Ipertensione, ansia
Da circa 4 anni, a distanze ravvicinate di circa 8-10gg. A volte si ripetono anche a distanza di 1 mese , noto tensione e pressione toracica che consegue uno stato di forte ansia ,con aumento di pressione 150-160/ 85-90. Oltre al Sereupin, assumo all’occorenza 1 Cp. Di lexotan da 1,5 facendomi rilassare e attenuando del tutto i sintomi.
Premetto che nel 2008 ho avuto un infarto silente “15 giorni prima dell’evento ho perduto i sensi svenendo ad occhi aperti per circa 1 min”. causa occlusione del 90% della coronaria principale antero settale . Sottoposto all’ applicazione di 2 stent coronarici non medicati. Il cuore non ha subito danni evidenti, dall’ecocardio non si evince alcuna lesione o postumi. Terapia: Triatec 10mg, Seloken 100mg. Sereupin. Plavix Cp. Ed infine il Crestor da 10mg. Da circa 10 gg un nuovo farmaco in ausilio, Norvasc 5mg.
Lo scorso anno ho eseguito l’esame Scintigrafia con mezzo di contrasto e prova da sforzo. Esito negativo e assenza di ischemia. Tutto nella norma.
A Gennaio 2013 ho effettuato un controllo con ECG ed ecocardio, esito negativo e tutto nella norma.
Circa 3 anni fa Mi è stato diagnosticato a mezzo di esame endoscopico , reflusso grastroeafageo. Calcoli alla Colecisti.
Giorno 26.giugno 2013, ho avuto ancora una crisi abbastanza forte. Pressione 170/85, pulsazioni 95. Sentivo il cuore rimbombare e contemporaneamente 3 piccole fitte separate allo sterno della durata di ½ sec.. Crisi che è stata placata con 20 gtt di Lexotan sublinguali e una Cp. Da 5mg Carvasin. Ogni qualvolta che ho le crisi o forti o leggere che siano, devo stare disteso nel mio divano. Inappetenza e sensazione di pericolo. Non appena i farmaci fanno effetto, ritorno nella normalità come se non fosse successo nulla.
Non riesco a capire se è l’ansia a provocare tutto quanto esposto o è un problema cardiaco o problemi dovuti al reflusso gastrico.
Non bevo alcolici ma Fumo 15 sigarette molto leggere al giorno.
Sono emotivo di indole e in particolare ansioso quando avverto detti sintomi.
Ho 56 anni e da circa 9 mesi vivo in trentino alto Adige.
Grazie
Premetto che nel 2008 ho avuto un infarto silente “15 giorni prima dell’evento ho perduto i sensi svenendo ad occhi aperti per circa 1 min”. causa occlusione del 90% della coronaria principale antero settale . Sottoposto all’ applicazione di 2 stent coronarici non medicati. Il cuore non ha subito danni evidenti, dall’ecocardio non si evince alcuna lesione o postumi. Terapia: Triatec 10mg, Seloken 100mg. Sereupin. Plavix Cp. Ed infine il Crestor da 10mg. Da circa 10 gg un nuovo farmaco in ausilio, Norvasc 5mg.
Lo scorso anno ho eseguito l’esame Scintigrafia con mezzo di contrasto e prova da sforzo. Esito negativo e assenza di ischemia. Tutto nella norma.
A Gennaio 2013 ho effettuato un controllo con ECG ed ecocardio, esito negativo e tutto nella norma.
Circa 3 anni fa Mi è stato diagnosticato a mezzo di esame endoscopico , reflusso grastroeafageo. Calcoli alla Colecisti.
Giorno 26.giugno 2013, ho avuto ancora una crisi abbastanza forte. Pressione 170/85, pulsazioni 95. Sentivo il cuore rimbombare e contemporaneamente 3 piccole fitte separate allo sterno della durata di ½ sec.. Crisi che è stata placata con 20 gtt di Lexotan sublinguali e una Cp. Da 5mg Carvasin. Ogni qualvolta che ho le crisi o forti o leggere che siano, devo stare disteso nel mio divano. Inappetenza e sensazione di pericolo. Non appena i farmaci fanno effetto, ritorno nella normalità come se non fosse successo nulla.
Non riesco a capire se è l’ansia a provocare tutto quanto esposto o è un problema cardiaco o problemi dovuti al reflusso gastrico.
Non bevo alcolici ma Fumo 15 sigarette molto leggere al giorno.
Sono emotivo di indole e in particolare ansioso quando avverto detti sintomi.
Ho 56 anni e da circa 9 mesi vivo in trentino alto Adige.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
in parte potrebbe coesistere un fenomeno di rinforzo reciproco del fattore ansioso sull'apparato cardiovascolare e viceversa.
In casi analoghi è mia abitudine coordinarmi col il cardiologo nei termini di gestione della collateralità terapeutica eventuale e nei termini di comprendere in modo approfondito ove nasce l'uno o l'altro problema.
Quale diagnosi psichiatrica è stata posta di preciso?
in parte potrebbe coesistere un fenomeno di rinforzo reciproco del fattore ansioso sull'apparato cardiovascolare e viceversa.
In casi analoghi è mia abitudine coordinarmi col il cardiologo nei termini di gestione della collateralità terapeutica eventuale e nei termini di comprendere in modo approfondito ove nasce l'uno o l'altro problema.
Quale diagnosi psichiatrica è stata posta di preciso?
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.7k visite dal 26/06/2013.
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