono medico dovrei avere più entusiasmo... pure la vita privata è stata un flop relazione di 10 anni terminata, storie successive senza seguito, mi sento vecchia, inutile, a volte vorrei uccidermi...posso ancora cambiare, magari trovare un'altra strada (mi piacerebbe fare anestesista) o ormai i giochi sono chiusi??
non so con chi parlarne tutte le mie amiche sono medici in carrriera realizzate sposate con prole, non stanno a sentire me, i miei genitori sono anziani hanno fatto tanto per farmi studiare ...mi sento veramente una fallita
non so con chi parlarne tutte le mie amiche sono medici in carrriera realizzate sposate con prole, non stanno a sentire me, i miei genitori sono anziani hanno fatto tanto per farmi studiare ...mi sento veramente una fallita
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Gentile Utente,
mi spiace sentire questo suo scoraggiamento. Credo che forse, parallelamente al "fare", le potrebbe essere utile occuparsi dell'"essere". Forse le sarebbe utile parlare con uno psichiatra/psicoterapeuta, (dimenticando di essere un medico), che la aiutasse a vedere con chiarezza dentro di sè. Potrebbe darsi che il senso di fallimento le derivasse dall'aver dovuto fare molte cose, dimenticando il valore che ha e le risorse che porta in sè e che sembra aver perso di vista. So che la vita quotidiana richiede un'enorme quantità di energie, ma tenga presente che tutto questo fare delle nostre giornate è finalizzato unicamente alla sopravvivenza (per quanti nomi altisonanti le vogliamo dare); il "fare" però non può rispondere alla domanda:"che senso ha?".
Cominci a cercare, se non l'ha fatto, o continui a cercare, prima di tutto se stessa che è il luogo delle sue risorse, e si faccia aiutare.
Cordialità e buone cose,
mi spiace sentire questo suo scoraggiamento. Credo che forse, parallelamente al "fare", le potrebbe essere utile occuparsi dell'"essere". Forse le sarebbe utile parlare con uno psichiatra/psicoterapeuta, (dimenticando di essere un medico), che la aiutasse a vedere con chiarezza dentro di sè. Potrebbe darsi che il senso di fallimento le derivasse dall'aver dovuto fare molte cose, dimenticando il valore che ha e le risorse che porta in sè e che sembra aver perso di vista. So che la vita quotidiana richiede un'enorme quantità di energie, ma tenga presente che tutto questo fare delle nostre giornate è finalizzato unicamente alla sopravvivenza (per quanti nomi altisonanti le vogliamo dare); il "fare" però non può rispondere alla domanda:"che senso ha?".
Cominci a cercare, se non l'ha fatto, o continui a cercare, prima di tutto se stessa che è il luogo delle sue risorse, e si faccia aiutare.
Cordialità e buone cose,
Dr. Roberto Di Rubbo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 25/10/2013.
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