28anni e 0 esperienze
Gentili professionisti
Vi scrivo perchè da circa 4mesi soffro di crisi ansiose .Inizialmente credevo che la colpa fosse del caldo: le alte temperature mi portavano a non riuscire a respirare,a sentirmi soffocare,tachicardia e un 'orribile sensazione di gola chiusa.
Dopo alcuni esami medici mi è stata diagnosticata un,'anemia grave; ma pur sottoponendomi alla cura ,le cose non sono migliorate,anzi.Ho cominciato a sentirmi sfiduciata sia sul piano fisico che su quello mentale: ho perso parecchi chili ,ero terrorizzata all'idea di seguire la routine del pranzo e della cena,dormivo solo se riuscivo a stancarmi molto e nell'agitazione continua vomitavo tutto ciò che con sforzo riuscivo ad ingerire.Questa situazione mi ha scioccata molto anche perchè ho cominciato a fare paragoni fra me e i miei cotanei e ciò mi ha fatto sentire inutile e diversa.Anche il mio approccio con la realtà era ed è cambiato:fino a pochi giorni prima delle crisi ho sempre comodamente demandato le scelte della mia vita ad un ipotetico"farò-sarò domani.Ora invece tutto cambia poichè collegato alla paura che provo.Di cose da"sistemare"ne ho davvero tante:mai stata in un gruppo di amici, mai stata con un ragazzo ,mai fatto qualsiasi esperienza da sola.Ovviamente pensando a questo mi sento impaurita e disorientata perchè mi trovo nell'urgenza di non saper far niente ed aver bisogno di tutto.A tormentare i miei pensieri c'è poi la fatidica questione:"e se questa angoscia/tristezza restasse comunque nonostante mi metta in gioco?Ese ritornassi ad essere sola?vivo tutto come una grossa condanna, e non vi nego che per mettere fine a queste incertezze ho cercato e certe volte cerco dei modi per farla finita.Ho già patito la mancanza di affetto soprattutto quello di mia madre,che ho cercato ancora una volta ma inultilmente.Di mio padre posso solo dire che soffrendo di ansia anche lui,mi ha soffocato nei suoi limitanti sistemi di controllo A lui questa situazione fa molto comodo.Ho avuto per 8 anni dolorosi attacchi ossessivo compulsivo e nonostante tutto nessuno mi ha mai aiutato,anzi sono stata crudelmente presa in giro.Ad oggi il doc non c'è più, si è dileguato in seguito a questa nuova angoscia.Vorrei tant guarire,scoprire chi sono veramente senza per forza meritare di esistere.Come posso fare?
Grazie a chi mi risponderà e mi ha dedicato tempo.
Vi scrivo perchè da circa 4mesi soffro di crisi ansiose .Inizialmente credevo che la colpa fosse del caldo: le alte temperature mi portavano a non riuscire a respirare,a sentirmi soffocare,tachicardia e un 'orribile sensazione di gola chiusa.
Dopo alcuni esami medici mi è stata diagnosticata un,'anemia grave; ma pur sottoponendomi alla cura ,le cose non sono migliorate,anzi.Ho cominciato a sentirmi sfiduciata sia sul piano fisico che su quello mentale: ho perso parecchi chili ,ero terrorizzata all'idea di seguire la routine del pranzo e della cena,dormivo solo se riuscivo a stancarmi molto e nell'agitazione continua vomitavo tutto ciò che con sforzo riuscivo ad ingerire.Questa situazione mi ha scioccata molto anche perchè ho cominciato a fare paragoni fra me e i miei cotanei e ciò mi ha fatto sentire inutile e diversa.Anche il mio approccio con la realtà era ed è cambiato:fino a pochi giorni prima delle crisi ho sempre comodamente demandato le scelte della mia vita ad un ipotetico"farò-sarò domani.Ora invece tutto cambia poichè collegato alla paura che provo.Di cose da"sistemare"ne ho davvero tante:mai stata in un gruppo di amici, mai stata con un ragazzo ,mai fatto qualsiasi esperienza da sola.Ovviamente pensando a questo mi sento impaurita e disorientata perchè mi trovo nell'urgenza di non saper far niente ed aver bisogno di tutto.A tormentare i miei pensieri c'è poi la fatidica questione:"e se questa angoscia/tristezza restasse comunque nonostante mi metta in gioco?Ese ritornassi ad essere sola?vivo tutto come una grossa condanna, e non vi nego che per mettere fine a queste incertezze ho cercato e certe volte cerco dei modi per farla finita.Ho già patito la mancanza di affetto soprattutto quello di mia madre,che ho cercato ancora una volta ma inultilmente.Di mio padre posso solo dire che soffrendo di ansia anche lui,mi ha soffocato nei suoi limitanti sistemi di controllo A lui questa situazione fa molto comodo.Ho avuto per 8 anni dolorosi attacchi ossessivo compulsivo e nonostante tutto nessuno mi ha mai aiutato,anzi sono stata crudelmente presa in giro.Ad oggi il doc non c'è più, si è dileguato in seguito a questa nuova angoscia.Vorrei tant guarire,scoprire chi sono veramente senza per forza meritare di esistere.Come posso fare?
Grazie a chi mi risponderà e mi ha dedicato tempo.
[#1]
Mi pare evidente che la sua storia complessa e dolorosa necessiti di un consulto dal vivo con uno psichiatra, può andarci da sola o facendosi accompagnare da un parente di sua fiducia.
E' molto importante riuscire a chiedere aiuto e lei sembra intenzionata a farlo se lo ha chiesto a noi, ma è necessario farlo dal vivo, per ricevere prescrizioni mediche eventuali, approfondire tematiche complesse e relazionare empaticamente con qualcuno, cose impossibili online.
Esiste sicuramente un Centro di Salute Mentale vicino casa sua.
Lei dice anche di non avere amicizie e relazioni affettive. Questo potrà essere affrontato con lo psichiatra dal vivo, ma in questo ambito spetta a lei mettersi in gioco in prima persona, in ogni caso, anche da subito, nonostante i suoi problemi (e non in attesa che le passino). Cambiare stile di vita la aiuterà tantissimo a ridurre e tollerare gli altri fastidi di cui lei si lamenta.
Forse è anche il suo corpo ad esprimersi per lei ed a reclamare un cambiamento!
Infine lei non ha parlato della sua vita lavorativa o di studio.
E' necessario che lei ne abbia una o entrambe, nonostante le difficoltà eventuali.
E' molto importante riuscire a chiedere aiuto e lei sembra intenzionata a farlo se lo ha chiesto a noi, ma è necessario farlo dal vivo, per ricevere prescrizioni mediche eventuali, approfondire tematiche complesse e relazionare empaticamente con qualcuno, cose impossibili online.
Esiste sicuramente un Centro di Salute Mentale vicino casa sua.
Lei dice anche di non avere amicizie e relazioni affettive. Questo potrà essere affrontato con lo psichiatra dal vivo, ma in questo ambito spetta a lei mettersi in gioco in prima persona, in ogni caso, anche da subito, nonostante i suoi problemi (e non in attesa che le passino). Cambiare stile di vita la aiuterà tantissimo a ridurre e tollerare gli altri fastidi di cui lei si lamenta.
Forse è anche il suo corpo ad esprimersi per lei ed a reclamare un cambiamento!
Infine lei non ha parlato della sua vita lavorativa o di studio.
E' necessario che lei ne abbia una o entrambe, nonostante le difficoltà eventuali.
Dr. Manlio Converti
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore
Lei ha praticamente centrato il punto della questione.È proprio questo il motivo del mio conflitto interiore:mettermi in gioco.
La cosa,all'inizio non mi addolorava così tanto, anche perchè per me era una questione più di timezza:venivo invitata alle feste,avevo qualche attenzione da qualche ragazzo,(ma non riuscivo ad andare oltre perchè mi sentivo brutta)sono sempre considerata una persona simpatica ,meritevole negli studi, avevo anche un lavoro che seppur modesto, veniva svolto da me con grandissima passione.Dentro di me però sentivo di essere sbagliata, non abbastanza,volevo a tutti costi sentirmi apprezzata e convincere la mia famiglia,soprattutto quella allargata, di valere e di meritare stima ed AFFETTO.Poi a18anni mi sono presa cura di mia sorella che ha iniziato ha soffrire di attacchi di panico,e gli amici si sono dileguati.A 21 anni sono stata costretta da tutta la famiglia a sostenere mia nonna perchè aveva perso mio nonno.In quella casa ho conosciuto tanto dolore e sono arrivate le fobie: avevo paura di ammalarmi di tumore e ho ricercato a modo mio protezione,nonostante le difficoltà ho continuato a lavorare e questo mi rendeva felice.Al contempo i miei coetanei uscivano,studiavano all'università ed io che avevo tani progetti non potevo...ma non mi sono mai scoraggiata continuavo a dire a mia sorella di avere fiducia, anche se anch'io come lei cominciavo a vergognarmi di o poter vivere la mia vita. Poi lei ha rotto il silenzio e ha cominciato ad andare da uno psichiatra,lontano da casa ,che notando le sue (e le mie) capacità l'aveva convinta ad iscriversi all'università ea trasferirsi lì.Lo stesso discorso valeva per me.Anche questa volta però i miei genitori si sono opposti:mio padre minacciando il suicidio dicendo che lo avremmo rovinato in quel modo;mia madre appoggiandolo tacitamente.Non avendo abbastanza soldi e facendo bene i conti, il sogno si è sfumato.Ho cercato comunque di uscire la sera, ma eravamo solo io e mia sorella ,ormai avevamo perso i contatti e ci sentivamo molto inferiori agli altri per tutto quello che avevamo passato.Stessa situazione si è verificata l'anno scorso quando mi sono iscritta all'università:non riuscivo a studiare,mi sentivo troppo grande e la motivazione per questo è calata.Provo a cercare un corso ma ho perso entusiasmo dopo la scorsa estate.Mi vengono sbalzi d'umore perchè so quello che devo fare e non sono più al100℅ e questo mi fa disperare e vergognare.Ho anche la responsabiità di mia sorella che vedendomi in questo stato affonda con me e viceversa.siamo nelle sabbie mobili ea questo punto mi chiedo che può fare uno psichiatra se poi per tutti motivi che ho scritto, io non riesco più ad affrontar la vita serenamente?
Lei ha praticamente centrato il punto della questione.È proprio questo il motivo del mio conflitto interiore:mettermi in gioco.
La cosa,all'inizio non mi addolorava così tanto, anche perchè per me era una questione più di timezza:venivo invitata alle feste,avevo qualche attenzione da qualche ragazzo,(ma non riuscivo ad andare oltre perchè mi sentivo brutta)sono sempre considerata una persona simpatica ,meritevole negli studi, avevo anche un lavoro che seppur modesto, veniva svolto da me con grandissima passione.Dentro di me però sentivo di essere sbagliata, non abbastanza,volevo a tutti costi sentirmi apprezzata e convincere la mia famiglia,soprattutto quella allargata, di valere e di meritare stima ed AFFETTO.Poi a18anni mi sono presa cura di mia sorella che ha iniziato ha soffrire di attacchi di panico,e gli amici si sono dileguati.A 21 anni sono stata costretta da tutta la famiglia a sostenere mia nonna perchè aveva perso mio nonno.In quella casa ho conosciuto tanto dolore e sono arrivate le fobie: avevo paura di ammalarmi di tumore e ho ricercato a modo mio protezione,nonostante le difficoltà ho continuato a lavorare e questo mi rendeva felice.Al contempo i miei coetanei uscivano,studiavano all'università ed io che avevo tani progetti non potevo...ma non mi sono mai scoraggiata continuavo a dire a mia sorella di avere fiducia, anche se anch'io come lei cominciavo a vergognarmi di o poter vivere la mia vita. Poi lei ha rotto il silenzio e ha cominciato ad andare da uno psichiatra,lontano da casa ,che notando le sue (e le mie) capacità l'aveva convinta ad iscriversi all'università ea trasferirsi lì.Lo stesso discorso valeva per me.Anche questa volta però i miei genitori si sono opposti:mio padre minacciando il suicidio dicendo che lo avremmo rovinato in quel modo;mia madre appoggiandolo tacitamente.Non avendo abbastanza soldi e facendo bene i conti, il sogno si è sfumato.Ho cercato comunque di uscire la sera, ma eravamo solo io e mia sorella ,ormai avevamo perso i contatti e ci sentivamo molto inferiori agli altri per tutto quello che avevamo passato.Stessa situazione si è verificata l'anno scorso quando mi sono iscritta all'università:non riuscivo a studiare,mi sentivo troppo grande e la motivazione per questo è calata.Provo a cercare un corso ma ho perso entusiasmo dopo la scorsa estate.Mi vengono sbalzi d'umore perchè so quello che devo fare e non sono più al100℅ e questo mi fa disperare e vergognare.Ho anche la responsabiità di mia sorella che vedendomi in questo stato affonda con me e viceversa.siamo nelle sabbie mobili ea questo punto mi chiedo che può fare uno psichiatra se poi per tutti motivi che ho scritto, io non riesco più ad affrontar la vita serenamente?
[#3]
Ex utente
Gentili dottori
Probabilmente avete fatto "il callo" a sentir parlare di problematiche come le mie o di diversa natura.Essere ignorati o aver l'impressione di esserlo però non è un fattore positivo e di certo non aiuta chi come me ha alla base una solitudine profonda e tante responsabilità da sostenere e da fronteggiare.Ringrazio comunque il Dr Converti che mi ha dato una risposta concreta. Ho postato il consulto in psichiatria ,ma avendo sbalzi di umore, credo che la prescrizione di psicofarmaci sia piuttosto assicurata.Secondo la mia esperienza della scomparsa ToTaLe delle compulsioni e delle ossessioni senza l'utilizzo di medicinali,volevo sapere se posso intraprendere un percorso psicoterapeutico e che tipo di terapia esiste per il mio problema che-se ho ben inteso- sarebbe più di natura "pratica". Penso di aver inserito tutti gli elementi di valutazione per poter ricevere una risposta da Voi specialisti, quindi Vi prego stavolta di dare un riscontro
Probabilmente avete fatto "il callo" a sentir parlare di problematiche come le mie o di diversa natura.Essere ignorati o aver l'impressione di esserlo però non è un fattore positivo e di certo non aiuta chi come me ha alla base una solitudine profonda e tante responsabilità da sostenere e da fronteggiare.Ringrazio comunque il Dr Converti che mi ha dato una risposta concreta. Ho postato il consulto in psichiatria ,ma avendo sbalzi di umore, credo che la prescrizione di psicofarmaci sia piuttosto assicurata.Secondo la mia esperienza della scomparsa ToTaLe delle compulsioni e delle ossessioni senza l'utilizzo di medicinali,volevo sapere se posso intraprendere un percorso psicoterapeutico e che tipo di terapia esiste per il mio problema che-se ho ben inteso- sarebbe più di natura "pratica". Penso di aver inserito tutti gli elementi di valutazione per poter ricevere una risposta da Voi specialisti, quindi Vi prego stavolta di dare un riscontro
[#4]
Gentile utente,
per quanto lei sia molto dettagliata nella sua esposizione,penso che nulla possa sostituire una visita ed un colloquio dal vivo,per poter farsi un'idea delle reali necessità di una persona.
La inviterei pertanto a seguire il consiglio del collegae e mettersi in contatto con uno Psichiatra di sua fiducia.Sarà poi questi che attraverso un contatto diretto potrà proporle la via terapeutica che,secondo la sua esperienza ,riterrà più adeguata a lei.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
per quanto lei sia molto dettagliata nella sua esposizione,penso che nulla possa sostituire una visita ed un colloquio dal vivo,per poter farsi un'idea delle reali necessità di una persona.
La inviterei pertanto a seguire il consiglio del collegae e mettersi in contatto con uno Psichiatra di sua fiducia.Sarà poi questi che attraverso un contatto diretto potrà proporle la via terapeutica che,secondo la sua esperienza ,riterrà più adeguata a lei.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 29/09/2013.
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