Depressione e DAP
Buongiorno; dopo molta incertezza scrivo a voi per cercare un chiarimento o un parere che mi possa liberare da questo periodo stagnante.
ho avuto il mio primo attacco di panico 10 anni fa ed un periodo depressivo accompagnato da ansia dopo il mio matrimonio. sono 4 anni che tra alti e bassi la mia vita scorre abbastanza regolare. ho fatto percorsi con farmaci 4 ani or sono( ho assunto citalopram 8 gocce per circa un anno e xanax 10 gocce per qualche mese) con beneficio e seguito senza molti risultati una terapia psicologica di tipo cognitivo-comportamentale.
ora mi ritrovo da qualche mese a dover affrontare un periodo stressante; ho perso il padre di mio marito, lui ha perso il lavoro, nella mia famiglia di origine vi sono vari problemi ed io come sempre mi ritrovo a voler risolvere tutto. sono una persona idealista, e vorrei che tutto andasse sempre per il meglio. sorrido spesso, sono disponibile con tutti; ho un buon lavoro e sono stimata; mio marito mi vuole bene ma ultimamente mi sto sgretolando. sono tornati attacchi di panico che ho gestito con gocce di xanax , ora sospese, e da circa un paio di mesi ho questo senso di incertezza, di senso di vuoto; mi chiedo fino a quando avrò la forza di reagire a tutto ciò e che senso abbia la mia vita. vorrei avere una vita "normale" senza pretese, ma a volte mi appare come la cosa più difficile. il mio medico di base dice che è tutta tensione e come terapia nulla. mi sono rivolta ad uno psicoterapeuta dal quale ho eseguito 3 incontri e dal quale è emerso per ora che molti disagi, eccessive preoccupazioni, ansie e angosce provengano da fatti remoti. Con lui sto cercando di aprirmi ed il tema centrale per ora è la mia famiglia alla quale sono molto legata e con la quale vado molto daccordo.alterno giorni di apparente tranquillità a giorni dove mi assale l'angoscia ed elaboro pensieri negativi e bruttissimi che mi buttano nello sconforto totale. Ora il mio quesito ed il mio dubbio è quello di capire se è il caso di assumere in concomitanza al percorso psicoterapeutico una terapia farmacologica per riuscire ad uscire prima e magari sarebbe bello definitivamente da questo baratro. Premetto che anche il mio psicoterapeuta per ora mi ha consigliato solo un estratto fitoterpico e nulla di più. Ringrazio per la vostra disponibilità e per quello che fate.
ho avuto il mio primo attacco di panico 10 anni fa ed un periodo depressivo accompagnato da ansia dopo il mio matrimonio. sono 4 anni che tra alti e bassi la mia vita scorre abbastanza regolare. ho fatto percorsi con farmaci 4 ani or sono( ho assunto citalopram 8 gocce per circa un anno e xanax 10 gocce per qualche mese) con beneficio e seguito senza molti risultati una terapia psicologica di tipo cognitivo-comportamentale.
ora mi ritrovo da qualche mese a dover affrontare un periodo stressante; ho perso il padre di mio marito, lui ha perso il lavoro, nella mia famiglia di origine vi sono vari problemi ed io come sempre mi ritrovo a voler risolvere tutto. sono una persona idealista, e vorrei che tutto andasse sempre per il meglio. sorrido spesso, sono disponibile con tutti; ho un buon lavoro e sono stimata; mio marito mi vuole bene ma ultimamente mi sto sgretolando. sono tornati attacchi di panico che ho gestito con gocce di xanax , ora sospese, e da circa un paio di mesi ho questo senso di incertezza, di senso di vuoto; mi chiedo fino a quando avrò la forza di reagire a tutto ciò e che senso abbia la mia vita. vorrei avere una vita "normale" senza pretese, ma a volte mi appare come la cosa più difficile. il mio medico di base dice che è tutta tensione e come terapia nulla. mi sono rivolta ad uno psicoterapeuta dal quale ho eseguito 3 incontri e dal quale è emerso per ora che molti disagi, eccessive preoccupazioni, ansie e angosce provengano da fatti remoti. Con lui sto cercando di aprirmi ed il tema centrale per ora è la mia famiglia alla quale sono molto legata e con la quale vado molto daccordo.alterno giorni di apparente tranquillità a giorni dove mi assale l'angoscia ed elaboro pensieri negativi e bruttissimi che mi buttano nello sconforto totale. Ora il mio quesito ed il mio dubbio è quello di capire se è il caso di assumere in concomitanza al percorso psicoterapeutico una terapia farmacologica per riuscire ad uscire prima e magari sarebbe bello definitivamente da questo baratro. Premetto che anche il mio psicoterapeuta per ora mi ha consigliato solo un estratto fitoterpico e nulla di più. Ringrazio per la vostra disponibilità e per quello che fate.
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Gentile Utente,
dai sintomi che descrive direi che sarebbe necessario che lei intraprendesse una terapia farmacologica per ridurre l'intensità dei sintomi in tempi più brevi di quanto non possa fare la psicoterapia. Ovviamente tutto questo va sottoposto alla valutazione del suo medico. Tenga conto che un farmaco antidepressivo/antipanico che è stato attivo in un primo episodio, generalmente lo è anche nel successivo. Consulti magari uno psichiatra (nel caso il suo psicoterapeuta non lo fosse) per la diagnosi e la cura del caso.
Cordialità,
dai sintomi che descrive direi che sarebbe necessario che lei intraprendesse una terapia farmacologica per ridurre l'intensità dei sintomi in tempi più brevi di quanto non possa fare la psicoterapia. Ovviamente tutto questo va sottoposto alla valutazione del suo medico. Tenga conto che un farmaco antidepressivo/antipanico che è stato attivo in un primo episodio, generalmente lo è anche nel successivo. Consulti magari uno psichiatra (nel caso il suo psicoterapeuta non lo fosse) per la diagnosi e la cura del caso.
Cordialità,
Dr. Roberto Di Rubbo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 18/10/2013.
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