Energie

Salve dottore. Sto facendo un corso di estetista e la signora che ci insegna che è infermiera ed anche professoressa di cosmetica parla tutto il tempo di energie. Parla sempre di dio, della vita di dopo, di energie negative. Io gli ho detto che non credo a nulla e che tutti i scienziati , Sigmund Freud,Hemingway, Clarke e molti altri sono atei. Da quel punto mi disse che sono piena di energia negativa e che la distruggo, che sbadiglia sempre e li al corso accende delle candelle per far andare le mie cattive energie. Poi si fa le croci e dice che dopo la morte noi andiamo su un altro pianetta o ritorniamo in un altro corpo sulla terra, quelli cattivi, cioè io. Quando gli ho detto che soffro di sonnambulismo mi ha detto che sconto una pena fatta dai miei antenati. Il fatto è che le altre 6 ragazze sono da parte sua ed a me guardano come un paria. Evitano di toccarmi o starmi vicino. Mi sento a disagio, mi sento esclusa. Cosa devo fare? Secondo me l'insegnante ha un po di schizofrenia paranoide, io non sono un medico, per questo mi puo dire cosa devo fare? Ho pagato il corso e vorrei avere il diploma. Nel futuro mi puo servire, ma con gente cosi come faccio ad andare avanti? Mi sento come una captive in un ospedale psichiatrico. Il corso lo faccio nel mio paese, Romania. Grazie dottore.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Termini come "energie", "negatività" etc non hanno alcun significato biologico o fisico, quando compaiono parole del genere solitamente siamo di fronte a idee che in realtà riproducono sempre lo stesso concetto, ovvero avere il controllo di tutto per via magica, senza passare attraverso misurazioni, prove, statistiche. Di solito c'è un atteggiamento di tipo antiscientifico, che consiste nel criticare la scienza perché "non spiega" alcune cose per poi spiegarle tutte insieme e senza timore di errore attraverso semplici parole o teorie basate su concetti molto poco concreti. In questo rientrano anche alcune teorie presentate come scientifiche, o che sono diffuse e accettate senza però avere alcun fondamento definito o alcun principio di verifica scientifica alla base della loro attività (medicine "alternative" varie, teorie psicologiche varie basate su concetti non biologici etc).
Peraltro, la scienza non si fonda sulla razionalità a tappeto, ma sull'esperienza e sulle prove, per cui ha in sé un controllo interno (lo scienziato è scettico e non si innamora delle proprie teorie, semplicemente sa che serviranno a spiegare forse una parte di ciò che ha preso in considerazione, e senz'altro non a rispondere a domande fondamentali sul perché della vita, se mai sul come della vita).

Per cui, sul piano medico non esprime alcun problema riguardante sé

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie dottore, io non ho mai creduto nelle parole semplici e senza fondamento. Ma una persona che ci crede ciecamente in cose senza senso cosa dovrebbe fare? Oltre a far impazzire i altri?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non è possibile stabilire se gli altri ci credano davvero, abbiano una fase di entusiasmo ingenuo per determinate "rivelazioni" o "conversioni", oppure semplicemente siano gratificate dal fatto di poter dare agli altri l'impressione di persone che hanno trovato le risposte a tutto, specialmente ai problemi che per gli altri rimangono difficili da gestire.
E' molto diverso spesso il comportamento che uno ha nell'insegnare agli altri i principi della vita e le risposte ai perché, e quello che poi fa nella sua personale vita privata.

Ogni religione peraltro tende a dare spiegazioni che possono sembrare più o meno bizzarre a seconda della nostra cultura di partenza, ma formalmente si somigliano, e spesso si mischiano l'una con l'altra. Non è raro che chi si converte lo faccia prima verso una credenza, poi un'altra, poi più religioni mescolate, o versioni aggiornate e "moderne" di credenze tradizionali etc.
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