Bugie e disturbi relazionali
Salve!
Volevo sottoporre alla Vs. attenzione un problema riguardante il mio fidanzato, con cui sto da un anno e mezzo.
Ha 28 anni e ho notato diverse cose che sinceramente mi fanno proccupare.
Premetto che ha avuto una vita normalissima, se non facile, con dei genitori che gli vogliono molto bene e stanno ancora assieme nonostante non siano mai stati innamorati. Ha due fratelli.
In primis, ha una tendenza cronica a mentire pure DI FRONTE ALL'EVIDENZA, anche per le più piccole cose, le quali non porterebbero a conseguenze di alcun tipo. Una sorta di necessità.
Anche ai suoi amici racconta molte bugie, a volte perchè gli sembra la via più comoda, ma la maggior parte, per ottenere consensi.
Oltre a questo lui fino a qualche anno fa soffriva di attacchi di panico, nonostante gli abbiano prescritto diverse cure, lui non ha mai fatto uso di medicinali ed è riuscito a superare da solo la fase.
Però quando si trova a dover prendere una decisione, di qualsiasi tipo essa sia, avverte un senso di ansia e di soffocamento. Pure se si tratta di scegliere un film al cinema.
Agisce sempre d'impulso, non ha mai un piano o un'idea.
Ha paura di rimanere da solo e sente me come una sua proprietà.
Ha paura di tutto ciò che non conosce, pure di un test del sangue. Sono fobie vere e proprie visto che quando gliene parlo, si altera e mi urla di smetterla di parlarne.
Non si da da fare, vive ancora con i propri genitori, è un ragazzo che tende a fare il "figo" in pubblico e che in generale si sente in obbligo di fare certe cose per fare parte del gruppo nonostante abbia gli stessi amici da 15 anni.
E' molto pigro, per cui anche se ha il desiderio di cambiare lavoro o fare altre cose, non arriva mai ad impegnarsi per alterare la sua situazione.
Ha lasciato le superiori perchè i suoi amici hanno fatto lo stesso.
Quello che mi preoccupa di più è che vedo che lui arriva a farsi un sacco di "paranoie" per tutti i suoi comportamenti scorretti, anche se non riesce a farne a meno.
Inoltre tende a dimenticare facilmente pure i comportamenti più gravi.
Non riesce a dare stabilità alla relazione, tende a contraddirsi continuamente sulle proprie emozioni, soprattutto nel caso di persone molto vicine.
Arriva a dire frasi senza senso: l'altra sera ha cominciato a urlarmi addosso davanti agli altri senza che io gli abbia detto ALCUNCHE'. E' come se avesse sentito qualcosa che non è mai stato pronunciato. Ammetto che aveva bevuto, però da ciò che diceva e dalla stessa espressione che aveva mi è sembrata una sorta di schizofrenia.
Alle urla sono seguite le mani e non è la prima volta che me le mette addosso. Ubriaco o meno che sia. Io gli ho chiesto se avesse portato i miei occhiali da un suo amico e lui ha risposto gridando "non mi rompere i cogl..." e ha continuato a ripetere all'INFINITO questa STESSA frase. Finchè non sono arrivati i pugni.
Non avevamo litigato precedentemente.
Sono sinceramente preoccupata per la sua incapacità di affrontare i problemi e per questi comportamenti strani (menzogne insensate, volontà di avere consensi, incapacità di mantenere una relazione affettiva, difficoltà a prendere decisioni, impulsività, paura di rimanere da solo, paranoie, comportamenti ambigui e violenti).
Vorrei chiederVi quale sia il modo migliore per affrontare la situazione e quale atteggiamento io debba assumere nei suoi confronti.
RingraziandoVi anticipatamente per le risposte, porgo cordiali saluti.
Volevo sottoporre alla Vs. attenzione un problema riguardante il mio fidanzato, con cui sto da un anno e mezzo.
Ha 28 anni e ho notato diverse cose che sinceramente mi fanno proccupare.
Premetto che ha avuto una vita normalissima, se non facile, con dei genitori che gli vogliono molto bene e stanno ancora assieme nonostante non siano mai stati innamorati. Ha due fratelli.
In primis, ha una tendenza cronica a mentire pure DI FRONTE ALL'EVIDENZA, anche per le più piccole cose, le quali non porterebbero a conseguenze di alcun tipo. Una sorta di necessità.
Anche ai suoi amici racconta molte bugie, a volte perchè gli sembra la via più comoda, ma la maggior parte, per ottenere consensi.
Oltre a questo lui fino a qualche anno fa soffriva di attacchi di panico, nonostante gli abbiano prescritto diverse cure, lui non ha mai fatto uso di medicinali ed è riuscito a superare da solo la fase.
Però quando si trova a dover prendere una decisione, di qualsiasi tipo essa sia, avverte un senso di ansia e di soffocamento. Pure se si tratta di scegliere un film al cinema.
Agisce sempre d'impulso, non ha mai un piano o un'idea.
Ha paura di rimanere da solo e sente me come una sua proprietà.
Ha paura di tutto ciò che non conosce, pure di un test del sangue. Sono fobie vere e proprie visto che quando gliene parlo, si altera e mi urla di smetterla di parlarne.
Non si da da fare, vive ancora con i propri genitori, è un ragazzo che tende a fare il "figo" in pubblico e che in generale si sente in obbligo di fare certe cose per fare parte del gruppo nonostante abbia gli stessi amici da 15 anni.
E' molto pigro, per cui anche se ha il desiderio di cambiare lavoro o fare altre cose, non arriva mai ad impegnarsi per alterare la sua situazione.
Ha lasciato le superiori perchè i suoi amici hanno fatto lo stesso.
Quello che mi preoccupa di più è che vedo che lui arriva a farsi un sacco di "paranoie" per tutti i suoi comportamenti scorretti, anche se non riesce a farne a meno.
Inoltre tende a dimenticare facilmente pure i comportamenti più gravi.
Non riesce a dare stabilità alla relazione, tende a contraddirsi continuamente sulle proprie emozioni, soprattutto nel caso di persone molto vicine.
Arriva a dire frasi senza senso: l'altra sera ha cominciato a urlarmi addosso davanti agli altri senza che io gli abbia detto ALCUNCHE'. E' come se avesse sentito qualcosa che non è mai stato pronunciato. Ammetto che aveva bevuto, però da ciò che diceva e dalla stessa espressione che aveva mi è sembrata una sorta di schizofrenia.
Alle urla sono seguite le mani e non è la prima volta che me le mette addosso. Ubriaco o meno che sia. Io gli ho chiesto se avesse portato i miei occhiali da un suo amico e lui ha risposto gridando "non mi rompere i cogl..." e ha continuato a ripetere all'INFINITO questa STESSA frase. Finchè non sono arrivati i pugni.
Non avevamo litigato precedentemente.
Sono sinceramente preoccupata per la sua incapacità di affrontare i problemi e per questi comportamenti strani (menzogne insensate, volontà di avere consensi, incapacità di mantenere una relazione affettiva, difficoltà a prendere decisioni, impulsività, paura di rimanere da solo, paranoie, comportamenti ambigui e violenti).
Vorrei chiederVi quale sia il modo migliore per affrontare la situazione e quale atteggiamento io debba assumere nei suoi confronti.
RingraziandoVi anticipatamente per le risposte, porgo cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
In Psichiatra esistono le malattie e numerose altre complesse condizioni che vengono definite "disturbi di personalità".
Da quanto lei riferisce forse potrebbe trattarsi, con approssimazione, appunto di uno di questi disturbi; per esserne più sicuri il soggetto dovrebbe essere sottoposto ad una completa visita psichiatrica anche con somministrazione di tests di personalità, ammesso che sia d'accordo; infatti una delle caratteristiche è che mentre i pazienti "soffrono" i soggetti con disturbo di personalità "fanno soffrire" soprattutto chi gli sta vicino.
Cordiali saluti
In Psichiatra esistono le malattie e numerose altre complesse condizioni che vengono definite "disturbi di personalità".
Da quanto lei riferisce forse potrebbe trattarsi, con approssimazione, appunto di uno di questi disturbi; per esserne più sicuri il soggetto dovrebbe essere sottoposto ad una completa visita psichiatrica anche con somministrazione di tests di personalità, ammesso che sia d'accordo; infatti una delle caratteristiche è che mentre i pazienti "soffrono" i soggetti con disturbo di personalità "fanno soffrire" soprattutto chi gli sta vicino.
Cordiali saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Gentile utente, ha assolutamente ragione ad essere preoccupata. Come ha già detto il collega Nicolazzo, è probabile che il suo fidanzato sia affetto da un disturbo di personalità ed è altrettanto probabile che non abbia nessuna intenzione di mettersi in discussione.
Che cosa trova, o ha trovato, di amabile in questa persona, prescindendo dall'aspetto fisico? Le dà qualcosa in termini di affetto, si interessa alla sua salute e ai suoi stati d'animo? Cerchi di andare oltre le belle parole che lui le dice (quando non la insulta senza motivo)e di valutare con un po' di distacco i comportamenti di questo ragazzo.
Tenga presente che lei è la fidanzata, NON il suo terapeuta e neanche la sua mamma, quindi non può né curarlo come uno psichiatra né accudirlo e giustificarlo, come farebbe un genitore.
Il mio consiglio sarebbe di far presente a qualcuno dei familiari il comportamento grave e disturbato di questo ragazzo, perché ne siano al corrente e cerchino di farlo aiutare e poi di mollarlo assolutamente, perché uno che scambia la fidanzata per un punching ball è pericoloso.
Ci pensi su, auguri
Che cosa trova, o ha trovato, di amabile in questa persona, prescindendo dall'aspetto fisico? Le dà qualcosa in termini di affetto, si interessa alla sua salute e ai suoi stati d'animo? Cerchi di andare oltre le belle parole che lui le dice (quando non la insulta senza motivo)e di valutare con un po' di distacco i comportamenti di questo ragazzo.
Tenga presente che lei è la fidanzata, NON il suo terapeuta e neanche la sua mamma, quindi non può né curarlo come uno psichiatra né accudirlo e giustificarlo, come farebbe un genitore.
Il mio consiglio sarebbe di far presente a qualcuno dei familiari il comportamento grave e disturbato di questo ragazzo, perché ne siano al corrente e cerchino di farlo aiutare e poi di mollarlo assolutamente, perché uno che scambia la fidanzata per un punching ball è pericoloso.
Ci pensi su, auguri
Franca Scapellato
[#3]
Utente
Gentile Dott.ssa Scapellato, Egregio Dott. Nicolazzo,
In effetti quest'uomo non mi da sicurezze e non è l'aspetto fisico ciò che mi tiene stretta a lui. Credo piuttosto di essermi legata inizialmente per un falso senso di forza e sicurezza che poteva indurre il suo comportamento, oltre alla somiglianza caratteriale con mio padre..cosa che si è poi trasformata in un senso di dovere protettivo e di aiuto da parte mia.
Ho pensato anch'io a un disturbo della personalità, provando anche a ricercarne le cause ma dopo varie discussioni con un mio amico psichiatra e dopo aver provato a parlarne con il mio stesso fidanzato, sinceramente non so più cosa fare. Lui non accetterà mai di essere "visitato", i suoi genitori non li conosco e il suo migliore amico per quanto sano possa essere picchia la sua ragazza quindi non mi aiuterebbe di certo.
L'unica alternativa è quella di attirarlo in una "trappola" magari chiedendogli di accompagnare me da uno specialista. Però questo vorrebbe dire da parte mia sacrificarmi nuovamente e non certo allontanarmi.
Vi ringrazio per le risposte,
Sinceri saluti
In effetti quest'uomo non mi da sicurezze e non è l'aspetto fisico ciò che mi tiene stretta a lui. Credo piuttosto di essermi legata inizialmente per un falso senso di forza e sicurezza che poteva indurre il suo comportamento, oltre alla somiglianza caratteriale con mio padre..cosa che si è poi trasformata in un senso di dovere protettivo e di aiuto da parte mia.
Ho pensato anch'io a un disturbo della personalità, provando anche a ricercarne le cause ma dopo varie discussioni con un mio amico psichiatra e dopo aver provato a parlarne con il mio stesso fidanzato, sinceramente non so più cosa fare. Lui non accetterà mai di essere "visitato", i suoi genitori non li conosco e il suo migliore amico per quanto sano possa essere picchia la sua ragazza quindi non mi aiuterebbe di certo.
L'unica alternativa è quella di attirarlo in una "trappola" magari chiedendogli di accompagnare me da uno specialista. Però questo vorrebbe dire da parte mia sacrificarmi nuovamente e non certo allontanarmi.
Vi ringrazio per le risposte,
Sinceri saluti
[#4]
gentile utente,
Personalità di questo tipo rispondono di solito ad un modello in cui il mentire o il vantarsi esagerando o distorcendo la realtà si alterna a fasi di paura, sentimenti di abbandono o disperazione o incapacità di prendere decisioni, sentimento di inferiorità e incosistenza etc. Può essere compreso il panico.
La bugia si colloca in genere come elemento di grandiosità, fatua perché fondata sul niente, che in genere qualcuno smaschera o capisce perché la persona esagera o tende sempre a mostrare le cose in una luce un pò troppo "di parte" e favorevole a sé, in maniera a volte goffa, negando l'evidenza o cercando di stiracchiare gli avvenimenti per far tornare la sua versione. Dire bugie permette di creare realtà gratificanti e di avere risposte gratificanti dagli altri (ammirazione, a volte compassione o approvazione). Esiste un disturbo da falsificazione patologica, di cui è noto da sempre la variante sulle bugie mediche (disturbo fittizio), ma esiste in varie forme, ed è oggetto anche di qualche noto film. In ogni modo ci sono forme benigne e meno benigne, e ci sono forme che creano disagio alla persona mentre altre che creano disagio soltanto agli altri.
Lei dal canto suo può magari consigliargli di farsi valutare in questo senso per il bene della vostra relazione.
Personalità di questo tipo rispondono di solito ad un modello in cui il mentire o il vantarsi esagerando o distorcendo la realtà si alterna a fasi di paura, sentimenti di abbandono o disperazione o incapacità di prendere decisioni, sentimento di inferiorità e incosistenza etc. Può essere compreso il panico.
La bugia si colloca in genere come elemento di grandiosità, fatua perché fondata sul niente, che in genere qualcuno smaschera o capisce perché la persona esagera o tende sempre a mostrare le cose in una luce un pò troppo "di parte" e favorevole a sé, in maniera a volte goffa, negando l'evidenza o cercando di stiracchiare gli avvenimenti per far tornare la sua versione. Dire bugie permette di creare realtà gratificanti e di avere risposte gratificanti dagli altri (ammirazione, a volte compassione o approvazione). Esiste un disturbo da falsificazione patologica, di cui è noto da sempre la variante sulle bugie mediche (disturbo fittizio), ma esiste in varie forme, ed è oggetto anche di qualche noto film. In ogni modo ci sono forme benigne e meno benigne, e ci sono forme che creano disagio alla persona mentre altre che creano disagio soltanto agli altri.
Lei dal canto suo può magari consigliargli di farsi valutare in questo senso per il bene della vostra relazione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
A costo di andare fuori tema, ribadisco la mia preoccupazione, ancor più se nel gruppo di amici picchiare la fidanzata è una cosa normale e accettata. Parli eventualmente coi suoi genitori (di lei, intendo), oppure provi a contattare il centro antiviolenza che sicuramente c'è nella sua città per chiarirsi le idee. Non diventi l'ennesima donna che arriva al Pronto Soccorso perché è caduta dalle scale, con la mandibola spaccata o il naso rotto.Non ha nessun dovere nei confronti di questo ragazzo, se lui non vuole curarsi sono affari suoi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.8k visite dal 12/05/2008.
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