Ansia solo certi giorni
Salve, mi sono curata con discreto successo per un disturbo d'ansia anni fa (DAP e ipocondria) con Escitalopram e psicoterapia.
A un anno dalla sospensione della cura farmacologica (la psicoterapia -indirizzo psicodinamico-sta continuando, con sedute ogni 3 o 4 settimane attualmente) sto generalmente bene, ma a volte nell'arco di un mese ho dei giorni dove mi tornano dei pensieri ansiogeni. Principalmente, riguardano la paura che possa tornare il disturbo. Ad esempio, se qualche gg sono sotto stress per lo studio o la vita familiare, parte qualche pensiero automatico un po' catastrofico del tipo "vedi? hai ansia, ti sta tornando il disturbo". Ho imparato abbastanza bene a bloccare questi pensieri, ma il solo fatto che mi tornino mi dispiace, perchè sento di non avere controllo sul disturbo e mi chiedo come mai mi vengano sempre in concomitanza di certi periodi del mese (es. prima delle mestruazioni).
Poi, per due o 3 settimane, piu nulla, nè pensieri nè altro e sto bene totalmente.
Questo mi spiazza un po. La psicoterapia sarà in grado di farmi superare questi piccoli "ritorni" mensili dei pensieri?
Il mio psichiatra, al quale ho parlato della cosa, mi ha detto che assolutamente non ho + bisogno del farmaco e mi ha detto di lavorarci con la mia psicoterapeuta. Inoltre, alla mia domanda se si trattasse di un DOC (l'ho pensato per via dei pensieri automatici che mi partono a volte), mi ha detto di no e che il DOC ha caratteristiche di intrusività ben diverse. Mi ha detto che i miei pensieri automatici sono + dovuti ad una oscillazione del tono dell'umore.
Mi potete spiegare cosa puo' significare? I pensieri ossessivi/automatici pensavo fossero presenti solo nel DOC. Sbaglio?
Potrebbe essere dovuto agli ormoni? prendo la pillola Cerazette.
Grazie, a presto
A un anno dalla sospensione della cura farmacologica (la psicoterapia -indirizzo psicodinamico-sta continuando, con sedute ogni 3 o 4 settimane attualmente) sto generalmente bene, ma a volte nell'arco di un mese ho dei giorni dove mi tornano dei pensieri ansiogeni. Principalmente, riguardano la paura che possa tornare il disturbo. Ad esempio, se qualche gg sono sotto stress per lo studio o la vita familiare, parte qualche pensiero automatico un po' catastrofico del tipo "vedi? hai ansia, ti sta tornando il disturbo". Ho imparato abbastanza bene a bloccare questi pensieri, ma il solo fatto che mi tornino mi dispiace, perchè sento di non avere controllo sul disturbo e mi chiedo come mai mi vengano sempre in concomitanza di certi periodi del mese (es. prima delle mestruazioni).
Poi, per due o 3 settimane, piu nulla, nè pensieri nè altro e sto bene totalmente.
Questo mi spiazza un po. La psicoterapia sarà in grado di farmi superare questi piccoli "ritorni" mensili dei pensieri?
Il mio psichiatra, al quale ho parlato della cosa, mi ha detto che assolutamente non ho + bisogno del farmaco e mi ha detto di lavorarci con la mia psicoterapeuta. Inoltre, alla mia domanda se si trattasse di un DOC (l'ho pensato per via dei pensieri automatici che mi partono a volte), mi ha detto di no e che il DOC ha caratteristiche di intrusività ben diverse. Mi ha detto che i miei pensieri automatici sono + dovuti ad una oscillazione del tono dell'umore.
Mi potete spiegare cosa puo' significare? I pensieri ossessivi/automatici pensavo fossero presenti solo nel DOC. Sbaglio?
Potrebbe essere dovuto agli ormoni? prendo la pillola Cerazette.
Grazie, a presto
[#1]
Gentile utente,
La forma di questo tipo di preoccupazioni è simile a quella dell'ipocondria e dell'altro consulto che aveva posto in passato. Se questi sintomi vanno e vengono in maniera innocua non è essenziale un intervento per cercar di spengerli. Il suo psichiatra non ha detto che non siano ossessioni, ha solo detto che non sono così "invadenti".
La forma di questo tipo di preoccupazioni è simile a quella dell'ipocondria e dell'altro consulto che aveva posto in passato. Se questi sintomi vanno e vengono in maniera innocua non è essenziale un intervento per cercar di spengerli. Il suo psichiatra non ha detto che non siano ossessioni, ha solo detto che non sono così "invadenti".
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
La ringrazio per le precisazioni. Chiaramente non sono invadenti e non si presentano spesso, per fortuna, dopo la terapia io sento di stare soddisfacentemente bene.
Mi chiedevo se il ciclo "ormonale" e la pillola Cerazette possono in qulache modo influire, vista la cadenza abbastanza precisa dei sintomi residui o se siano invece totalmente casuali.
Grazie e buon lavoro
Mi chiedevo se il ciclo "ormonale" e la pillola Cerazette possono in qulache modo influire, vista la cadenza abbastanza precisa dei sintomi residui o se siano invece totalmente casuali.
Grazie e buon lavoro
[#4]
Ex utente
Salve, continuo a notare che questi pensieri mi vengono solo per 2 o 3 giorni, due volte al mese sempre negli stessi periodi del mese.
Forse potrebbe essere perche' in psicoterapia si toccano dei temi che "smuovono" sensazioni e generano i sintomi..
E' un periodo particolare questo, per me.
Quando sto bene non penso ai sintomi e mi sembrano lontani e assurdi (il senso di irrealtà, ad esempio), come se non mi appartenessero proprio.
Quando mi vengono, invece, mi fanno ancora paura e sembra quasi una condizione di pre-panico. I pensieri arrivano senza il mio controllo e io ne sono spaventata, xche mi sembra di tornare "indietro", "regredire", anche se sia il mio psichiatra che la mia terapeuta mi dicono che non sono affatto regredita.
E allora perchè mi spavento ancora, nonostante conosca i sintomi, ne sia + padrona e li sappia gestire? Vorrei proprio non averli +!
Forse potrebbe essere perche' in psicoterapia si toccano dei temi che "smuovono" sensazioni e generano i sintomi..
E' un periodo particolare questo, per me.
Quando sto bene non penso ai sintomi e mi sembrano lontani e assurdi (il senso di irrealtà, ad esempio), come se non mi appartenessero proprio.
Quando mi vengono, invece, mi fanno ancora paura e sembra quasi una condizione di pre-panico. I pensieri arrivano senza il mio controllo e io ne sono spaventata, xche mi sembra di tornare "indietro", "regredire", anche se sia il mio psichiatra che la mia terapeuta mi dicono che non sono affatto regredita.
E allora perchè mi spavento ancora, nonostante conosca i sintomi, ne sia + padrona e li sappia gestire? Vorrei proprio non averli +!
[#5]
Ex utente
Riformulo la mia ultima domanda: "perchè mi spavento ancora, nonostante conosca i sintomi, ne sia + padrona e li sappia gestire? Vorrei proprio non averli +!" --> forse mi servirebbe un percorso psicoterapeutico + mirato rispetto alla psicoterapia psicodinamica? Ho letto più volte che non sempre è utile continuare ad analizzare le presunte cause dell'ansia e che, anzi, spesso non è detto che ci sia un collegamento diretto del tipo A ha causato B.
Forse una psicoterapia cognitivo-comportamentale mi aiuterebbe a fare quel "salto" in + per eradicare il disturbo? Anche se torna in modo lieve e sporadico, mi dà fastidio e siccome so che posso star bene, vorrei fare il possibile.
Il mio psichiatra all'ultimo colloquio mi disse che la psicoterapia cognitivo comportamentale non è, secondo lui, piu'efficace di un ansiolitico e allora "se ho un giorno in cui i sintomi tornano e mi danno fastidio tantovale che mi prenda un tavor oro" (parole sue!). A me questo discorso non sembra che stia nè in cielo nè in terra!! Se posso imparare delle strategie per depotenziare i sintomi, visto che non sono forti, perchè dovrei ricorrere ad un ansiolitico ??
Grazie del vostro tempo.
Forse una psicoterapia cognitivo-comportamentale mi aiuterebbe a fare quel "salto" in + per eradicare il disturbo? Anche se torna in modo lieve e sporadico, mi dà fastidio e siccome so che posso star bene, vorrei fare il possibile.
Il mio psichiatra all'ultimo colloquio mi disse che la psicoterapia cognitivo comportamentale non è, secondo lui, piu'efficace di un ansiolitico e allora "se ho un giorno in cui i sintomi tornano e mi danno fastidio tantovale che mi prenda un tavor oro" (parole sue!). A me questo discorso non sembra che stia nè in cielo nè in terra!! Se posso imparare delle strategie per depotenziare i sintomi, visto che non sono forti, perchè dovrei ricorrere ad un ansiolitico ??
Grazie del vostro tempo.
[#6]
"on sempre è utile continuare ad analizzare le presunte cause dell'ansia e "
Solitamente è controproducente.
Nel disturbo ossessivo non è vero che la terapia cognitivo-comportamentale è efficace come un ansiolitico. Può equivalere ad una terapia farmacologica con farmaci antiossessivi, che non c'entrano con il tavor e similari. Può essere fatta insieme a farmaci antiossessivi.
Le "cause" non sono un elemento di conoscenza scientifica, per cui ragionare su quale siano più che altro è una credenza.
Solitamente è controproducente.
Nel disturbo ossessivo non è vero che la terapia cognitivo-comportamentale è efficace come un ansiolitico. Può equivalere ad una terapia farmacologica con farmaci antiossessivi, che non c'entrano con il tavor e similari. Può essere fatta insieme a farmaci antiossessivi.
Le "cause" non sono un elemento di conoscenza scientifica, per cui ragionare su quale siano più che altro è una credenza.
[#7]
Ex utente
Caro dott. Pacini, la ringrazio. La sua risposta ha confermato cio' che ho letto, ma va contro a quello che sostiene il mio psichiatra.
Lui sostiene che il mio non puo' essere + inquadrato come un disturbo ossessivo "da DSM", xche negli anni e con le cure si è modificato e "stemperato", pertanto non ritiene ci sia una indicazione per una TCC, ma che sia meglio proseguire con la psicoterapia psicodinamica.
Io sono un po' scettica al riguardo, nonostante mi trovi benissimo con la mia attuale terapeuta e la psicoterapia fatta fino ad ora mi abbia aiutato tantissimo.
Credo di poter risolvere il problema con uno strumento cosi mirato come la TCC. Probabilmente è vero che ora non mi serve un farmaco anti-ossessivo, xche i sintomi tornano sporadicamente e in maniera molto + lieve e tollerabile rispetto ad un tempo.
Ma mi chiedo: questo è dovuto al lavoro terapeutico fatto, al farmaco assunto (cipralex) o perchè l'andamento del mio disturbo è fluttuante?
Nei giorni in cui ho i sintomi sono arrivata persino a chiedermi: e se in realtà fossi convinta che tutto sia irreale (ma so che non sono convinta) e non sapessi distinguere un'ossessione da un delirio (studio psicologia)? -->è una forma ipocondriaca anche questa, vero?
Rileggendo questa serie di "botta e risposta" mi è venuto da pensare che in realtà forse non sto cosi "bene" come speravo e i sintomi, seppure tornino sporadicamente, mi fanno ancora paura. Forse mi servirebbe davvero una psicoterapia + direttiva come la TCC. Io voglio stare bene.. non una via di mezzo!
Grazie, a presto
Lui sostiene che il mio non puo' essere + inquadrato come un disturbo ossessivo "da DSM", xche negli anni e con le cure si è modificato e "stemperato", pertanto non ritiene ci sia una indicazione per una TCC, ma che sia meglio proseguire con la psicoterapia psicodinamica.
Io sono un po' scettica al riguardo, nonostante mi trovi benissimo con la mia attuale terapeuta e la psicoterapia fatta fino ad ora mi abbia aiutato tantissimo.
Credo di poter risolvere il problema con uno strumento cosi mirato come la TCC. Probabilmente è vero che ora non mi serve un farmaco anti-ossessivo, xche i sintomi tornano sporadicamente e in maniera molto + lieve e tollerabile rispetto ad un tempo.
Ma mi chiedo: questo è dovuto al lavoro terapeutico fatto, al farmaco assunto (cipralex) o perchè l'andamento del mio disturbo è fluttuante?
Nei giorni in cui ho i sintomi sono arrivata persino a chiedermi: e se in realtà fossi convinta che tutto sia irreale (ma so che non sono convinta) e non sapessi distinguere un'ossessione da un delirio (studio psicologia)? -->è una forma ipocondriaca anche questa, vero?
Rileggendo questa serie di "botta e risposta" mi è venuto da pensare che in realtà forse non sto cosi "bene" come speravo e i sintomi, seppure tornino sporadicamente, mi fanno ancora paura. Forse mi servirebbe davvero una psicoterapia + direttiva come la TCC. Io voglio stare bene.. non una via di mezzo!
Grazie, a presto
[#8]
Gentile utente,
Non è che la diagnosi cambia a seconda di come uno sta, la diagnosi tiene conto della storia del disturbo, per cui se un disturbo si è stemperato, o è scomparso, la diagnosi rimane quella, con uno stato attuale che poi si specifica.
L'andamento di questi disturbi è fluttuante, tutto sta poi nel vedere quali strumenti sono migliori per controllare queste fluttuazioni, in generale riferirsi allo strumento che aveva funzionato la prima volta ha un senso, e selezionare quelli più efficaci ha un senso. Per quanto riguarda la psicodinamica, come tipologia di trattamento non rientra nella scienza psicoterapica.
Non è che la diagnosi cambia a seconda di come uno sta, la diagnosi tiene conto della storia del disturbo, per cui se un disturbo si è stemperato, o è scomparso, la diagnosi rimane quella, con uno stato attuale che poi si specifica.
L'andamento di questi disturbi è fluttuante, tutto sta poi nel vedere quali strumenti sono migliori per controllare queste fluttuazioni, in generale riferirsi allo strumento che aveva funzionato la prima volta ha un senso, e selezionare quelli più efficaci ha un senso. Per quanto riguarda la psicodinamica, come tipologia di trattamento non rientra nella scienza psicoterapica.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.9k visite dal 08/09/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.