Ipomania farmacoindotta

Non vi può essere uno stato di mania da sospensione di antidepressivi o benzodiazepine.

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capisco.. però, anche se le due cose non sono collegate, non è escluso che la fase maniacale possa insorgere nel periodo direttamente successivo alla sospensione?

ora vorrei chiederle anche un parere personale: sono stata in cura per depressione (disturbi dell'alimentazione, ansia), però io ripensando alla mia storia credo che i miei sintomi siano riconducibili al bipolarismo (non specifico il tipo perché, anche studiando psicologia, mi sembrerebbe azzardato): secondo lei potrei suggerire questo mio personale parere allo psicologo?

le sto facendo queste domande per questo motivo: io ho un diario e posso evidentemente leggere che si alternano periodi di euforia e depressione (questo anche prima che iniziassi a studiare psicologia, quindi non sono stata influenzata dalle mie conoscenze). il problema è questo: io ho sempre riconosciuto i miei stati di euforia perché sono sempre comparsi con una nota di depressione, quindi riconoscevo l'alternanza dei miei stati emotivi. ora è diverso, gli ultimi due mesi (dopo aver passato un anno di inferno) mi sono ritrovata in uno stato maniacale quasi psicotico, e non me non sono resa conto finché circa un mese fa sono ricrollata in una fase di profonda depressione. e devo ammettere, che dopo aver tanto esaltato la mia ritrovata felicità, ho vergogna di chiedere ancora aiuto.

Il ragionamento è un pò differente dalla sua domanda inziale.

Un conto è una ipomania farmacoindotta ed altro una ipomania da sospensione che non esiste.

In ogni caso, dovrebbe spiegare i sintomi allo psichiatra per capire se effettivamente vi siano elementi concreti di disturbo bipolare oppure è una sua suggestione.

il fatto è che è da gennaio che non prendo farmaci: ho deciso di non prenderli più a inizio gennaio, a metà gennaio sono andata dallo psichiatra che mi ha detto che potevo anche smettere di prenderli perché forse stavo bene davvero, mi ha creduto quando ho detto che avevo raggiunto la felicità. e ora non me la sento di andare di nuovo da lui e dirgli: 'sa, si era sbagliato, sto uno schifo'... e mi chiedo, come psichiatra lei avrebbe tolto i farmaci a una persona che fino al mese precedente non mangiava, era depressa, ansiosa, con insonnia, che abusava di farmaci e alcol e che aveva ricominciato a farsi del male?
mi scusi, so che lei non può farci niente ma avevo bisogno di dirlo a qualcuno, perché ora è anche difficile dire alle persone che mi sono vicine, e che ormai sono convinte che io non abbia più nessun problema, che mi sono tornati tutti quei brutti pensieri. mi vergogno, e mi sembrerebbe di deluderli. è veramente difficile.

grazie comunque per la disponibilità.