Porre ai gentili dottori in materia di schizofrenia
Buongiorno. Ho alcune domande da porre ai gentili dottori in materia di schizofrenia:
Una persona schizofrenica può avere la consapevolezza di esserlo? la persona che conosco ormai da anni mi dice di esserne consapevole, di averla accettata e sa distinguere tra realtà e allucinazioni. Attualmente dice di non sdoppiarsi ma a volte quando parliamo credo che deliri ancora ( sostiene che la gente lo controlli) non ama stare in mezzo alla folla e a volte si assenta osservando a suo dire il muro che lo rilassa. Dice che deve imparare ad avere fiducia nel prossimo e che attualmente ha fiducia solo in me e nel suo cagnolino. Non sa spiegarsi come possa volermi bene non volendone ad altri. soffre per il dolore arrecato alla famiglia e per le cose cattive che in passato avrebbe fatto ( nei momenti in cui non era in lui). A prima vista appare una persona normalissima, pacata e riflessiva, un po' ipocondriaca. Non riesce però a stare con me per più di due ore ( deve scappare) e non vuole mettermi in contatto con medici o famigliari per permettermi di conoscere bene la situazione e potermi comportare di conseguenza. afferma di dover procedere per gradi e che troppe ore con lui lo preoccupano (teme che possa assistere a qualche cosa di spiacevole) Da parte mia parlo pacatamente e cerco di rendergli la mia presenza piacevole soddisfacendo le sue richieste, come ad esempio mangiare con lui o ascoltarlo.
Purtroppo sono ignorante in materia e ho sempre letto che chi soffre di questa malattia non se ne rende conto, perché in questo caso si?
Grazie a chi vorrà rispondere a questo mio interrogativo
Una persona schizofrenica può avere la consapevolezza di esserlo? la persona che conosco ormai da anni mi dice di esserne consapevole, di averla accettata e sa distinguere tra realtà e allucinazioni. Attualmente dice di non sdoppiarsi ma a volte quando parliamo credo che deliri ancora ( sostiene che la gente lo controlli) non ama stare in mezzo alla folla e a volte si assenta osservando a suo dire il muro che lo rilassa. Dice che deve imparare ad avere fiducia nel prossimo e che attualmente ha fiducia solo in me e nel suo cagnolino. Non sa spiegarsi come possa volermi bene non volendone ad altri. soffre per il dolore arrecato alla famiglia e per le cose cattive che in passato avrebbe fatto ( nei momenti in cui non era in lui). A prima vista appare una persona normalissima, pacata e riflessiva, un po' ipocondriaca. Non riesce però a stare con me per più di due ore ( deve scappare) e non vuole mettermi in contatto con medici o famigliari per permettermi di conoscere bene la situazione e potermi comportare di conseguenza. afferma di dover procedere per gradi e che troppe ore con lui lo preoccupano (teme che possa assistere a qualche cosa di spiacevole) Da parte mia parlo pacatamente e cerco di rendergli la mia presenza piacevole soddisfacendo le sue richieste, come ad esempio mangiare con lui o ascoltarlo.
Purtroppo sono ignorante in materia e ho sempre letto che chi soffre di questa malattia non se ne rende conto, perché in questo caso si?
Grazie a chi vorrà rispondere a questo mio interrogativo
[#1]
Gentile utente,
Nella schizofrenia si può acquisire una critica della falsità di ciò che si pensava un tempo, o di percezioni che in passato si ritenevano vere. Non è detto che chi indica come deliri e allucinazioni quelli avuti in un episodio precedente sappia invece identificare altri pensieri deliranti o allucinazioni come tali, se sono in corso.
Nella schizofrenia si può acquisire una critica della falsità di ciò che si pensava un tempo, o di percezioni che in passato si ritenevano vere. Non è detto che chi indica come deliri e allucinazioni quelli avuti in un episodio precedente sappia invece identificare altri pensieri deliranti o allucinazioni come tali, se sono in corso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie dottore.
Ma c'è la possibilità in casi come questi di un ulteriore miglioramento o dalla schizofrenia non c'è scampo?
E come si spiega la fiducia che lui ripone solo in me dal momento che le persone schizofreniche sono anaffettive? di solito si isolano, invece lui mi cerca tutti i giorni da anni e piu' volte al giorno.
Grazie ancora
Ma c'è la possibilità in casi come questi di un ulteriore miglioramento o dalla schizofrenia non c'è scampo?
E come si spiega la fiducia che lui ripone solo in me dal momento che le persone schizofreniche sono anaffettive? di solito si isolano, invece lui mi cerca tutti i giorni da anni e piu' volte al giorno.
Grazie ancora
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Gentile Utente, se la persona di cui parla ha, come sembra, una diagnosi di schizofrenia il disturbo rimane grave, pur avvicendandosi periodi migliori e peggiori. E' anche vero però che la schizofrenia non è un quadro morboso così monolitico e sotto questa diagnosi, oltre ai vari sottotipi di schizofrenia è possibile che cadano quadri anche molto diversi fra loro, alcuni con decorso e prognosi migliori di altri.
Cordialità,
Cordialità,
Dr. Roberto Di Rubbo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.9k visite dal 08/09/2013.
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