Sospensione paroxetina

Il 19 agosto ho sospeso la Paroxetina dopo un anno di cura. Adesso sto vivendo un momento assolutamente difficile. Al di là dei sintomi fisici - vertigini, nausea, dolori muscolari - ho iniziato ad accusare problemi psicologici. Vivo in uno stato di allerta continuo, ansia, tristezza profonda e l'umore è nero. Metto in dubbio tutto quello che ho costruito. Non sperimentavo da tempo queste sensazioni e mi fa paura. Devo dire che la Paroxetina mi ha concesso di vivere e mi ha restituito una serenità che non sperimentavo da tempo. Vorrei solo capire se questi sono sintomi che devo vivere e se devo avere pazienza. Sono molto tesa e nervosa...Grazie per la risposta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La terapia di un anno è durata poco, dopo un tempo simile una ricaduta è probabile.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Grazie per avere risposto, dottor Pacini. Devo chiedere io di prolungare la terapia? quanto dovrebbe durare la terapia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non c'è una durata predefinita, e dipende anche dalle caratteristiche del disturbo precedenti la cura: diagnosi, familiarità, tratti di personalità, tollerabilità della cura, numero di episodi precedenti, livello di controllo dei sintomi durante la cura etc.
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Utente
Utente
Mi dispiace intrattenerla...ma sono davvero impaurita.
La cura in realtà l'ho cominciata 3 anni fa con il Percitale. Il motivo: una grave depressione che mi aveva paralizzato a letto. Dopo due anni ho dovuto cambiare con Paroxetina. Ne ho assunto 40 mg a partire da giugno dello scorso anno.
La familiarità c'è: mia madre soffre di depressione da "sempre". Io, nonostante abbia portato a termine tutti i progetti, non sono mai stata esente da crisi di ansia e da momenti di profondo scoraggiamento.
Posso dire che già dall'assunzione del Percitale (nonostante l'ultimo periodo in cui l'assumevo risultava inefficace) e poi della Paroxetina la mia vita è cambiata. Serenità: la parola d'ordine. Una serenità che mio ha consentito di fare cose che credevo non avrei mai potuto fare, superando blocchi e paure che ritenevo insuperabili.
a Giugno dopo un anno dall'assunzione a dose piena, con il medico abbiamo concordato di scalare il farmaco...lentamente. Da 40 mg assunti al 19 giugno sono arrivata a zero il 19 agosto. Ad ogni scalo i sintomi erano molto pesanti. Dopo la sospensione ancora di più.
Ho chiamato lo scorso lunedì il medico che mi ha consigliato di reintegrare con mezza compressa (10 mg) e di richiamarlo lunedì per dirgli come va. che ne pensa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non c'è niente di strano se si ha necessità di assumere una cura del genere a lungo, un anno è un tempo in genere tale per cui ci sono ricadute presto dopo la sospensione.

La dose di mantenimento si può ridurre rispetto a quella iniziale, però è bene mantenerla sempre nell'ambito delle dosi efficaci, per evitare ricadute piene.

La dose di riferimento in caso di sintomi acuti è quella che aveva funzionato in precedenza
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Utente
Utente
Non c'entra molto con un consulto...ma me lo consenta: perché mai il mio cervello deve funzionare così? O meglio perché non deve funzionare? Stanca. Molto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Così siamo costruiti, e in tutti i pezzi ogni tanto ci può essere qualcosa che ci crea problemi, così nel fegato come nel cervello. Sarebbe come chiedersi perché la lavatrice si può guastare o perché ha dei limiti che altre lavatrici non hanno. Magari per lo stesso principio ha anche dei pregi che altre lavatrici non hanno.
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Utente
Utente
Mi ha fatto sorridere! Grazie...spero soltanto di non ingripparmi per troppo tempo e di non sciupare i panni. :) grazie mille. È prezioso il contributo che offrite: consolante!