Sospensione paroxetina

Buongiorno,
cercherò di essere breve ma esaustiva, non tralasciando nessuna informazione rilevante.
Ho 37 anni e prendo la paroxetina da quando ne avevo 20, per una forte ansia da prestazione che mi impediva di studiare e di sostenere gli esami all'università.
Poco prima della laurea, che sono riuscita a conseguire, anche se in ritardo, ho avuto un grave lutto che mi ha segnato ed ha determinato il rinvio della sospensione della paroxetina.
Qualche anno fa, mentre ero all'estero per un tirocinio, ho cercato di sospendere il farmaco, ma arrivata a 10 gocce ho dovuto ricominciare perché non stavo bene: ero nervosa, avevo crisi di pianto e di disperazione.
Di recente, in concomitanza con una situazione personale di non facile gestione, ho intrapreso un percorso psicoterapeutico (Gestalt) e, parallelamente, ho iniziato a diminuire la paroxetina: attualmente sono arrivata a 30 gocce ma ho intenzione di non scalare ulteriormente fino a settembre perché non me la sento.
Ultimamente mi sveglio spesso con una certa ansia e, pur sapendo quali sono gli eventi della mia vita a cui l'ansia è legata, ho paura di non poter fare a meno della paroxetina: sono anni che la prendo e mi chiedo se sia realistico pensare di poter vivere serenamente senza.
Aggiungo solo che sia mia madre che le mie zie soffrono di disturbi ansioso-depressivi e prendono medicinali (mia madre da molto tempo).
Vi ringrazio per la disponibilità.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
purtroppo penso che a distanza non sia possibile rispondere in maniera specifica alla sua domanda,o azzardare previsioni non conoscendo nei particolari la sua vicenda.
In linea di massima si può dire che non sia infondata la speranza di potere un giorno sospendere il trattamento con il farmaco in questione come d'altronde,da quanto si capisce dalla sua richiesta,lei si augura..Sarà tuttavia compito del suo medico curante valutare gli eventuali assestamenti positivi della sua situazione e i miglioramenti apportati dal lavoro psicoterapico e trarne le conseguenze sul piano terapeutico.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta: finché c'è speranza...
E' che a volte mi convinco che nelle mie reazioni agli eventi della vita ci sia una base biochimica e che ormai sia diventata paroxetina-dipendente.
Staremo a vedere.
Ancora grazie.