Disturbo di personalita' resistente alle cure e peggioramento dei sintomi per minacce, insulti e of
Buongiorno,
Sono un ragazzo in cura da 5 anni per un disturbo di personalita' ma non so proprio piu' cosa fare visti i peggioramenti dei miei sintomi che avverto ormai da 1 anno e che si sono manifestati in seguito ad un abuso che ho subito. Durante una visita dentro allo studio del Primario psichiatra del Centro di Salute Mentale che mi aveva in cura fino allo scorso anno, lo stesso Primario mi ha offeso, insultato e minacciato verbalmente senza che io avessi fatto proprio niente se non l'aver espresso pacatamente la mia contrarieta' ad una presa in cura da lui. E' da un anno che questo episodio mi ossessiona e mi fa stare male. Inoltre lo stesso psichiatra ha provveduto ad interrompere la psicoterapia che stavo facendo con una psicologa del CSM. Egli inoltre ha fatto in modo che io non potessi piu' mettermi in contatto con la mia ex psichiatra e neppure con la psicologa. Mi ha inoltre trasferito presso un altro CSM. Ogni sera sono tormentato dai pensieri relativi all'auso che ho subito e non riesco proprio a farmene una ragione. Inoltre sono co lto da continui sensi di nostalgia verso le ex dottoresse e da dubbi sul loro modo di lavorare.Ho scritto lettere ad altri psicchiatri, ad istituzioni (SIP, ministero della salute, Direttore generale della mia asl, presidenza della Repubblica ecc) ma mi e' sempre stato risposto che non era loro la competenza e che avrebbero inviato la mia segnalazione alla Responsabile della struttura dove sono in cura. Tutto e' stato risolto internamente tra di loro ma di fatto nessuno mi ha aiutato. E' da quell'episodio che sono entrato in uno stato di profonda apatia e disinteresse per tutto e tutti. Non sono mai eiuscito a fidarmi dei miei medici e ho sempre considerato come dei veleni i farmaci che mi facevano assumere. Tutto quello che mi e' successo mi sembra confermare le mie impressioni e questo mi angoscia. E' cosi' complesso avere delle cure in questo sistema pubblico? Non mi sembra di chiedere chissa' cosa. Inoltre e' da qualche giorno che sono confuso anche per via di pensieri suicidi che mi vengono di sera e che non riesco ad comunicare visto il mio blocco verso il nuovo psichiatra che mi ha in cura e vista l'assenza nella mia vita di fidanzata, amici oppure appoggio dai genitori che sono molto distaccati e lontabi dalle mie problematiche psicologiche e che non concepiscono neanche. Devo andare avanti a preoccuparmi di me da solo...No mettero' in atto i miei pensieri perche' mi reputo una persona intelligente. Tuttavia vorrei chiedervi un consiglio su cosa posso fare per cercare di stare meglio. E poi vi sembra normale quello che mi e' successo? Penso che angoscerebbe chiunque...Non credo che mi possiate aiutare...Vi ringrazio lo stesso e auguro buon proseguimento.
Sono un ragazzo in cura da 5 anni per un disturbo di personalita' ma non so proprio piu' cosa fare visti i peggioramenti dei miei sintomi che avverto ormai da 1 anno e che si sono manifestati in seguito ad un abuso che ho subito. Durante una visita dentro allo studio del Primario psichiatra del Centro di Salute Mentale che mi aveva in cura fino allo scorso anno, lo stesso Primario mi ha offeso, insultato e minacciato verbalmente senza che io avessi fatto proprio niente se non l'aver espresso pacatamente la mia contrarieta' ad una presa in cura da lui. E' da un anno che questo episodio mi ossessiona e mi fa stare male. Inoltre lo stesso psichiatra ha provveduto ad interrompere la psicoterapia che stavo facendo con una psicologa del CSM. Egli inoltre ha fatto in modo che io non potessi piu' mettermi in contatto con la mia ex psichiatra e neppure con la psicologa. Mi ha inoltre trasferito presso un altro CSM. Ogni sera sono tormentato dai pensieri relativi all'auso che ho subito e non riesco proprio a farmene una ragione. Inoltre sono co lto da continui sensi di nostalgia verso le ex dottoresse e da dubbi sul loro modo di lavorare.Ho scritto lettere ad altri psicchiatri, ad istituzioni (SIP, ministero della salute, Direttore generale della mia asl, presidenza della Repubblica ecc) ma mi e' sempre stato risposto che non era loro la competenza e che avrebbero inviato la mia segnalazione alla Responsabile della struttura dove sono in cura. Tutto e' stato risolto internamente tra di loro ma di fatto nessuno mi ha aiutato. E' da quell'episodio che sono entrato in uno stato di profonda apatia e disinteresse per tutto e tutti. Non sono mai eiuscito a fidarmi dei miei medici e ho sempre considerato come dei veleni i farmaci che mi facevano assumere. Tutto quello che mi e' successo mi sembra confermare le mie impressioni e questo mi angoscia. E' cosi' complesso avere delle cure in questo sistema pubblico? Non mi sembra di chiedere chissa' cosa. Inoltre e' da qualche giorno che sono confuso anche per via di pensieri suicidi che mi vengono di sera e che non riesco ad comunicare visto il mio blocco verso il nuovo psichiatra che mi ha in cura e vista l'assenza nella mia vita di fidanzata, amici oppure appoggio dai genitori che sono molto distaccati e lontabi dalle mie problematiche psicologiche e che non concepiscono neanche. Devo andare avanti a preoccuparmi di me da solo...No mettero' in atto i miei pensieri perche' mi reputo una persona intelligente. Tuttavia vorrei chiedervi un consiglio su cosa posso fare per cercare di stare meglio. E poi vi sembra normale quello che mi e' successo? Penso che angoscerebbe chiunque...Non credo che mi possiate aiutare...Vi ringrazio lo stesso e auguro buon proseguimento.
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Se ho capito bene, nel primo centro di salute mentale lei era seguito da anni da una psichiatra e da una psicologa. A un certo punto il responsabile del Servizio stabilisce di prenderla direttamente in carico e interrompe i contatti che lei aveva con le due dottoressa. Come mai? Era successo qualcosa?
E' molto facile e molto dannoso attribuire il motivo del peggioramento sempre e solo a cause esterne: a quello che le ha fatto il primario, ai genitori, alla mancanza di una fidanzata o di amici. Cominci da lì; forse le sua patologia la porta ad interpretare le situazioni a modo suo, dando la colpa agli altri e a non tollerare le frustrazioni inevitabili della vita: a volte la colpa è davvero degli altri, ma bisogna farsene una ragione e voltare pagina.
E' molto facile e molto dannoso attribuire il motivo del peggioramento sempre e solo a cause esterne: a quello che le ha fatto il primario, ai genitori, alla mancanza di una fidanzata o di amici. Cominci da lì; forse le sua patologia la porta ad interpretare le situazioni a modo suo, dando la colpa agli altri e a non tollerare le frustrazioni inevitabili della vita: a volte la colpa è davvero degli altri, ma bisogna farsene una ragione e voltare pagina.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 01/05/2013.
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