Nodo in gola
ho 46 anni uomo, non fumo e non bevo, sportivo 1.80 per 80kg. Carattere particolarmente emotivo fin dall'infanzia. nel dicembre 2011 mia madre viene ricoverata un tumore all'apparato digerente dopo due mesi subisce una importante operazione (ora è malata terminale).. a marzo 2012 mi sveglio una mattina con nodo in gola che sparisce di notte e mentre mangio. Poichè i sintomi persistono effettuo i seguenti esami :
maggio 2012 - visita ORL sospetta tonsillite linguale curata con terapia antibiotica. Finita la terapia i sintomi non vanno via.
giugno 2012 - visita altro ORL ;leggera iperemia aritnoidea probabile reflusso
luglio 2012 - su indicazione ORL faccio la Gasroscopia e mi trovano una leggerissima esofagite. resto negativo
da luglio 2012 a gennaio 2013 (6 mesi totali) terapia antireflusso con IPP a dose doppia ma i sintomi persistono..
febbraio 2013 vado da un gastroenterologo e mi sottopone a manometria esofagea + ph impedenziometria 24 ore : tutto ampiamente nella norma. esclude pertanto il reflusso e mi dice che ad ogni modo dopo 6 mesi di IPP a dose doppia se fosse stata quella la causa perlomeno i sintomi dovrebbero attenuarsi,
aprile 2013 : altra visita ORL con laringoscopia : negativa
maggio 2013 : TAC massillo facciale : negativa + ECO tiroide : negativa
Prick test negativo
giugno 2013 : comincio la terapia con uno psicologo con il quale ho intrapreso un persorso di gestione dell'ansia con buoni risultati per quanto concerne la gestione degli attacchi di panico che mi venivano a causa della persistenza del nodo in gola (nei momenti di panico è praticamente fortissimo).
Lo psicologo mi ha parlato di somatizzazione e mi dice che la mia mente ha creato un contatto diretto con la mia gola e finchè non riesco ad interrompere questo circuito vizioso i sintomi permarranno..
il mio problema è che non riesco a convincermi di quanto mi dice lo psicologo e la mia mente continua a chiedere di fare nuovi accertamenti perchè è convinta che trattasi di qualcosa di patologico ,,,
è normale che sia così difficile uscire da questo "circuito"?... o il circuito non può interrompersi perchè effettivamente c'e' una causa patologica ?
maggio 2012 - visita ORL sospetta tonsillite linguale curata con terapia antibiotica. Finita la terapia i sintomi non vanno via.
giugno 2012 - visita altro ORL ;leggera iperemia aritnoidea probabile reflusso
luglio 2012 - su indicazione ORL faccio la Gasroscopia e mi trovano una leggerissima esofagite. resto negativo
da luglio 2012 a gennaio 2013 (6 mesi totali) terapia antireflusso con IPP a dose doppia ma i sintomi persistono..
febbraio 2013 vado da un gastroenterologo e mi sottopone a manometria esofagea + ph impedenziometria 24 ore : tutto ampiamente nella norma. esclude pertanto il reflusso e mi dice che ad ogni modo dopo 6 mesi di IPP a dose doppia se fosse stata quella la causa perlomeno i sintomi dovrebbero attenuarsi,
aprile 2013 : altra visita ORL con laringoscopia : negativa
maggio 2013 : TAC massillo facciale : negativa + ECO tiroide : negativa
Prick test negativo
giugno 2013 : comincio la terapia con uno psicologo con il quale ho intrapreso un persorso di gestione dell'ansia con buoni risultati per quanto concerne la gestione degli attacchi di panico che mi venivano a causa della persistenza del nodo in gola (nei momenti di panico è praticamente fortissimo).
Lo psicologo mi ha parlato di somatizzazione e mi dice che la mia mente ha creato un contatto diretto con la mia gola e finchè non riesco ad interrompere questo circuito vizioso i sintomi permarranno..
il mio problema è che non riesco a convincermi di quanto mi dice lo psicologo e la mia mente continua a chiedere di fare nuovi accertamenti perchè è convinta che trattasi di qualcosa di patologico ,,,
è normale che sia così difficile uscire da questo "circuito"?... o il circuito non può interrompersi perchè effettivamente c'e' una causa patologica ?
[#1]
Gentile utente
La dubbiosità sulla diagnosi finale e il desiderio di ricerca di ulteriori approfondimenti potrebbe essere indice di ipocondria.
Solitamente, i risultati più apprezzabili si evidenziano con trattamento farmacologico combinato alla psicoterapia.
La dubbiosità sulla diagnosi finale e il desiderio di ricerca di ulteriori approfondimenti potrebbe essere indice di ipocondria.
Solitamente, i risultati più apprezzabili si evidenziano con trattamento farmacologico combinato alla psicoterapia.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 24/10/2013.
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