Senso di svenimento: poco sonno o crisi di panico?
Gentili Dottori,
sono una donna di 31 anni e da circa 6 ho iniziato a soffrire di DAP. Ho effettuato vari cicli di terapia con Sereupin 20 mg al dì, diminuiti gradualmente e poi sospesi quando stavo bene e reinseriti quando avevo delle ricadute, affiancati ovviamente a psicoterapia. Dieci mesi fa è nata la mia prima bimba e purtroppo ho avuto una depressione post partum che mi ha portato a dover assumere nuovamente la terapia. Da qualche mese mi stanno scalando la terapia a seguito di un lungo periodo di benessere e ad oggi assumo un quarto di compressa al giorno. Ultimamente mi è capitato di avere dei brevi momenti di ansia, seguiti poi però da vari giorni di benessere. Ho imputato il tutto ad un periodo di maggiore stanchezza visti i molti impegni lavorativi e quelli legati a mia figlia. Ora sono un po' di notti che dormo poco perchè la mia bimba si sveglia varie volte nel sonno. Oggi sono andata a lavoro molto stanca (avevo dormito poco e male). Avevo molto sonno e mi sentivo debole. Verso ora di pranzo mi sentivo senza forze, al minimo sforzo mi tremavano gambe e braccia, allora ho pranzato ed ho preso un caffè sperando di riprendermi un po'. Tuttavia dopo pranzo la stanchezza è aumentata, facendo le scale mi veniva il fiatone e non avevo proprio energie. Sedutami a lavorare poi all'improvviso ho avuto un forte senso di caldo, ho iniziato a sudare, mi mancava l'aria ed avevo la tachicardia. A quel punto mi sono spaventata, sono uscita a prendere un bicchiere d'acqua e mi sono sentita un po' meglio. Tuttavia ho pensato di tornarmene a casa (a quel punto un po' de'ansia è subentrata). Ora sto bene, anche se continuo ad avere stanchezza e mi affatico subito se faccio qualcosa. La mia domanda è: possibile che questo senso di svenimento sia imputabile allo scarso sonno? La mia paura è che sia stato un attacco di panico e questo mi dispiacerebbe troppo perchè ero così felice di stare bene, a parte una leggera ansia sporadica, e di aver diminuito il farmaco. Il fatto di averlo preso, anche se a cicli, per 6 anni mi pesa tanto e a volte ho paura che ne avrò bisogno per sempre quando invece vorrei tanto farne a meno. La seconda domanda riguarda proprio il farmaco: è un farmaco che a lungo andare fa male? Facendo degli esami del sangue è risultato il colesterolo totale 239 (anche se l'HDL era 90 e i trigliceridi nella norma) ed ho letto che il sereupin può portare ipercolesterolemia. Insomma non vorrei che questo farmaco mi facesse più male che bene.
Ringraziandovi molto per la disponibilità e la gentilezza , resto in attesa di un vostro gentile riscontro
Cordialmente
Federica
sono una donna di 31 anni e da circa 6 ho iniziato a soffrire di DAP. Ho effettuato vari cicli di terapia con Sereupin 20 mg al dì, diminuiti gradualmente e poi sospesi quando stavo bene e reinseriti quando avevo delle ricadute, affiancati ovviamente a psicoterapia. Dieci mesi fa è nata la mia prima bimba e purtroppo ho avuto una depressione post partum che mi ha portato a dover assumere nuovamente la terapia. Da qualche mese mi stanno scalando la terapia a seguito di un lungo periodo di benessere e ad oggi assumo un quarto di compressa al giorno. Ultimamente mi è capitato di avere dei brevi momenti di ansia, seguiti poi però da vari giorni di benessere. Ho imputato il tutto ad un periodo di maggiore stanchezza visti i molti impegni lavorativi e quelli legati a mia figlia. Ora sono un po' di notti che dormo poco perchè la mia bimba si sveglia varie volte nel sonno. Oggi sono andata a lavoro molto stanca (avevo dormito poco e male). Avevo molto sonno e mi sentivo debole. Verso ora di pranzo mi sentivo senza forze, al minimo sforzo mi tremavano gambe e braccia, allora ho pranzato ed ho preso un caffè sperando di riprendermi un po'. Tuttavia dopo pranzo la stanchezza è aumentata, facendo le scale mi veniva il fiatone e non avevo proprio energie. Sedutami a lavorare poi all'improvviso ho avuto un forte senso di caldo, ho iniziato a sudare, mi mancava l'aria ed avevo la tachicardia. A quel punto mi sono spaventata, sono uscita a prendere un bicchiere d'acqua e mi sono sentita un po' meglio. Tuttavia ho pensato di tornarmene a casa (a quel punto un po' de'ansia è subentrata). Ora sto bene, anche se continuo ad avere stanchezza e mi affatico subito se faccio qualcosa. La mia domanda è: possibile che questo senso di svenimento sia imputabile allo scarso sonno? La mia paura è che sia stato un attacco di panico e questo mi dispiacerebbe troppo perchè ero così felice di stare bene, a parte una leggera ansia sporadica, e di aver diminuito il farmaco. Il fatto di averlo preso, anche se a cicli, per 6 anni mi pesa tanto e a volte ho paura che ne avrò bisogno per sempre quando invece vorrei tanto farne a meno. La seconda domanda riguarda proprio il farmaco: è un farmaco che a lungo andare fa male? Facendo degli esami del sangue è risultato il colesterolo totale 239 (anche se l'HDL era 90 e i trigliceridi nella norma) ed ho letto che il sereupin può portare ipercolesterolemia. Insomma non vorrei che questo farmaco mi facesse più male che bene.
Ringraziandovi molto per la disponibilità e la gentilezza , resto in attesa di un vostro gentile riscontro
Cordialmente
Federica
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Gentile utente
è molto probabile che il disturbo da lei accusato sia stato prodotto dalla mancanza di sonno, e che su di esso si sia innestata una iniziale reazione d'ansia, forse facilitata dalla caffeina.
La paroxetina (*Sereupin) è innocua. Probabilmente in passato non è stata assunta in maniera corretta. Soprattutto non va eseguita a cicli. Va presa fino al completo benessere (intendendo per benessere non solo la scomparsa degli attacchi di panico, ma anche dei fenomeni prepanici abortivi) e poi proseguita alquanto a lungo.
Cordiali saluti e auguri
è molto probabile che il disturbo da lei accusato sia stato prodotto dalla mancanza di sonno, e che su di esso si sia innestata una iniziale reazione d'ansia, forse facilitata dalla caffeina.
La paroxetina (*Sereupin) è innocua. Probabilmente in passato non è stata assunta in maniera corretta. Soprattutto non va eseguita a cicli. Va presa fino al completo benessere (intendendo per benessere non solo la scomparsa degli attacchi di panico, ma anche dei fenomeni prepanici abortivi) e poi proseguita alquanto a lungo.
Cordiali saluti e auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.4k visite dal 11/06/2013.
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