Cipralex: svogliatezza e sonnolenza?

Buonasera e complimenti per il servizio e la vostra professionalità.

Da circa 10 anni assumo farmaci SSRI. Da circa 7 assumo (tra varie interruzioni) Cipralex.
La diagnosi è sempre stata quella di un disturbo d'ansia severo con DAP e DOC alternato a depressione.
Anche a seguito di lunghe terapie (psicologiche e farmacologiche) ad ogni interruzione dopo circa un anno è sempre seguita una ricaduta nei disturbi sopraelencati.
Attualmente da oltre un anno (15 mesi per l'esattezza) assumo 10 mg. di Cipralex al mattino.
I sintomi del DAP e del DOC, l'ansia e la depressione sono scomparsi (come è sempre accaduto ad ogni terapia).
Tuttavia mi succede di avere una certa svogliatezza diurna. In pratica sono abbastanza disinteressato e scocciato durante la giornata (a lavoro) ed ho una forte sonnolenza diurna accompagnata sempre da frequenti sbadigli, mentre spesso ho difficoltà ad addormentarmi la sera con frequenti rigiri nel letto (ci metto circa un'ora).
Non ho ansia e non mi sento depresso. Credo di stare bene a parte questi sintomi.
Nè lo specialista nè il medico di base vogliono sospendere il farmaco a causa delle continue ricadute, che avvengono anche dopo 2-3 anni di terapia. Sinceramente non voglio sospendere neanche io perchè mi sento bene e sono stufo di ricadere sempre negli stessi problemi. Il Cipralex è efficace. Ma ho questi disturbi che non so a cosa attribuire (il più fastidioso è la sonnolenza diurna e la svogliatezza).
Può dipendere dal Cipralex? Il medico di base mi dice di non badare a questi sintomi mentre lo specialista lo vedrò fra sei mesi. Sinceramente vorrei essere un pò più "sveglio" e meno apatico.
Gli esami ematici sono tutti nella norma. Aggiungo di essere ingrassato quasi 10 kg, ma di essere ancora normopeso (prima ero sottopeso)
Potrebbe esserci un farmaco sostitutivo che non comporta tali effetti collaterali (se sono ad esso attribuibili?)
Grazie della vostra gentilezza.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
É difficile stabilire con certezza se questi disturbi siano provocati dal farmaco, siano una manifestazione dei suoi problemi o se siano indipendenti e temporaneamente legati ad altre cause. Se i disturbi continuano e persistono da molto tempo occorre valutare la possibilità che siano legati ad una questione farmacologica e pensare a dei correttivi. Tuttavia é necessario che ciò avvenga di concerto con lo specialista di fiducia.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it