Cipralex e metabolismo
Sono da un anno e mezzo in terapia con Cipralex per attacchi di panico seguita da una psicoterapeuta. Già in passato ho seguito terapie con seroxat ed eutimil. Ogni volta che inizio a prendere questi farmaci ho un aumento di peso di almeno 10kg che perdo gradualmente diminuendo le dosi del farmaco.
La psicoterapeuta mi ha spiegato che questi medicinali non incidono sul metabolismo ma diminuiscono il senso di sazietà e per questo si ingrassa. E' vero che all'inizio la fame aumenta tantissimo ma poi mi regolarizzo e mi sembra di mangiare normale eppure non perdo peso nemmeno stando attenta a cosa mangio e facendo esercizio fisico. Quello che dopo anni vorrei capire è se è possibile che questi farmaci rallentino il metabolismo (come a me sembra)o è da escludere?
Grazie
La psicoterapeuta mi ha spiegato che questi medicinali non incidono sul metabolismo ma diminuiscono il senso di sazietà e per questo si ingrassa. E' vero che all'inizio la fame aumenta tantissimo ma poi mi regolarizzo e mi sembra di mangiare normale eppure non perdo peso nemmeno stando attenta a cosa mangio e facendo esercizio fisico. Quello che dopo anni vorrei capire è se è possibile che questi farmaci rallentino il metabolismo (come a me sembra)o è da escludere?
Grazie
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Gentile utente,
di fatto l'utilizzo di questi farmaci non agisce sul metabolismo ma sulla assunzione di cibo, la ritenzione idrica e la propensione a favorire cibi più calorici di altri.
E' dimostrato che si può evitare l'eventuale aumento di peso contrastandolo con esercizio fisico ed una dieta ipocalorica.
L'aumento di peso è comunque da considerarsi un effetto collaterale possibile ma non sempre presente, in particolare per molecole come l'escitalopram che può avere la caratteristica di un minore impatto sul peso corporeo.
Si considera un normale aumento di peso quello compreso entro 5-7 chilogrammi dall'inizio del trattamento.
di fatto l'utilizzo di questi farmaci non agisce sul metabolismo ma sulla assunzione di cibo, la ritenzione idrica e la propensione a favorire cibi più calorici di altri.
E' dimostrato che si può evitare l'eventuale aumento di peso contrastandolo con esercizio fisico ed una dieta ipocalorica.
L'aumento di peso è comunque da considerarsi un effetto collaterale possibile ma non sempre presente, in particolare per molecole come l'escitalopram che può avere la caratteristica di un minore impatto sul peso corporeo.
Si considera un normale aumento di peso quello compreso entro 5-7 chilogrammi dall'inizio del trattamento.
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[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta, in effetti mi sono dimenticata di specificare che la maggior parte dei kg (10) li ho messi nei primi due mesi in cui ho aumentato la quantità di eutimil, mentre quando ho iniziato ad essere seguita dalla psicoterapeuta mi ha cambiato la cura dandomi il cipralex ed ho messo solo altri due kg.
Ho cercato di seguire una dieta ipocalorica seguita anche da una endocrinologa, che mi ha fatto fare degli esami da cui si è visto che produco molta insulina e quiandi trasformo più facilmente gli zuccheri in grassi (più o meno la spiegazione dovrebbe essere così se non ricordo male), ma non sono riuscita a seguire la dieta perchè il senso di fame e la voglia di cibi calorici come lei indicava è difficile da contrastare.
Ora attendo l'inizio dell'estate quando la psicoterapeuta mi farà diminuire la dose delle pastiglie, non vedo l'ora perchè portarsi dietro tutti questi kg in più non è piacevole, e non dico solo dal punto di vista estetico ma soprattutto legato ai movimenti ed ai dolori di anche e schiena.
Comunque la psicoterapia nel mio caso mi ha salvato la vita, è un duro impegno economico e mentale, perchè lavorare su se stessi è durissima, ma posso dire dopo tredici anni di attacchi di panico e momenti di depressione, di essere un'altra persona, più cosciente di se stessa e dei propri limiti e capacità, e sono sicura che ora posso tornare a vivere con serenità.
Grazie.
Ho cercato di seguire una dieta ipocalorica seguita anche da una endocrinologa, che mi ha fatto fare degli esami da cui si è visto che produco molta insulina e quiandi trasformo più facilmente gli zuccheri in grassi (più o meno la spiegazione dovrebbe essere così se non ricordo male), ma non sono riuscita a seguire la dieta perchè il senso di fame e la voglia di cibi calorici come lei indicava è difficile da contrastare.
Ora attendo l'inizio dell'estate quando la psicoterapeuta mi farà diminuire la dose delle pastiglie, non vedo l'ora perchè portarsi dietro tutti questi kg in più non è piacevole, e non dico solo dal punto di vista estetico ma soprattutto legato ai movimenti ed ai dolori di anche e schiena.
Comunque la psicoterapia nel mio caso mi ha salvato la vita, è un duro impegno economico e mentale, perchè lavorare su se stessi è durissima, ma posso dire dopo tredici anni di attacchi di panico e momenti di depressione, di essere un'altra persona, più cosciente di se stessa e dei propri limiti e capacità, e sono sicura che ora posso tornare a vivere con serenità.
Grazie.
[#3]
Gentile utente
La disfunzione metabolica è comunque indipendente dal farmaco in quanto è presente un iperinsulinismo che va comunque considerato come motivo a sè stante di un possibile aumento di peso.
La riduzione farmacologica non può essere comunque un obiettivo a breve termine pena una possibile ricaduta nel breve termine.
La disfunzione metabolica è comunque indipendente dal farmaco in quanto è presente un iperinsulinismo che va comunque considerato come motivo a sè stante di un possibile aumento di peso.
La riduzione farmacologica non può essere comunque un obiettivo a breve termine pena una possibile ricaduta nel breve termine.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 28.8k visite dal 08/04/2013.
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