Scelta tipo di ssri

Salve.
In breve: vengo da condizione adolescenziale/familiare complessa (familiari con patologie psichiatriche) e in piu' lutto, prematura perdita di un fratello in incidente stradale
Già da 15/16 primi disturbi di attacchi di panico, trattati con psicoloterapia di gruppo e consulto psichiatrico (lieve terapia con Xanax ed entact)
Da quando a 19 anni me ne sono andato di casa x costruire pian piano la mia famiglia, ho cercato di non prendere psicofarmaci sennon in casi estremi.
Noto pero' che anche visto il mio stressantissimo lavoro e alcuni altri eventi della mia ex famiglia, se per un lungo periodo non prendo proprio nulla come una leggera copertura, alla lunga mi si ripresentanto sintomi o piccoli periodo "critici".
Per un buon tempo mi trovavo bene prendere un dosaggio minimo 5 mg, anche a giorni alterni di Entact, fino all'ultima sospensione per apparente periodo "buono".
Consultandomi con mio medico di base, mi ha consigliato la paroxetina (Daparox) al posto di Entact in quanto, secondo lui il primo un farmaco piu' "leggero".
Onestamente non mi sto' trovando molto bene, non dal punto di vista delle proprietà antidepressive/anti ansia del farmaco, ma per gli effetticollaterali! Difficoltà ad arrivare all'orgasmo, dolori ai testicoli, strani distrubi gatroenterici....
Conclusione finale: io vorrei tornare all'entact, voi cosa mi consigliate ? (eventuali altri farmaci?)
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentileutente,
i sintomi da lei elencati potrebbero essere anche attribuiti al farmaco che sta attualmente usando,ma penso che una corretta valutazione richiederebbe una consulenza specialistica Psichiatrica diretta.Potrebbe così ottenere una ipotesi diagnostica più completa,e quindi un approccio terapeutico più su misura delle sue reali necessità psichiche.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Si deve far seguire da uno specialista, o quantomeno chiedergli un consulto sulla sua cura. Farmaci "più leggeri" non si sa cosa voglia dire. Non è chiaro perché, trovandosi bene con un medicinale le sia stato proposto di cambiarlo.
La strategia di prendere le medicine il meno possibile e solo in casi estremi è direi controproducente, perché se le malattie lo richiedono e non ci si cura in questo modo si continuera a mettere e togliere medicinali, oltretutto senza usarli alle dosi efficaci che sono quelle in grado di sortire risultati migliori. Che poi le cure debbano durare a lungo o meno questo lo decide il decorso della malattia, e la capacità della cura di eradicare o controllare la malattia stessa. Pertanto usare medicinali solo quando si sta molto male, a dosi minime (inferiori a quelle efficaci) e per periodi limitati in generali non è una strategia consigliabile.
In ogni caso l'autogestione non ha senso.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Utente
Utente
Gentilissimi medici, ringraziando del consulto, tengo a precisare:

1. Anch'io sono del parere che cambiare farmaco se mi trovavo bene con Entact non lo trovo poco sensato, in merito al parere del mio medico di base che lo ritiene "piu' forte" della paroxetina

2. Il discorso del fai da te non è proprio cosi': mi spiego, un primo psichiatra che mi prescrise Entact + Xanax , mi revisiono', a distanza di qualche anno, la cura, togliendomi lo Xanax una volta migliorata la mia condizione sociale (allontanamento dalla famiglia e formazione della mia vita/famiglia).
Ho cercato di fare dei cicli di alcuni mesi 6/7, sempre su suggerimento di loro psichiatri (magari nei periodo con maggiore stress), confermandomi di continuare con l'Entact.

Questo nel giro totale di anni 5 circa.

Solo in quest'ultimo periodo, alla richiesta di riprendere un nuovo ciclo di Entact, il mio medico di base mi ha prospettato di passare alla paroxetina.

Vedro' dunque di ri-contattare uno specialista e se il caso di ri-prendere l'Entact a dosi base ma costanti per un medio/lungo periodo (6/7 mesi o oltre) in modo da coprire l'insorgenza di "crisi" temporanee, poco opportune.

Ps: la mia età è 35 anni

[#4]
Utente
Utente
Gentilissimi medici, ringraziando del consulto, tengo a precisare:

1. Anch'io sono del parere che cambiare farmaco se mi trovavo bene con Entact non lo trovo poco sensato, in merito al parere del mio medico di base che lo ritiene "piu' forte" della paroxetina

2. Il discorso del fai da te non è proprio cosi': mi spiego, un primo psichiatra che mi prescrise Entact + Xanax , mi revisiono', a distanza di qualche anno, la cura, togliendomi lo Xanax una volta migliorata la mia condizione sociale (allontanamento dalla famiglia e formazione della mia vita/famiglia).
Ho cercato di fare dei cicli di alcuni mesi 6/7, sempre su suggerimento di loro psichiatri (magari nei periodo con maggiore stress), confermandomi di continuare con l'Entact.

Questo nel giro totale di anni 5 circa.

Solo in quest'ultimo periodo, alla richiesta di riprendere un nuovo ciclo di Entact, il mio medico di base mi ha prospettato di passare alla paroxetina.

Vedro' dunque di ri-contattare uno specialista e se il caso di ri-prendere l'Entact a dosi base ma costanti per un medio/lungo periodo (6/7 mesi o oltre) in modo da coprire l'insorgenza di "crisi" temporanee, poco opportune.

Ps: la mia età è 35 anni

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
1. "più forte" però come dicevamo non significa niente.
2. Una cura di 6 mesi è genericamente breve, dopo la sospensione vi sono recidive probabili, per cui si tende a farla più a lungo, naturalmente controllando la persona periodicamente durante la cura, non "varandola" direttamente a 6 mesi o due anni. Le ricadute non sono semplici ritorni dei sintomi ma aggravamenti della malattia, che naturalmente nel frattempo si è ridimensionata, però nel gioco miglioramento/riaggravamento, dopo diversi cicli a volte ci si ritrova a ricadere come prima o peggio di prima, mentre invece la strategia più sensata è un primo periodo di cura lungo.
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