Si può trattare di disturbo borderline ?

Carissimi dottori,

vi scrivo questo messaggio per chiedervi se potete aiutarmi a capire la situazione che sta accadendo in casa mia da diverso tempo, nello specifico con mio padre, con il quale ci sono sempre stati degli attriti, che sono via via peggiorati dopo una diagnosi di cancro che ho ricevuto lo scorso anno, cancro dal quale sto cercando di curarmi in ogni modo. Mio padre è una persona che ha avuto un' infanzia molto difficile, avendo perso il papà in tenera età e con una madre molto egocentrica e cattiva, ed inoltre avendo avuto due fratelli da crescere ha risentito molto del peso di crescere molto in fretta. Negli anni lui è sempre stata una persona iperprotettiva nei confronti miei e di mia madre (sono figlio unico) ma lentamente, diciamo da quindici anni a questa parte, il suo carattere ha assunto delle connotazioni non facilmente comprensibile, che lo hanno portato, oggi come oggi ad essere estremamente irascibile, aggressivo anche se solo verbalmente, e molto suscettibile se anche solo si esprime un minimo dissenso da un suo parere. In casa oramai è un'atmosfera invivibile, io e mia madre non siamo liberi di poter ascoltare musica ad esempio o guardare un programma televisivo se non muniti di auricolare altrimenti se non è qualcosa di suo gradimento il suo umore inizia a peggiorare, un' altra cosa che gli fa perdere il controllo è vedere quando io colloquio o dialogo con una persona che non sia lui, se l' interlocutore che ho di fronte si complimenta con me per qualcosa, se mi trovo a parlare di medicina e terapie per il cancro con il mio oncologo, questo lo fa iniziare a ripetere ossessivamente la frase, che più mi fa star male ossia che lui "oramai è vecchio", "non conta più niente", "vuole morire" o che "io godo a vederlo stare male" quando non è assolutamente così. Lui chiede felicità in casa accusando me di portare tristezza (e accusando anche mia madre) ma ogni qualvolta noi cerchiamo di prendere qualche iniziativa che stemperi un pò l' atmosfera e porti allegria, lui è sempre lì pronto a troncarla. Non voglio esagerare ma mi viene quasi da pensare che quando lui nota un momento di calma e tranquillità da parte mia o di mia madre ne soffra molto e faccia di tutto per interromperlo. Un' altra cosa frequente è quella di cambiare decisione su un qualcosa di progettato e di farlo all' ultimo momento in modo da renderla più difficoltosa per poi accusare mamma (e me ancora di più) di complicare le cose. A me personalmente è rimasta solo la notte per "evadere" dalla prigione che si è creata in casa (e solo il cielo sa quanto avrei bisogno di riposare) o quei momenti dove durante il giorno posso stare più lontano possibile da casa perchè ogni volta è un incubo tornarci. Volevo chiedervi se, sulla base di queste informazioni che vi ho scritto, ci sia il reale sospetto di un disturbo borderline per quanto riguarda mio padre, e se sì, quale strada dovremmo intraprendere io e mia madre per risolverlo.

Grazie di cuore, un abbraccio !!!!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

Una visita psichiatrica può valutare nello specifico eventuali disturbi psichici di suo padre ed inquadrarli correttamente.

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve dottor Ruggiero,

e grazie ovviamente per la sua risposta. So che l' unica via per risolvere il problema è quella appunto di far sottoporre mio padre a una visita psichiatrica, permane però uno e un solo problema: come convincerlo quando lui al solo sentire parlare di medici e soprattutto psichiatri e psicologi dà in escandescenze ? Le spiego meglio: io ho iniziato a soffrire di disturbo bipolare nel 1996 con aggiunta di disturbo ossessivo compulsivo a partire dall' anno successivo, e dal 1997 fino a pochi mesi fa (l' ultima persona con la quale ho avuto una sessione di conversazione è stata la psiconcologa del polo oncologico dove sono in cura) è stato per me un valzer continuo di visite, psichiatri, psicologi, psicofarmaci che cambiavano continuamente. Gli effetti ci sono stati e tutte le visite con il tempo hanno sortito l' effetto desiderato (le parole più dei farmaci, sono sincero, infatti il passo finale verso la sconfitta del disturbo ossessivo compulsivo l' ho fatta solo dopo un colloquio con un amico psicologo che conosceva già la mia storia clinica e che solo verbalmente mi ha dato la spinta per lasciarmelo alle spalle) ma in alcuni casi, il medico che mi seguiva, per ascoltare l' altra campana, ha voluto avere dei colloqui anche con mio padre. Era chiaro e tangibile come mio padre, alle domande che gli venivano fatte, reagiva in modo disorientato, alzava la voce, negava le parole che gli venivano dette, tendeva a rimuovere dalla sua mente fatti sgradevoli dicendo che non c' erano mai stati e additava la colpa di tutto a me. Si è arrivato all' assurdo che io, che secondo gli psicologi e psichiatri ora sto bene, non ho bisogno di visite mentre chi dovrebbe andarci è proprio mio padre. E in casa, invece, mio padre si prodiga a fissarmi degli appuntamenti ai quali devo presentarmi perchè secondo lui "io ho un problema"; lei capirà che ogni volta è un dramma perchè io vado dal medico di turno, racconto, espongo, lui ascolta me, poi mio padre, dice che la causa riguarda mio padre e non me e che andrebbe approfondita, e subito dopo durante il ritorno a casa lui mi fa passare l' inferno. Lo stesso inferno che io passo quando vado a fare una tac di controllo per il cancro e viene fuori negativa, dovrebbe essere una notizia buona ma lui in macchina durante il ritorno a casa inizia a caricarsi di rabbia e me la sfoga tutta contro, ogni piccolo pretesto o motivo è sufficiente per farlo esplodere, e che scoppia ogni volta che io sono insieme a lui, non perde occasione per provocarmi fino allo sfinimento, e basta solo un semplice "dai papà basta" per farlo saltare. E si arriva al risultato nel quale vi sto scrivendo ora in questo momento, ossia io e mamma con gli auricolari a seguire la tv e ad ascoltare musica, e lui nell' altra stanza che fuma tranquillamente (pur sapendo che il fumo di sigaro a me e mia madre fa star male, nonostante sia fumatrice anche lei) e dice ripetutamente cose senza senso ad alta voce per provocarci e farci reagire. Al momento l' unica soluzione per me, durante le ore della giornata, è cercare di stare fuori di casa quanto più possibile, anche in solitudine ma poco importa, per salvaguardare quel poco di sistema nervoso che mi è rimasto. Mi scusi se ho scritto così tanto ma mi creda tutto questo trasporto è dettato dal cuore e dalla forza della disperazione, la terrò comunque informata, se lo vorrà, sugli eventuali sviluppi futuri della vicenda.

Un grande abbraccio !
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Stante così la situazione mi sembra un pò difficile che suo padre possa essere visitato da qualcuno che possa eventualmente trattare il suo problema nello specifico.
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