Manie di persecuzione
Buongiorno.
Mio padre di quasi 86 anni, ha da tempo delle manie di persecuzione, nate da un lontano litigio con un vicino di casa ed esasperate negli ultimi anni con una vera e propria mania di persecuzione nei confronti di tutti i condomini e specialmente dell'amministratore di condominio. Io e mia sorella abbiamo scoperto che ha speso non pochi soldi ricorrendo a degli avvocati, non ricavandone nulla, e che non ha provveduto a pagare le spese condominiali negli ultimi due anni. Ora, messo da noi alle strette con un atteggiamento fermo e deciso, ha pagato queste spese, ma minaccia continuamente di voler proseguire nell'azione legale. Il problema è che abbiamo continui scontri con lui per cercare di ricondurlo alla ragione, con il risultato che lui si agita ed innervosisce, urla contro di noi, perchè è convinto di avere ragione. Respinge ogni tentativo di sottoporlo a visite mediche, nonchè di assumere farmaci. Siamo molto preoccupate per la sua salute e per le conseguenze che può avere tutto ciò sulla vita sua e di mia madre. Rifiuta persino aiuti in casa, sostiene in modo aggressivo di arrangiarsi in tutto ma non è così. Quando io o mia sorella affrontiamo gli argomenti "avvocati" o "gestione della casa" lui va su tutte le furie e noi ne usciamo frustrate e impotenti. E' proprio un osso duro!
Mi può essere indicata una strada percorribile? O un sistema per poter ragionare con lui in termini sereni?
Grazie a che vorrà rispondere.
Mio padre di quasi 86 anni, ha da tempo delle manie di persecuzione, nate da un lontano litigio con un vicino di casa ed esasperate negli ultimi anni con una vera e propria mania di persecuzione nei confronti di tutti i condomini e specialmente dell'amministratore di condominio. Io e mia sorella abbiamo scoperto che ha speso non pochi soldi ricorrendo a degli avvocati, non ricavandone nulla, e che non ha provveduto a pagare le spese condominiali negli ultimi due anni. Ora, messo da noi alle strette con un atteggiamento fermo e deciso, ha pagato queste spese, ma minaccia continuamente di voler proseguire nell'azione legale. Il problema è che abbiamo continui scontri con lui per cercare di ricondurlo alla ragione, con il risultato che lui si agita ed innervosisce, urla contro di noi, perchè è convinto di avere ragione. Respinge ogni tentativo di sottoporlo a visite mediche, nonchè di assumere farmaci. Siamo molto preoccupate per la sua salute e per le conseguenze che può avere tutto ciò sulla vita sua e di mia madre. Rifiuta persino aiuti in casa, sostiene in modo aggressivo di arrangiarsi in tutto ma non è così. Quando io o mia sorella affrontiamo gli argomenti "avvocati" o "gestione della casa" lui va su tutte le furie e noi ne usciamo frustrate e impotenti. E' proprio un osso duro!
Mi può essere indicata una strada percorribile? O un sistema per poter ragionare con lui in termini sereni?
Grazie a che vorrà rispondere.
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Gentile utente,
E' possibile riproporgli la questione della visita partendo magari da un aspetto collaterale, come potrebbe essere lo stress o l'insonnia.
Per limitare le conseguenze legali è possibile rivolgersi ad un giudice chiedendo che queste sue facoltà siano bloccate, e le decisioni legali ed economiche siano prese da un amministratore di sostegno.
Per quanto riguarda le cure, è possibile sottoporre alla ASL di zona la situazione perché decidano se intervenire in maniera obbligatoria.
E' possibile riproporgli la questione della visita partendo magari da un aspetto collaterale, come potrebbe essere lo stress o l'insonnia.
Per limitare le conseguenze legali è possibile rivolgersi ad un giudice chiedendo che queste sue facoltà siano bloccate, e le decisioni legali ed economiche siano prese da un amministratore di sostegno.
Per quanto riguarda le cure, è possibile sottoporre alla ASL di zona la situazione perché decidano se intervenire in maniera obbligatoria.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 29/09/2013.
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