Lutto aborto e depressione
Sono rimasta incinta coscientemente durante la malattia di mio padre con il quale ho vissuto una relazione molto problematica. Alla sua morte ho scoperto la gravidanza e nonostante la paura del cambiamento e il senso di inadeguatezza oltre che ad un senso di ansia dovuto al periodo di assistenza molto lungo ho accettato di avere un bambino. Sono solamente fidanzata e ho 34 anni. Il mio fidanzato voleva a tutti i costi questo bambino fin da subito. Con lui stavo da diversi anni. Un rapporto a distanza. Lui lavora diversi mesi all'anno all'estero. Io sono molto legata alla mia famiglia d'origine.lui non ama la mia famiglia perche penda che non abbia una buona influenza su di me. Io sono convinta del contrario pur sapendo di essere a volte quasi morbosa nei rapporti con i miei famigliari.scoperto la gravidanza ho chiesto a lui di vivere il primo anno del bambino vicino a casa mia per sentirmi più sicura e protetta.io lo amavo e lo amo davvero ma so che lappoggio anche fisico della mia famiglua mi dara piu forza.sono iniziate violente discussioni perche lui non accettava di vivere vicino alla mia famiglia nemmeno per brevi periodi. Le liti sono diventate insostenibili io sono entrata in crisi e non capivo la sua aggressività nei miei confronti per una richiesta dal mio punto naturale e dal suo punto vista come pretesa assurda. Mi sono sentita solo. Da li, a poco tempo dal 3 mese, il pensiero di abortire. A lui ho raccontato tutto fin da subito e in un certo senso speravo che mi fermasse. Lui voleva il bambino a tutti i costi ma non riuscivano più a camunicare e a fidarci di noi. In un mese ci suamo trasformati o almeno io così l'ho vissuto. Poi la mia decisione, presa alla ultimo giorno possibile e con uno strazio profondo è diventata l'unica soluzione possibile per me. Ho avuto paura pper il futuro del bambino, mi son sentita profondamente sola. L'ho fatto. Poi l'abisso lui non mi accetta più fin da subito. Ho ucciso il bambino che lui desiderava. Non mi risponde più. Mi dice dopo quasi un mese che cerco di parlargli che mi ama ma che no può più stare con me. Per me è stato come morire un'altra volta. Ma l'ho fatto. E ntro di ne non c'è più nessuno. Il passato non si cambia. Riusciamo a vederci, abbiamo tutti e due il desiderio di farlo. Io mi odio per il male che gli ho fatto ma lo amo. Lui dice di amarmi. Mi dice che spera di poter ricominciare una storia. Ma la ferita è tanto grande per lui. Dice che pensa solo al bambino che non c'è, dice che vuole tatuarsi il nome che gli avrebbe dato, dice che non posso essere stata io a fare quella scelta. Dice che odia di un odio profondo la mia famiglia perché pensa che mi abbia influenzata in qualche modo e perché avrebbe dovuto fare di più per fare in modo che non arrivassi a tanto. Lui pensa esclusivamente al bambino e piange perche non c'è, per come se ne è andato frantumato. Io muoio a vederlo così. Dice che è andato da ua una psicologa che gli ha detto di non tornare perche bon gli serve.io invece ci
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Quale è la sua domanda?
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Utente
Buonasera, credevo di aver inserito la domanda ieri ma probabilmente ho sbagliato qualche passaggio. Innanzitutto grazie per aver considerato la mia storia. Quello che vorrei chiedere è.. Come può essere successo tutto quanto? Che ci sia in me o nel mio compagno o in entrambe qualche cosa di sbagliato? Ma sopratutto come posso, possiamo, ricostruire la coppia che eravamo fino a poco tempo fa? Senza farci del male e nel modo più costruttivo possibile? Da entrambe c'è molta paura ora, purtroppo i due mesi che abbiamo vissuto emotivamente e fisicamente distanti ha creato un muro. Come si fa ad abbatterlo. C'è chi mi dice che dovremmo abbandonare il progetto di una vita insieme, chi mi dice che lui non mi ama, chi dice che ci vorrà tempo e chi afferma che per ricostruire noi stessi prima individualmente e poi se ancora sara possibile, insieme, sarebbe meglio non sentirsi e vedersi per un bel pezzo. Io vorrei solo capire come si fa a uscire da questa forte sofferenza che comunque abbiamo vissuto insieme e renderla una fondamenta solida per una storia seria. Questo vorrei sapere perché io amo lui, anche se è arrogante, anche se non mi è stato vicino e non mi ha capita..penso che anche lui mi ami che pero senza ammetterlo abbia avuto paura e abbia da subito reagito con rabbia perché è forse l'unico modo che è riuscito a tirar fuori in una situazione un po esasperante. Io voglio crescere dottore perché credo sia l'unico modo che ho per non dover più rivivere una situazione dilaniante come questa e vorrei che questa crescita riguardasse anche il mio compagno perche non riviva in futuro una situazione anche solo simile. Buona serata e grazie ancora per l'ascolto.
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Utente
Crede sia possibile? Io sono seguita da uno psicologo.. Mi ha detto che ci vorrà tempo per elaborare il tutto. Per calmare l'ansia e la depressione che ne è derivata, o esaurimento, mi sto aiutando con massicci e dosi di farmaci omeopatici e naturali.. A volte non bastano a volte si ma la cosa che mi può aiutare più di tutto adesso è capire che posso diventare una persona migluore ericostruire la storia con il mio compagno. Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 29/07/2013.
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