Quando si ripresenta.. che fare..?
Buongiorno,
riassumo in breve la mia storia. Nell'estate 2006 primi attacchi di ansia: entro in cura da uno psichiatra che mi prescrive Citalopram e parto in parallelo con Psicoterapia Cognitivo -omportamentale. Dopo una decina di mesi e progressi molto buoni lo psichiatra mi indica di andare verso la graduale riduzione ed l'eliminazione del farmaco. Procedo ancora con qualche seduta di Psicoterapia e poi mi fermo anche li per andare avanti in autonomia. Tutta va bene a parte qualche episodio di ansia più o meno sporadico, per lo più legato a particolari situazione che magari mi capitavano ma in generale tutto procedeva bene.
Nel 2009 ritornano episodi di ansia più coloriti e si torna dallo psichiatra. Stessa ministra: citalopram e tavor al bisogno (quest'ultimo preso pochissime volte) e di nuovo sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale (stessa terapeuta). Anche questa volta, dopo qualche mese la situazione migliora. Lo Psichiatra mi dice che dovrei regredire nuovamente con la terapia farmacologica e io inizio, scendendo fino ad una dose di 7gocce giornaliere di citalopram (la dose minima presa era 10gocce che saliva fino a 15-20 per poi riscendere quando la situazione andava bene).
Arrivato a 7 gocce mi fermo e da allora sono sempre a questa dose, un pò anche al fine di evitare di eventuali ricadute come gia capitato. Le cose nel frattempo vanno bene, col passare del tempo gli episodi anche piccoli di ansia diventano sempre più sporadici e tutto procede nel migliore dei modi. Sconfitto il mostro?? Magari!!
Adesso da qualche giorno, in seguito ad un episodio vissuto non bellissimo mi è risalita l'ansia a livelli belli tosti! Quasi me l'ero dimenticata..
Come prima cosa ho ricontattato la mia vecchia psico-terapeuta con la quale abbiamo un attimo fatto il punto e deciso di riprendere a la terapia per lavorare su alcuni punti emersi durante la nostra chiacchierata.
Nel frattempo mi chiedo: che fare da un punto di vista farmacologico? Continuare con le ormai storiche 7 gocce di Citalopram o cogliere "l'occasione" di questa "ritorno di fiamma" per tornare dallo psichiatra e magari rivedere la cura? E' anche possibile che dopo tutti questi anni il Citalopram non faccia più effetto su di me?
Vi chiedo aiuto anche perchè sto vivendo questo periodo, proprio da pochi giorni in modo non bello... Ansia/tensione forte e fastidiosa già dal risveglio, pensiero fisso su tutti questi problemi (spirale dell'ansia che richiama ansia...) . Inappetenza durante la giornata (che mi preoccupa molto)... Tutti sintomi davverso fastidiosi..
riassumo in breve la mia storia. Nell'estate 2006 primi attacchi di ansia: entro in cura da uno psichiatra che mi prescrive Citalopram e parto in parallelo con Psicoterapia Cognitivo -omportamentale. Dopo una decina di mesi e progressi molto buoni lo psichiatra mi indica di andare verso la graduale riduzione ed l'eliminazione del farmaco. Procedo ancora con qualche seduta di Psicoterapia e poi mi fermo anche li per andare avanti in autonomia. Tutta va bene a parte qualche episodio di ansia più o meno sporadico, per lo più legato a particolari situazione che magari mi capitavano ma in generale tutto procedeva bene.
Nel 2009 ritornano episodi di ansia più coloriti e si torna dallo psichiatra. Stessa ministra: citalopram e tavor al bisogno (quest'ultimo preso pochissime volte) e di nuovo sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale (stessa terapeuta). Anche questa volta, dopo qualche mese la situazione migliora. Lo Psichiatra mi dice che dovrei regredire nuovamente con la terapia farmacologica e io inizio, scendendo fino ad una dose di 7gocce giornaliere di citalopram (la dose minima presa era 10gocce che saliva fino a 15-20 per poi riscendere quando la situazione andava bene).
Arrivato a 7 gocce mi fermo e da allora sono sempre a questa dose, un pò anche al fine di evitare di eventuali ricadute come gia capitato. Le cose nel frattempo vanno bene, col passare del tempo gli episodi anche piccoli di ansia diventano sempre più sporadici e tutto procede nel migliore dei modi. Sconfitto il mostro?? Magari!!
Adesso da qualche giorno, in seguito ad un episodio vissuto non bellissimo mi è risalita l'ansia a livelli belli tosti! Quasi me l'ero dimenticata..
Come prima cosa ho ricontattato la mia vecchia psico-terapeuta con la quale abbiamo un attimo fatto il punto e deciso di riprendere a la terapia per lavorare su alcuni punti emersi durante la nostra chiacchierata.
Nel frattempo mi chiedo: che fare da un punto di vista farmacologico? Continuare con le ormai storiche 7 gocce di Citalopram o cogliere "l'occasione" di questa "ritorno di fiamma" per tornare dallo psichiatra e magari rivedere la cura? E' anche possibile che dopo tutti questi anni il Citalopram non faccia più effetto su di me?
Vi chiedo aiuto anche perchè sto vivendo questo periodo, proprio da pochi giorni in modo non bello... Ansia/tensione forte e fastidiosa già dal risveglio, pensiero fisso su tutti questi problemi (spirale dell'ansia che richiama ansia...) . Inappetenza durante la giornata (che mi preoccupa molto)... Tutti sintomi davverso fastidiosi..
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Gentile utente,
purtroppo spesso l'uscita da periodi di disagio psichico è costellata da ricadute e passi indietro.Penso sia stata una scelta positiva quella di ricontattare la sua Psicoterapeuta,e penso le sarebbe utile fare altrettanto con il suo Psichiatra.Si potrà cosi valutare la validità della terapia che sta portando avanti ,o la sua eventuale modifica,se verrà ritenuta necessari dallo specialista.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
purtroppo spesso l'uscita da periodi di disagio psichico è costellata da ricadute e passi indietro.Penso sia stata una scelta positiva quella di ricontattare la sua Psicoterapeuta,e penso le sarebbe utile fare altrettanto con il suo Psichiatra.Si potrà cosi valutare la validità della terapia che sta portando avanti ,o la sua eventuale modifica,se verrà ritenuta necessari dallo specialista.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 09/04/2013.
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Approfondimento su Ansia
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