Xanax, peggioramento disturbi d'ansia.
Buongiorno,
soffro di ansia e attacchi di panico da ormai una decina di anni e da 10 anni, su prescrizione di un neurologo, prendo dello xanax/frontal.
ho iniziato con una pastiglia da 0.5 al giorno fino ad arrivare allo stato attuale di 2 pastiglie da 0.5 al giorno (al max potrei arrivare a 2 + 1/2).
Tutti i dottori mi hanno esplicitamente detto che è una dose molto bassa e questo un po' mi "tranquillizza", ma sicuramente ora ne sono dipendente e se non lo prendo per molte ore inizio a irrigidirmi a sudare e quant' altro. Inoltre dopo dieci anni, credo che abbia più effetto a livello psicologico che altro.
A gennaio ho avuto un incredibile peggiornamento dell'ansia, con sensi di derealizzazione, paura ad affrontare la vita sempre più presenti e in questi ultimi 2 giorni, oltretutto, mi succedono delle scariche di adrenalina forti.
E' come se nell'ultimo mese peggioro di giorno in giorno.
Cosi a Gennaio mi sono rivolto ad una psicologa con cui affronteremo l'emr(o come si chiama), ma insieme abbiamo capito che probabilmente prima devo sistemare il lato farmacologico.
Lo xanax l'ho sempre preso un po "al bisogno", nel senso che quando devo affrontare una situazione a priori ansiosa, lo prendo.
Mi sono cosi rivolto ad uno psichiatra con il dubbio che lo xanax stia presentando degli effetti collaterali o qualcosa del genere. Lo psichitra pero ha escluso a priori questa cosa, mi ha prescritto del daparox e un aumento della quantità di xanax(prendere quello da 1mg al posto di quello da 0,5mg).
Sono un po restio ad aumentarlo e a prendere un altro farmaco, il solo pensiero mi crea ansia e quindi non mi sento "predisposto" a farlo.
Probabilmente mi rivolgerò anche ad un altro psichiatra.
cio che mi preme capire è quant'è la probabilità che dopo 10 anni che prendo lo xanax(1 pastiglia da 0,5 nei primi 5 anni e mano mano arrivando a 2 pastiglie da 0,5 negli ultimi anni) si presentino effetti collaterali. Non le nego che a volte credo che la maggior parte dei miei problemi sono legati al farmaco che prendo.
Lei cosa ne pensa?
grazie
saluti
grazie
soffro di ansia e attacchi di panico da ormai una decina di anni e da 10 anni, su prescrizione di un neurologo, prendo dello xanax/frontal.
ho iniziato con una pastiglia da 0.5 al giorno fino ad arrivare allo stato attuale di 2 pastiglie da 0.5 al giorno (al max potrei arrivare a 2 + 1/2).
Tutti i dottori mi hanno esplicitamente detto che è una dose molto bassa e questo un po' mi "tranquillizza", ma sicuramente ora ne sono dipendente e se non lo prendo per molte ore inizio a irrigidirmi a sudare e quant' altro. Inoltre dopo dieci anni, credo che abbia più effetto a livello psicologico che altro.
A gennaio ho avuto un incredibile peggiornamento dell'ansia, con sensi di derealizzazione, paura ad affrontare la vita sempre più presenti e in questi ultimi 2 giorni, oltretutto, mi succedono delle scariche di adrenalina forti.
E' come se nell'ultimo mese peggioro di giorno in giorno.
Cosi a Gennaio mi sono rivolto ad una psicologa con cui affronteremo l'emr(o come si chiama), ma insieme abbiamo capito che probabilmente prima devo sistemare il lato farmacologico.
Lo xanax l'ho sempre preso un po "al bisogno", nel senso che quando devo affrontare una situazione a priori ansiosa, lo prendo.
Mi sono cosi rivolto ad uno psichiatra con il dubbio che lo xanax stia presentando degli effetti collaterali o qualcosa del genere. Lo psichitra pero ha escluso a priori questa cosa, mi ha prescritto del daparox e un aumento della quantità di xanax(prendere quello da 1mg al posto di quello da 0,5mg).
Sono un po restio ad aumentarlo e a prendere un altro farmaco, il solo pensiero mi crea ansia e quindi non mi sento "predisposto" a farlo.
Probabilmente mi rivolgerò anche ad un altro psichiatra.
cio che mi preme capire è quant'è la probabilità che dopo 10 anni che prendo lo xanax(1 pastiglia da 0,5 nei primi 5 anni e mano mano arrivando a 2 pastiglie da 0,5 negli ultimi anni) si presentino effetti collaterali. Non le nego che a volte credo che la maggior parte dei miei problemi sono legati al farmaco che prendo.
Lei cosa ne pensa?
grazie
saluti
grazie
[#1]
Gentile Utente,
nel suo caso la condizione più probabile è che il farmaco per un problema di assuefazione non controlli la sintomatologia ansiosa e quindi in questa ipotesi nulla hanno a che vedere gli effetti indesiderati, di massima la terapia per un disturbo d'ansia cronico si avvale di farmaci della classe del tipo "Daparox",
Saluti
nel suo caso la condizione più probabile è che il farmaco per un problema di assuefazione non controlli la sintomatologia ansiosa e quindi in questa ipotesi nulla hanno a che vedere gli effetti indesiderati, di massima la terapia per un disturbo d'ansia cronico si avvale di farmaci della classe del tipo "Daparox",
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Ex utente
Grazie Dottore per la celere risposta.
Un ultima domanda: trova giusto il fatto di aumentare il dosaggio di Xanax? Leggendo altri post su questo sito ho constatato che lo Xanax, o comunque le benzoziadepine, non sono indicamente per un trattamento su "lunga distanza". Probabilmente l'intento del mio psichiatra è quello di aumentarlo per sostenere questa fase critica e poi diminuirlo(benedetto il giorno in cui riusciro a levarlo).
Purtroppo il mio problema fondamentale è che ho paura di prendere una qualsiasi cosa che possa "salirmi alla testa", come fumare una sigaretta, bere un caffè, e via via salendo fino a cose più pesanti, tra cui i farmaci (ci tengo a specificare che non mi sto riferendo a droghe).
Sono in "meditazione" da qualche giorno davanti alla scatola del daparox, e il solo pensiero di prenderlo mi agita non poco, ma a questo punto mi faro forza, perchè peggio di cosi non voglio stare.
grazie
Un ultima domanda: trova giusto il fatto di aumentare il dosaggio di Xanax? Leggendo altri post su questo sito ho constatato che lo Xanax, o comunque le benzoziadepine, non sono indicamente per un trattamento su "lunga distanza". Probabilmente l'intento del mio psichiatra è quello di aumentarlo per sostenere questa fase critica e poi diminuirlo(benedetto il giorno in cui riusciro a levarlo).
Purtroppo il mio problema fondamentale è che ho paura di prendere una qualsiasi cosa che possa "salirmi alla testa", come fumare una sigaretta, bere un caffè, e via via salendo fino a cose più pesanti, tra cui i farmaci (ci tengo a specificare che non mi sto riferendo a droghe).
Sono in "meditazione" da qualche giorno davanti alla scatola del daparox, e il solo pensiero di prenderlo mi agita non poco, ma a questo punto mi faro forza, perchè peggio di cosi non voglio stare.
grazie
[#3]
Gentile Utente,
il dosaggio dell'Alprazolam, sia quello da lei abitualmente assunto che quello consigliato dallo psichiatra, non è particolarmente elevato quindi la gestione allorché si dovrà ridurre non comporterà, se ben gestita, particolari problemi.
Come già detto la terapia curativa nei disturbi ansiosi cronicizzati si basa in generale sull'uso degli antidepressivi di nuova generazione, la scelta di assumere o meno la terapia deve essere sua ed è importante il livello di fiducia che ha nel medico,
Saluti
il dosaggio dell'Alprazolam, sia quello da lei abitualmente assunto che quello consigliato dallo psichiatra, non è particolarmente elevato quindi la gestione allorché si dovrà ridurre non comporterà, se ben gestita, particolari problemi.
Come già detto la terapia curativa nei disturbi ansiosi cronicizzati si basa in generale sull'uso degli antidepressivi di nuova generazione, la scelta di assumere o meno la terapia deve essere sua ed è importante il livello di fiducia che ha nel medico,
Saluti
[#4]
Ex utente
Grazie dottore, le sue parole mi rincuorano non poco, ho sempre la paura che non riusciro a levare lo xanax.
Questa mattina mi sono consultato anche con il mio medico di base e mi ha detto che l'antidepressivo devo prenderlo.
Lui pero, a differenza dello psichiatra, mi ha consigliato di prenderlo e di stare a casa dal lavoro per una settimana. Lo psichiatra invece sostiene che non c'è nessun problema, posso prenderlo anche in giro.
Io ho un po la fobia di prenderlo, per paura che quando lo prendo "impazzisco" è come se fosse una drogra. Cio che mi preoccupa non è di instaurare dipendenza o di subire "lesioni" a lungo andare, ma è proprio quello di assumerlo e "passar fuori di testa"(perdoni l'espressione poco formale, ma non ne trovo di meglio per descrivere la cosa).
Secondo lei è meglio che lo prendo e sto a casa oppure che vado lo stesso al lavoro?
grazie
Questa mattina mi sono consultato anche con il mio medico di base e mi ha detto che l'antidepressivo devo prenderlo.
Lui pero, a differenza dello psichiatra, mi ha consigliato di prenderlo e di stare a casa dal lavoro per una settimana. Lo psichiatra invece sostiene che non c'è nessun problema, posso prenderlo anche in giro.
Io ho un po la fobia di prenderlo, per paura che quando lo prendo "impazzisco" è come se fosse una drogra. Cio che mi preoccupa non è di instaurare dipendenza o di subire "lesioni" a lungo andare, ma è proprio quello di assumerlo e "passar fuori di testa"(perdoni l'espressione poco formale, ma non ne trovo di meglio per descrivere la cosa).
Secondo lei è meglio che lo prendo e sto a casa oppure che vado lo stesso al lavoro?
grazie
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 28.4k visite dal 13/05/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.