Aborto e psiche
Egregi Dottori , buonasera.
Questa è una mal molto difficile da scrivere per me . Nel 2011 sono rimasta incinta del mio primo e adoratissimo figlio Francesco, che ora ha due anni . La mia è stata una gravidanza cercata e arrivata subito nonostante i problemini creati da un prolattinoma, tenuto sotto controllo con dostinex.
A causa dei numerosi litigi con il mio compagno quest’ultimo mi impose nel senso lettarale del termine di ricorrere all’aborto, appoggiato dalla complicità di mia sorella piu’ grande.
Io in quel periodo vivevo una situazione di disagio economico , dovuta alla mancanza di lavoro e non sapevo come avrei potuto fare a crescere il bambino da sola, cosi’ mi recai in ospedale e fissammo la data dell’ivg.
Purtroppo ero cosi’ stremata e abusata nella mia sensibilità , che all’epoca non fui in grado di ribellarmi , salvo poi che le cose si aggiustarono e io decisi di tenere il bambino in accordo col mio compagno.
Il motivo per il quale sono stata prolissa è perché ci tengo a spiegare nei limiti del possibile la situazione che ha fatto da corollario ad una serie di ‘’disturbi’’ che ho cominciato a portarmi dietro, ultimamente.
Da alcuni mesi infatti piango a dirotto se penso a quel tentato aborto , pur non avendolo fatto , non riesco a volte a vedere mio figlio che mi prende una tachicardia terribile, e da 15 gg sono sopraffatta da una tristezza incontrollabile , che mi sfinisce e mi impedisce anche di nutrirmi , sento come se lo stomaco si fosse chiuso , letteralmente.
Vorrei a questo punto sapere , se in luce della Vs esperienza, sia possibile che certi dolori , ‘’esplodano ‘’ a distanza di tanto tempo , e se i miei ‘’sintomi’’ nel senso lato del termine , possano essere l’inizio di qualcosa di serio .
Sarei infinitamente grata se poteste nonostante la delicatissima e soggettivistica situazione, fornire un parere in merito e qualche indicazione , sulle modalità che potrei adottare per gestire questa situazione , che mi sta logorando nel fisco e nella mente.
Grazie mille
Forse dovrei firmare con un nome falso , ma io mi chiamo Ilaria
Questa è una mal molto difficile da scrivere per me . Nel 2011 sono rimasta incinta del mio primo e adoratissimo figlio Francesco, che ora ha due anni . La mia è stata una gravidanza cercata e arrivata subito nonostante i problemini creati da un prolattinoma, tenuto sotto controllo con dostinex.
A causa dei numerosi litigi con il mio compagno quest’ultimo mi impose nel senso lettarale del termine di ricorrere all’aborto, appoggiato dalla complicità di mia sorella piu’ grande.
Io in quel periodo vivevo una situazione di disagio economico , dovuta alla mancanza di lavoro e non sapevo come avrei potuto fare a crescere il bambino da sola, cosi’ mi recai in ospedale e fissammo la data dell’ivg.
Purtroppo ero cosi’ stremata e abusata nella mia sensibilità , che all’epoca non fui in grado di ribellarmi , salvo poi che le cose si aggiustarono e io decisi di tenere il bambino in accordo col mio compagno.
Il motivo per il quale sono stata prolissa è perché ci tengo a spiegare nei limiti del possibile la situazione che ha fatto da corollario ad una serie di ‘’disturbi’’ che ho cominciato a portarmi dietro, ultimamente.
Da alcuni mesi infatti piango a dirotto se penso a quel tentato aborto , pur non avendolo fatto , non riesco a volte a vedere mio figlio che mi prende una tachicardia terribile, e da 15 gg sono sopraffatta da una tristezza incontrollabile , che mi sfinisce e mi impedisce anche di nutrirmi , sento come se lo stomaco si fosse chiuso , letteralmente.
Vorrei a questo punto sapere , se in luce della Vs esperienza, sia possibile che certi dolori , ‘’esplodano ‘’ a distanza di tanto tempo , e se i miei ‘’sintomi’’ nel senso lato del termine , possano essere l’inizio di qualcosa di serio .
Sarei infinitamente grata se poteste nonostante la delicatissima e soggettivistica situazione, fornire un parere in merito e qualche indicazione , sulle modalità che potrei adottare per gestire questa situazione , che mi sta logorando nel fisco e nella mente.
Grazie mille
Forse dovrei firmare con un nome falso , ma io mi chiamo Ilaria
[#1]
Gentile utente,
l'evento, non accaduto, non può essere responsabile dell'insorgenza dei sintomi che lamenta.
Il ricordo doloroso di alcuni momenti è invece caratteristica sintomatologica di un disturbo sottostante che, in questo momento, sta iniziando a presentarsi con dei sintomi caratteristici.
Per poter evitare che tali sintomi possano amplificarsi ulteriormente, sarebbe utile che prenda contatto con uno psichiatra per una valutazione specialistica ed i trattamenti del caso.
l'evento, non accaduto, non può essere responsabile dell'insorgenza dei sintomi che lamenta.
Il ricordo doloroso di alcuni momenti è invece caratteristica sintomatologica di un disturbo sottostante che, in questo momento, sta iniziando a presentarsi con dei sintomi caratteristici.
Per poter evitare che tali sintomi possano amplificarsi ulteriormente, sarebbe utile che prenda contatto con uno psichiatra per una valutazione specialistica ed i trattamenti del caso.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 09/05/2013.
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