Consiglio ansia
Buongiorno dottori, vi scrivo per chiedervi un consiglio. Cerco di essere breve: in passato ho sofferto di ipocondria e Disturbo di panico; il sintomo che + mi spaventava era il senso di irrealtà: mi sentivo come se fossi dentro ad un sogno (un incubo + che un sogno!), come se vedessi le cose da dentro una bolla o un velo. Non saprei come altro descriverlo. Era terribile, questa sensazione mi è venuta per la prima volta durante un violento attacco di panico. I primi attacchi di panico che avevo anni fa mi venivano a seguito di pensieri "ipocondriaci". Ad esempio: avevo paura di avere un tumore al cervello quando avevo mal di testa (soffro di emicrania con aura) e da li iniziavo a sudare, a sentire formicolii diffusi alle braccia e alle gambe, tachicardia forte, fatica a respirare e avevo paura di morire.
Mi sono curata: verso Ottobre 2010 lo psichiatra mi ha prescritto Cipralex, dapprima 10mg, poi aumentato fino a 20mg/die, per un anno. Dopo un anno me lo ha scalato a 15, poi a 10 e poi gradualmente fino a 5 mg nell'arco di 6 mesi. Ho mantenuto il dosaggio a 5 per altri sei mesi, quindi in totale ho assunto Cipralex per 2 anni. Poi lo psichiatra, in accordo con la mia psicoterapeuta (di stampo psicodinamico) me lo ha tolto completamente a Dicembre 2012.
Nel frattempo sto continuando la psicoterapia (la faccio da ormai 4 anni, l'avevo iniziata prima di andare dallo psichiatra).
Durante la cura col farmaco sono stata bene, a volte tornava qualche piccolo sintomo ma mai nulla di pesante ed ero davvero contenta!
Adesso è un mesetto che sto passando un periodo difficile (a casua di problemi di salute dei miei genitori e io ho un nodulo alla tiroide da tenere sotto controllo) e avverto di nuovo alcuni sintomi dell'ansia, anche se in forma molto attenuata, ma quello che mi dà fastidio è che a volte ritorna il senso di irrealtà... xo' è diverso da prima. Si manifesta + sottoforma di domande esistenziali che sottoforma di sensazione vera e propria: dal nulla mi vengono domande del tipo: "e se stessi sognando?" oppure "come faccio a sapere che tutto quel che sto vivendo è reale?". Ovviamente riconosco al 100% l'assurdità di questi pensieri e non vi presto attenzione, ma mi dà fastidio sentirmi vulnerabile e ho paura che sia un prodromo di ricaduta. E' possibile che il farmaco abbia "terminato" il suo effetto o che non abbia curato bene il disturbo?
Potrebbe essere un sintomo di DAP?
Voi cosa consigliate di fare? La mia psicoterapeuta dice di non preoccuparmi e che questi sintomi sono "normali" per il periodo che sto vivendo... ma io ho paura. Voglio andare avanti con la mia vita e smetterla di sentirmi in ansia!
Grazie
Mi sono curata: verso Ottobre 2010 lo psichiatra mi ha prescritto Cipralex, dapprima 10mg, poi aumentato fino a 20mg/die, per un anno. Dopo un anno me lo ha scalato a 15, poi a 10 e poi gradualmente fino a 5 mg nell'arco di 6 mesi. Ho mantenuto il dosaggio a 5 per altri sei mesi, quindi in totale ho assunto Cipralex per 2 anni. Poi lo psichiatra, in accordo con la mia psicoterapeuta (di stampo psicodinamico) me lo ha tolto completamente a Dicembre 2012.
Nel frattempo sto continuando la psicoterapia (la faccio da ormai 4 anni, l'avevo iniziata prima di andare dallo psichiatra).
Durante la cura col farmaco sono stata bene, a volte tornava qualche piccolo sintomo ma mai nulla di pesante ed ero davvero contenta!
Adesso è un mesetto che sto passando un periodo difficile (a casua di problemi di salute dei miei genitori e io ho un nodulo alla tiroide da tenere sotto controllo) e avverto di nuovo alcuni sintomi dell'ansia, anche se in forma molto attenuata, ma quello che mi dà fastidio è che a volte ritorna il senso di irrealtà... xo' è diverso da prima. Si manifesta + sottoforma di domande esistenziali che sottoforma di sensazione vera e propria: dal nulla mi vengono domande del tipo: "e se stessi sognando?" oppure "come faccio a sapere che tutto quel che sto vivendo è reale?". Ovviamente riconosco al 100% l'assurdità di questi pensieri e non vi presto attenzione, ma mi dà fastidio sentirmi vulnerabile e ho paura che sia un prodromo di ricaduta. E' possibile che il farmaco abbia "terminato" il suo effetto o che non abbia curato bene il disturbo?
Potrebbe essere un sintomo di DAP?
Voi cosa consigliate di fare? La mia psicoterapeuta dice di non preoccuparmi e che questi sintomi sono "normali" per il periodo che sto vivendo... ma io ho paura. Voglio andare avanti con la mia vita e smetterla di sentirmi in ansia!
Grazie
[#1]
Gentile Signora,
Ha curato il suo disturbo con buoni risultati ma è possibile che situazioni di stress, come preoccupazioni per la propria o altrui salute, riaccendano in qualche modo quei pensieri, quei circuiti che portano all'ansia, alle preoccupazioni eccessive e agli attacchi di panico.
E' più suscettibile quindi a determinati eventi o, meglio, reagisce in questo modo. Prendere in tempo il problema e affrontarlo subito migliora la prognosi. Le consiglio, oltre che parlarne con la sua psicoterapeuta, di riconsultare lo psichiatra.
Ha curato il suo disturbo con buoni risultati ma è possibile che situazioni di stress, come preoccupazioni per la propria o altrui salute, riaccendano in qualche modo quei pensieri, quei circuiti che portano all'ansia, alle preoccupazioni eccessive e agli attacchi di panico.
E' più suscettibile quindi a determinati eventi o, meglio, reagisce in questo modo. Prendere in tempo il problema e affrontarlo subito migliora la prognosi. Le consiglio, oltre che parlarne con la sua psicoterapeuta, di riconsultare lo psichiatra.
Dott. Marco Paolemili
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
www.mens-sana.biz
[#2]
Gentile utente,
anche se ha assunto il farmaco per due anni lo ha preso a dose terapetica per un tempo inferiore e gli ultimi 6 mesi potrebbe considerare di essere riuscita quasi da sola (comunque farmaco+psichiatra+psicoterapeuta) a sostenere le sue paure.
Darei ascolto ai suoi terapeuti che considerano normali dei sintomi che possono essere passeggeri nella vita di chiunque di noi.
La sola cosa che approfondirei sarebbe la diagnosi visto che i pensieri che racconta sembrano più ossessivi che di panico, ma anche questi possono starci, nel complesso mi sembra ben seguita.
Cordiali saluti
anche se ha assunto il farmaco per due anni lo ha preso a dose terapetica per un tempo inferiore e gli ultimi 6 mesi potrebbe considerare di essere riuscita quasi da sola (comunque farmaco+psichiatra+psicoterapeuta) a sostenere le sue paure.
Darei ascolto ai suoi terapeuti che considerano normali dei sintomi che possono essere passeggeri nella vita di chiunque di noi.
La sola cosa che approfondirei sarebbe la diagnosi visto che i pensieri che racconta sembrano più ossessivi che di panico, ma anche questi possono starci, nel complesso mi sembra ben seguita.
Cordiali saluti
Massimo Lai, MD
[#3]
Ex utente
Grazie cari dottori. Infatti anche a me sembrano pensieri ossessivi, visto che si presentano ogni tanto in modo involontario e per qualche secondo mi creano un forte picco di ansia, che poi razionalizzando e distraendomi passa.
Era cosi anche per l'ipocondria che, se non erro, puo' essere assimilabile ad un meccanismo di pensiero ossessivo.
Chiesi anche al mio psichiatra se si trattasse di DOC ma lui nego'sempre, dicendo che il DOC aveva una intensità diversa. Anche la mia terapeuta disse che non si tratta di DOC.
Alla fine, comunque, la cura sarebbe la medesima in ogni caso, vero?
Il senso di irrealtà è tipico del panico ma puo' diventare anche una paura ossessiva? A volte è difficile x me distinguere...
Nonostante tutto, io conduco la mia vita normalmente: esco, studio (ultimo anno di università), faccio le mie cose... xo' prima stavo bene e da un mese a questa parte vado a giorni: Ci sono giorni in cui sto bene e giorni in cui l'ansia mi "assale" verso mezzogiorno e se ne va intorno alle 17. A questo proposito: c'è qualche correlazione col ritmo circadiano? Non me lo spiego...
Dottor Paolemili mi consiglia di rivolgermi di nuovo allo psichiatra per reintrodurre la cura farmacologica, quindi?
Mentre lei, dottor Lai, no?
Era cosi anche per l'ipocondria che, se non erro, puo' essere assimilabile ad un meccanismo di pensiero ossessivo.
Chiesi anche al mio psichiatra se si trattasse di DOC ma lui nego'sempre, dicendo che il DOC aveva una intensità diversa. Anche la mia terapeuta disse che non si tratta di DOC.
Alla fine, comunque, la cura sarebbe la medesima in ogni caso, vero?
Il senso di irrealtà è tipico del panico ma puo' diventare anche una paura ossessiva? A volte è difficile x me distinguere...
Nonostante tutto, io conduco la mia vita normalmente: esco, studio (ultimo anno di università), faccio le mie cose... xo' prima stavo bene e da un mese a questa parte vado a giorni: Ci sono giorni in cui sto bene e giorni in cui l'ansia mi "assale" verso mezzogiorno e se ne va intorno alle 17. A questo proposito: c'è qualche correlazione col ritmo circadiano? Non me lo spiego...
Dottor Paolemili mi consiglia di rivolgermi di nuovo allo psichiatra per reintrodurre la cura farmacologica, quindi?
Mentre lei, dottor Lai, no?
[#6]
Ex utente
La ringrazio, stavo pensando anche di parlare con la mia terapeuta in modo sincero per fare il punto della situazione anche con lei. Dopo ormai 4 anni di psicoterapia (psicodinamica) pensavo che forse sarebbe il caso di prendere in considerazione un approccio diverso, magari cognitivo-comportamentale, che ho letto che è la terapia d'elezione (combinata al farmaco, se serve) per i disturbi d'ansia. E' corretta questa informazione?
Mi fa un po' paura questa decisione e ho paura di offenderla, pero' penso sia giusto che mi occupi di me e del mio benessere..
Mi fa un po' paura questa decisione e ho paura di offenderla, pero' penso sia giusto che mi occupi di me e del mio benessere..
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 27/08/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.