Violenza domestica-situazione disperata
Buonasera,sono una ragazza di 23 anni che vive da un paio di anni una situazione drammatica in famiglia. Dopo una serie di litigi violentissimi avvenuti tra i miei genitori(mio padre si era trovato un'amante che aveva già da diversi anni e mia madre era violenta), mio padre è andato via di casa e ha chiesto la separazione; da quel momento è iniziato per me il vero inferno. Sono rimasta a vivere in casa con mia madre (premetto che sono figlia unica, tutti i miei nonni sono morti e mia madre non ha parenti ) e lei ha iniziato a sfogare tutta la sua rabbia e le sue frustrazioni su di me senza risparmiarsi, già quando ero piccola aveva crisi violentissime, mai curate, ma negli ultimi tempi , un giorno su tre , assume atteggiamenti di un'indemoniata , grida come una posseduta dicendo parolacce di ogni genere, mi sputa in faccia, mi graffia su braccia e collo, lasciandomi segni evidenti, e mi sbatte la testa al muro violentemente, dopodichè , finita la sfuriata , torna dolce e sorridente come se non fosse accaduto nulla. Sono davvero disperata, tutti mi consigliano di andare via di casa ma dovrei farlo di nascosto e non ho nessuno disposto ad aiutarmi e a starmi vicino (gli amici non vogliono mettersi in mezzo in queste cose). Ho provato a parlarne con mio padre, ma non mi fido di lui perchè conoscendolo potrebbe usare i messaggi che gli ho mandato nella causa di separazione giudiziale (la cui prima udienza sarà il 30settembre). In poche parole sono totalmente sola e non so come ricominciare a vivere! Cosa posso fare?? vi prego di rispondermi.
[#1]
Gentile utente,
Perché esattamente propone questa situazione all'attenzione dei medici ? Quel che descrive è innanzitutto una situazione di pericolo per la sua incolumità o comunque di un ambiente poco vivibile, le viene in mente un'indicazione medica a proposito di quale aspetto ?
Perché esattamente propone questa situazione all'attenzione dei medici ? Quel che descrive è innanzitutto una situazione di pericolo per la sua incolumità o comunque di un ambiente poco vivibile, le viene in mente un'indicazione medica a proposito di quale aspetto ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Gentile Utente,
la situazione che descrive sembra molto pesante per lei; effettivamente lei non parla di sintomi suoi, per cui i medici non sembrerebbero le figure più idonee ad aiutarla. Lei menziona però la sua solitudine. Se sente di non farcela più e ne ha la possibilità consulti uno psicoterapeuta, un po' di colloqui potrebbero aiutarla ad orientarsi nel trovare la soluzione più costruttiva possibile per lei in questo momento.
Cordialità
la situazione che descrive sembra molto pesante per lei; effettivamente lei non parla di sintomi suoi, per cui i medici non sembrerebbero le figure più idonee ad aiutarla. Lei menziona però la sua solitudine. Se sente di non farcela più e ne ha la possibilità consulti uno psicoterapeuta, un po' di colloqui potrebbero aiutarla ad orientarsi nel trovare la soluzione più costruttiva possibile per lei in questo momento.
Cordialità
Dr. Roberto Di Rubbo
[#3]
Utente
Buonasera,
innanzitutto grazie delle risposte. Volevo precisare che mi sono rivolta a dei medici sperando di sapere se c'è un modo per costringere mia madre a curarsi. Io studio, non lavoro e dovrei parlarne con mio padre per un eventuale psicoterapeuta, anche se in realtà ne avevo già parlato ma non riesco a fidarmi di lui perchè ho paura che ogni parola che io gli dica riguardo la situazione che vivo a casa, possa essere usata da lui nel processo contro mia madre con la conseguenza che lei si scagli sempre di più contro di me. Per questo sono bloccata e il risultato è che l'ansia e la disperazione crescono ogni giorno di più.
innanzitutto grazie delle risposte. Volevo precisare che mi sono rivolta a dei medici sperando di sapere se c'è un modo per costringere mia madre a curarsi. Io studio, non lavoro e dovrei parlarne con mio padre per un eventuale psicoterapeuta, anche se in realtà ne avevo già parlato ma non riesco a fidarmi di lui perchè ho paura che ogni parola che io gli dica riguardo la situazione che vivo a casa, possa essere usata da lui nel processo contro mia madre con la conseguenza che lei si scagli sempre di più contro di me. Per questo sono bloccata e il risultato è che l'ansia e la disperazione crescono ogni giorno di più.
[#4]
Gentile utente,
Costringere una persona a curarsi parte dalla diagnosi di uno stato di alterazione psichiatrica con degli elementi di rischio per sé o per gli altri, e quindi la decisione spetta ai medici. Gli altri, familiari inclusi, possono porre la questione all'attenzione dei medici del servizio pubblico, che eventualmente sono gli unici a poter realizzare un trattamento obbligatorio. Il trattamento obbligatorio comporta ovviamente una costrizione fisica, la somministrazione forzata di medicinali, e non sempre si risolve in un miglioramento della consapevolezza da parte della persona.
Costringere una persona a curarsi parte dalla diagnosi di uno stato di alterazione psichiatrica con degli elementi di rischio per sé o per gli altri, e quindi la decisione spetta ai medici. Gli altri, familiari inclusi, possono porre la questione all'attenzione dei medici del servizio pubblico, che eventualmente sono gli unici a poter realizzare un trattamento obbligatorio. Il trattamento obbligatorio comporta ovviamente una costrizione fisica, la somministrazione forzata di medicinali, e non sempre si risolve in un miglioramento della consapevolezza da parte della persona.
[#5]
Utente
Quindi non c'è altra soluzione ? io non ho il coraggio a scappare di casa e lasciare mia madre completamente sola e abbandonata per un tempo illimitato, seppure mi renda la vita un inferno, anche perchè so che se me ne andassi e ritornassi dopo uno o due mesi, ritornerebbe peggio di prima e si scaglierebbe contro di me per essermene andata.
[#6]
Gentile utente,
Come le dicevo non c'è una risposta medica per sapere cosa decidere e come scegliere di comportarsi, la legge le consente di segnalare una situazione.
E' chiaro che se vive in una situazione che poi le causa malessere la posizione rimane ambivalente.
Come le dicevo non c'è una risposta medica per sapere cosa decidere e come scegliere di comportarsi, la legge le consente di segnalare una situazione.
E' chiaro che se vive in una situazione che poi le causa malessere la posizione rimane ambivalente.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 21/09/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.