Parestesia agli arti in contemporanea a sospensione xanax

Dal 2003, data l'ansia che mi procurava un'emicrania con aurea (episodica) e un senso di forte vertigine, ho iniziato a prendere occasionalmente lo xanax (0,25/giorno). Dal 2006 (mi è nata una splendida bimba) ho iniziato a prenderlo sempre più spesso, fino ad arrivare dall'estate 2007 a prenderlo tutti i giorni, devo dire che mi faceva stare bene. Successivamente, verso settembre 2007 ho cercato di diminuirlo pian piano, ma problemi in casa (con mia moglie, dalla quale ci stavamo per separare) mi hanno spinto a ricominciare a prenderlo tutti i giorni.
A marzo ho fatto un primo consulto psichiatrico: la dottoressa dopo 15 minuti di colloquio mi ha diagnosticato uno stato depressivo e ordinato la paroxetina, ma non l'ho mai presa, perchè non mi sono fidato del medico (non mi ha neanche lasciato una lettera per il mio medico, cosa che ha stupito anche lui) ed ho iniziato una psicoterapia a breve, che mi ha dato discreti risultati. Tanto che ho ricominciato a fare sport dopo tanto tempo (touch rugby e piscina), quindi ho ricominciato a diminuire lo xanax gradualmente. Quando faccio sport sto abbastanza bene.
All'inizio bene, ma dopo circa 15 giorni provavo forti vertigini e ansia correlata, inoltre una sensazione di "legamento" dei muscoli e insomma di parestesia generalizzata e grande debolezza. Ho pertanto ricominciato a prendere xanax regolarmente (a volte oltre la mattina anche la sera) e sono molto migliorato. Visto che ero migliorato sto riprovando a smetterlo, ma sto malissimo. Parestesia molto forte, sempre associata a vertigini e infine ansia e debolezza, tanto che spesso anche a letto mi sembra di svenire. Ho fatto un altro consulto neurologico da uno specialista in problemi di vertigini e dice che le mie non sono nemmeno vertigini, ma semplice senso di instabilità e riconduce tutto all'emicrania e all'ansia. Mi ha prescritto sintopram e difmetrè per l'emicrania. Il difmetrè non mi fa nulla, pertanto preferisco, quando serve usare l'OKI, mentre il sintopram non voglio prenderlo, perchè se mi darà le stesse controindicazioni dello xanax preferisco sopportare il disagio ora che posticiparlo.
Secondo voi è possibile che lo xanax mi dia tutti questi problemi o è meglio che cerchi le cause di parestesia,debolezza e verigini in qualcos'altro?
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

e' possibile che lei possa in qualche modo presentare una sintomatologia di questo genere in presenza di fenomeni che possono riguardare lo spettro dei disturbi dell'umore o dei disturbi d'ansia.

Nonostante alcuni farmaci si chiamino ansiolitici, il trattamento di elezione per tali disturbi e' sempre quello antidepressivo.
Pertanto sarebbe utile che si rivolga ad uno psichiatra, seguendone poi le indicazioni.
Se infatti si sottopone a visite, poi il tentativo di fare le terapie almeno deve essere protratto per un po' di tempo.

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Capisco la ua risposta, ma la mia perplessità sta nel fatto che gli psicofarmaci sono delle droghe e pertanto dopo un pò o si aumenta la dose, e in questo caso ci sono dei rischi sotto altri aspetti, oppure si inizia a diminuirli, il che comporta, e mi pare che la letteratura di questo ne sia piena, l'insorgenza di sintomi paradossi, mi corregga se sbaglio, a meno che tali sintomi paradossi non insorgano anche durante il trattamento. Ora, mi chiedo: ma possibile che l'unica terapia consigliata dagli psichiatri sia quella farmacologica?
Io non sono assolutamente contrario ai farmaci, sia chiaro, infatti rimango un sostenitore ad esempio dello xanax, ma questo deve essere usato, secondo la mia esperienza, solo nel momento del bisogno, altrimenti provoca forte dipendenza. Secondo lei altri psicofarmaci a lungo periodo sono curativi, o semplicemente aggirano il sintomo, ma senza intaccare le cause?
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
il collega ruggiero ha già indicato che il trattamento di elezione dei disturbi d'ansia e dell'umore si fonda sugli antidepressivi.
Non è assolutamente vero che gli psicofarmaci sono droghe; possono diventarlo se usati in maniera scorretta e senza controllo medico.
Non è assolutamente vero che l'unica terapia consigliata dagli psichiatri è quella farmacologica, anzi, personalmente, se ritengo sia possibile evitare la somministrazione di farmaci preferisco evitare; ma questo chiaamente è possibile solo per alcuni disturbi e non per altri e nell'ambito dello stesso distrurbo è possibile per alcuni pazienti e non per altri.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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