Rapporto/separazione psicoterapeuta-paziente
Salve,
vorrei chiedere un’opinione ad uno psichiatra-psicoterapeuta che possibilmente faccia psicoterapia analitica (scusate lo snobismo verso gli psicologi, ma vorrei come interlocutore un medico).
E' stato un anno di psicoterapia emotivamente molto pesante per me (direi che ho pianto neppure io so quanto); sicuramente ho dei pesi di cui non mi sono voluta alleggerire in questo anno nonostante il mio medico mi abbia pungolato tantissimo a riguardo (rapporto con un mio familiare); quest'anno la separazione dal mio psicoterapeuta mi sta pesando e già solo l'idea della separazione -ancora prima che avvenisse- mi preoccupava. Sicuramente sento che ci sono quelle cose di cui sopra in sospeso, non affrontate e boh credo di dover ancora elaborare questo ciclo di psicoterapia, un ciclo che ho vissuto come pesante anche per il rapporto con il mio medico, di cui un pò abbiamo parlato tra noi.
Ho alcune domande:
1) Sarebbe inopportuno parlare di alcuni miei dubbi relativi al mio rapporto con il mio medico con un altro psicoterapeuta?
2) Come posso usare questo periodo di separazione? Per ora sono immobile e totalmente disinteressata a ciò che dovrei fare, direi bloccata (e volendo potrei interpretare questo mio modo come "un mettere le braccia incrociate per fare dispetto ad altri-in questo caso il mio medico- facendo danno a me stessa" ed il ritrovarmi in questa condizione è perchè non ho voluto alleggerirmi di certi pesi, accennati sopra. Potrebbe essere?).
Ma come posso sbloccarmi e fare almeno ciò che potrebbe essere nelle mie possibilità? Come posso vivere bene questo mese di agosto? Mi sento preoccupatissima e persa.
3) Mi domando se 42 gg di separazione non siano troppi, soprattutto considerato che sa quanto ho penato in quest'anno.
Grazie per il tempo che mi verrà dedicato.
Cordiali saluti.
vorrei chiedere un’opinione ad uno psichiatra-psicoterapeuta che possibilmente faccia psicoterapia analitica (scusate lo snobismo verso gli psicologi, ma vorrei come interlocutore un medico).
E' stato un anno di psicoterapia emotivamente molto pesante per me (direi che ho pianto neppure io so quanto); sicuramente ho dei pesi di cui non mi sono voluta alleggerire in questo anno nonostante il mio medico mi abbia pungolato tantissimo a riguardo (rapporto con un mio familiare); quest'anno la separazione dal mio psicoterapeuta mi sta pesando e già solo l'idea della separazione -ancora prima che avvenisse- mi preoccupava. Sicuramente sento che ci sono quelle cose di cui sopra in sospeso, non affrontate e boh credo di dover ancora elaborare questo ciclo di psicoterapia, un ciclo che ho vissuto come pesante anche per il rapporto con il mio medico, di cui un pò abbiamo parlato tra noi.
Ho alcune domande:
1) Sarebbe inopportuno parlare di alcuni miei dubbi relativi al mio rapporto con il mio medico con un altro psicoterapeuta?
2) Come posso usare questo periodo di separazione? Per ora sono immobile e totalmente disinteressata a ciò che dovrei fare, direi bloccata (e volendo potrei interpretare questo mio modo come "un mettere le braccia incrociate per fare dispetto ad altri-in questo caso il mio medico- facendo danno a me stessa" ed il ritrovarmi in questa condizione è perchè non ho voluto alleggerirmi di certi pesi, accennati sopra. Potrebbe essere?).
Ma come posso sbloccarmi e fare almeno ciò che potrebbe essere nelle mie possibilità? Come posso vivere bene questo mese di agosto? Mi sento preoccupatissima e persa.
3) Mi domando se 42 gg di separazione non siano troppi, soprattutto considerato che sa quanto ho penato in quest'anno.
Grazie per il tempo che mi verrà dedicato.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
Lei è in cura per che cosa esattamente ?
Il fatto di non avere incontri con il suo psicoterapeuta nel momento in cui evidentemente lo stesso non lo ritiene necessario, che problema pone ? Si capisce che lo sta vivendo male ma non è chiaro perché.
Chiedeva poi in merito ad un medico, ma perché questo ? Qual'è il "fuoco" medico del problema ?
Lei è in cura per che cosa esattamente ?
Il fatto di non avere incontri con il suo psicoterapeuta nel momento in cui evidentemente lo stesso non lo ritiene necessario, che problema pone ? Si capisce che lo sta vivendo male ma non è chiaro perché.
Chiedeva poi in merito ad un medico, ma perché questo ? Qual'è il "fuoco" medico del problema ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Grazie Dottor Pacini per la sua celere risposta,
mi scuso per aver tralasciato di inserire alcune precisazioni che avendole inserite nel "profilo" del sito ho pensato sarebbero state individuate direttamente lì.
Non sto vedendo il mio medico (che è uno psichiatra psicoterapeuta con il quale sto facendo psicoterapia analitica) per via della "separazione estiva"; sempre nel "profilo" ho indicato un periodo di psicoterapia con una psicologa con cui non mi sono trovata bene e per una serie di ulteriori ragioni, tendo ad avere più fiducia verso psicoterapeuti medici che psicologi.
Il motivo della mia psicoterapia: un atteggiamento passivo verso la vita che si è acutizzato parecchi anni fa e che ho manifestato bloccandomi con l'università.
Perchè sto vivendo male questa "separazione estiva"? Credo sia perchè mi sento un pò persa, con la sensazione di pesi interiori lasciati in sospeso e come mia (negativa) tendenza in "attesa" (credo che lui torni e si riprenda psicoterapia).
Spero di aver risposto alle sue domande. Nuovamente grazie.
mi scuso per aver tralasciato di inserire alcune precisazioni che avendole inserite nel "profilo" del sito ho pensato sarebbero state individuate direttamente lì.
Non sto vedendo il mio medico (che è uno psichiatra psicoterapeuta con il quale sto facendo psicoterapia analitica) per via della "separazione estiva"; sempre nel "profilo" ho indicato un periodo di psicoterapia con una psicologa con cui non mi sono trovata bene e per una serie di ulteriori ragioni, tendo ad avere più fiducia verso psicoterapeuti medici che psicologi.
Il motivo della mia psicoterapia: un atteggiamento passivo verso la vita che si è acutizzato parecchi anni fa e che ho manifestato bloccandomi con l'università.
Perchè sto vivendo male questa "separazione estiva"? Credo sia perchè mi sento un pò persa, con la sensazione di pesi interiori lasciati in sospeso e come mia (negativa) tendenza in "attesa" (credo che lui torni e si riprenda psicoterapia).
Spero di aver risposto alle sue domande. Nuovamente grazie.
[#3]
Gentile utente,
Quindi al momento non è stata fatta una diagnosi (più o meno ?) ?
La psicanalisi rimane una teoria non biologica della psiche, che utilizza concetti non biologicamente definibili. La tendenza all'interpretazione è poi poco controllabile, in assenza di conoscenze statistiche sulle associazioni che si interpretano.
La separazione estiva non è superiore a quella che può intercorrere tra una visita psichiatrica e un'altra. Nell'analisi c'è invece una cadenza più frequente, so bene, ma evidentemente non di tale importanza da impedirne la sospensione per motivi logistici.
Non è ancora chiaro però perché questa interruzioni rappresenti una "crisi", era migliorato moltissimo e con questa interruzione è ripeggiorato immediatamente ? Non sembra però questo il punto che Lei pone.
Quindi al momento non è stata fatta una diagnosi (più o meno ?) ?
La psicanalisi rimane una teoria non biologica della psiche, che utilizza concetti non biologicamente definibili. La tendenza all'interpretazione è poi poco controllabile, in assenza di conoscenze statistiche sulle associazioni che si interpretano.
La separazione estiva non è superiore a quella che può intercorrere tra una visita psichiatrica e un'altra. Nell'analisi c'è invece una cadenza più frequente, so bene, ma evidentemente non di tale importanza da impedirne la sospensione per motivi logistici.
Non è ancora chiaro però perché questa interruzioni rappresenti una "crisi", era migliorato moltissimo e con questa interruzione è ripeggiorato immediatamente ? Non sembra però questo il punto che Lei pone.
[#5]
Gentile utente,
Questo è un sito di consulti medici, Lei stessa chiedeva un medico. Ma al momento non ha posto alcuna domanda su una questione medica, soltanto detto che è a disagio perché non vedrà per un periodo breve il suo psicoterapeuta, senza però anche qui spiegare di preciso perché ritiene invece importante vederlo proprio durante questo intervallo. In ogni caso si può avvalere dei servizi psichiatrici di guardia o di pronto soccorso, se ne ha necessità.
Questo è un sito di consulti medici, Lei stessa chiedeva un medico. Ma al momento non ha posto alcuna domanda su una questione medica, soltanto detto che è a disagio perché non vedrà per un periodo breve il suo psicoterapeuta, senza però anche qui spiegare di preciso perché ritiene invece importante vederlo proprio durante questo intervallo. In ogni caso si può avvalere dei servizi psichiatrici di guardia o di pronto soccorso, se ne ha necessità.
[#6]
Ex utente
Buongiorno nuovamente Dr. Pacini,
in questi giorni ho provato spesso a dare risposta alle Sue domande e ho finito poi per non inviare quanto scritto.
... Anche questa volta ho finito per fare lo stesso.
Mi sembra più saggio per me non provare più a dare risposta scritta alle Sue domande, ma non per mancanza di considerazione verso le stesse ma piuttosto perchè ho bisogno di capire diverse cose con me stessa, di me stessa, di questo ciclo di psicoterapia, del mio rapporto con il mio psicoterapeuta eccetera eccetera.
Scrivo però per ringraziarLa perchè l'insistenza di una Sua domanda mi ha fatto comprendere la necessità per me di imparare a diventare indipendente mentalmente, emotivamente ed economicamente, insomma la necessità che io impari a "diventare me stessa" e a farmi una mia vita, cosa che desidero da sempre ma che non sono mai stata capace di concretizzare; credo nel prossimo ciclo di psicoterapia sarà questo ciò su cui dovrò impegnarmi.
La ringrazio di nuovo
ed un cordiale saluto, A.
in questi giorni ho provato spesso a dare risposta alle Sue domande e ho finito poi per non inviare quanto scritto.
... Anche questa volta ho finito per fare lo stesso.
Mi sembra più saggio per me non provare più a dare risposta scritta alle Sue domande, ma non per mancanza di considerazione verso le stesse ma piuttosto perchè ho bisogno di capire diverse cose con me stessa, di me stessa, di questo ciclo di psicoterapia, del mio rapporto con il mio psicoterapeuta eccetera eccetera.
Scrivo però per ringraziarLa perchè l'insistenza di una Sua domanda mi ha fatto comprendere la necessità per me di imparare a diventare indipendente mentalmente, emotivamente ed economicamente, insomma la necessità che io impari a "diventare me stessa" e a farmi una mia vita, cosa che desidero da sempre ma che non sono mai stata capace di concretizzare; credo nel prossimo ciclo di psicoterapia sarà questo ciò su cui dovrò impegnarmi.
La ringrazio di nuovo
ed un cordiale saluto, A.
[#7]
Gentile utente,
Più che diventare indipendenti, siamo dipendenti da soluzioni ed equilibrio tendenti ad una migliore approssimazione alla contentezza o realizzazione.
Non c'è niente di sbagliato a "dipendere" da una psicoterapia che produce un effetto, ma questo non significa porre al centro il rapporto con lo psicoterapeuta, se mai l'utilità che la psicoterapia ha. Una "crisi" di questo tipo per una separazione transitoria e prevista indica che forse il rilievo dato al rapporto dipende più dal tipo di condizione mentale di partenza che non dal legame terapeutico.
Più che diventare indipendenti, siamo dipendenti da soluzioni ed equilibrio tendenti ad una migliore approssimazione alla contentezza o realizzazione.
Non c'è niente di sbagliato a "dipendere" da una psicoterapia che produce un effetto, ma questo non significa porre al centro il rapporto con lo psicoterapeuta, se mai l'utilità che la psicoterapia ha. Una "crisi" di questo tipo per una separazione transitoria e prevista indica che forse il rilievo dato al rapporto dipende più dal tipo di condizione mentale di partenza che non dal legame terapeutico.
[#8]
Gentile utente,
Più che diventare indipendenti, siamo dipendenti da soluzioni ed equilibrio tendenti ad una migliore approssimazione alla contentezza o realizzazione.
Non c'è niente di sbagliato a "dipendere" da una psicoterapia che produce un effetto, ma questo non significa porre al centro il rapporto con lo psicoterapeuta, se mai l'utilità che la psicoterapia ha. Una "crisi" di questo tipo per una separazione transitoria e prevista indica che forse il rilievo dato al rapporto dipende più dal tipo di condizione mentale di partenza che non dal legame terapeutico.
Più che diventare indipendenti, siamo dipendenti da soluzioni ed equilibrio tendenti ad una migliore approssimazione alla contentezza o realizzazione.
Non c'è niente di sbagliato a "dipendere" da una psicoterapia che produce un effetto, ma questo non significa porre al centro il rapporto con lo psicoterapeuta, se mai l'utilità che la psicoterapia ha. Una "crisi" di questo tipo per una separazione transitoria e prevista indica che forse il rilievo dato al rapporto dipende più dal tipo di condizione mentale di partenza che non dal legame terapeutico.
[#9]
Ex utente
Mi ha fatto riflettere parecchio con le Sue parole, sono davvero belle e La ringrazio perchè ha centrato diversi punti su cui avevo iniziato a pormi domande già qualche mese orsono.
Avrei tante cose da raccontare ma credo che andrà fatto in psicoterapia con il mio psicoterapeuta, sia per il lavoro personale di psicoterapia che ho intrapreso sia per non andare al di là del tema di questo consulto.
La ringrazio molto
ed un cordiale saluto.
Avrei tante cose da raccontare ma credo che andrà fatto in psicoterapia con il mio psicoterapeuta, sia per il lavoro personale di psicoterapia che ho intrapreso sia per non andare al di là del tema di questo consulto.
La ringrazio molto
ed un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.3k visite dal 05/08/2013.
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