Sintomi di anoressia!

Salve Dottore, mi chiamo Luigi e ho 25 anni vivo a Londra ormai da 6 anni. Cerchero` di essere molto sintetico circa il mio problema.

Si tratta di mia sorella, si chiama Daniela e da circa 8 mesi e` entrata in una forte crisi depressiva in cui non riesce piu` ad uscire.
Tutto e` cominciato il settembre scorso, qui a Londra, quando lei e` stata tradita da una sua amica. Praticamente divideva la camera con questa sua amica, ed un giorno, dopo aver pasato un paio di giorni a casa mia, torna a casa nn trovando piu` ne la sua amica e ne le sue cose che aveva lasciato nella camera.
E' stata una brutta botta per Lei avendo perso tutte le sue cose.
Dopo un po` di tempo, circa 3 mesi e tornata da i nostri genitori in Italia per le ferie natalizie. tornand in Italia ha dovuto lasciare il lavoro.
Tornando dall'Italia a cominciato la ricerca per un nuovo lavoro ma con risultati negativi.
In questo periodo a cominciato a non fidarsi di nessuno, per paura di essere tradita, a volte anche di Me che sono il suo unico fratello.
Essendo senza lavoro e` cominciata una momento molto difficile per Lei, dovendo lasciare anche la scuola che frequentava per ragioni economiche. La scuola che frequentava era una scuola di danza in cui lei teneva moltissimo.
Nel frattempo i rapporti con Me erano sempre piu`difficili in quando era in casa ed in stanza con Me, occupando la mia privacy.
Non andando a scuola e ne a lavoro lei si teneva in allenamento sempre con in testa il suo, diciamo sogno, la danza. Si allenava molto duramente, a volte anche 4-5 ore al giorno.
Alla fine, arrivati a maggio ed essendo ancora sulle mie spalle e nella mia casa lo costretta a tornarsene in Italia.
Questo per lei e stato una bruttissima botta perche` lei e cominciata a cambiare, non ritrovandosi piu' e con in testa sempre l'ossessione della Danza.
Si allenava mattina e sera e dimagriva sempre di piu`...fino a quando a deciso, senza il mio consenso, di rivenire a Londra.
Qundo l'ho saputo ci sono rimasto male ma poi ho cercato di aiutarla sapendo appunto che era cambiata.
Sono riuscito a trovarle il lavoro e la casa, ma purtroppo lei era cambiata...ed infatti dopo un mese ha perso sia il lavoro sia la casa ritrovandomela in casa sulle "mie spalle".
A questo punto lo ricostretta a ritornare in Italia, ma purtroppo non riesce piu' a riprendere.
E` ancora molto presa dalla sua ossessione, la Danza. Si allena mattina e sera e mangia pochissimo. Molto spesso a delle crisi e si sfoga con il pianto. Non parla piu' con nessuno perche non si fida, e non ha intenzione di parlare con un dottore.
Questo l'anno scorso.

Quest'anno, tornata di nuovo a Londra ha seri disturbi alimentari ed è dimagrita tantissimo.

Non so se sono stato abbastanza chiaro pero' ho fatto del mio meglio. comunque vorei sapere il da fare adesso perche` e arrivata ad un punto che non si puo` aspettare piu`....Grazie a priori.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Gentile utente

Il presunto disturbo del comportamento alimentare sembra essere solo dei problemi di sua sorella.

Non ha pensato di farla visitare da uno psichiatra

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Già fatto. È stata a consulto sia a Londra che in Italia. La prima volta e stata vista e seguta da uno specialista in Italia. Dopo un po' di tempo però essendo tornata a Londra a dovuto interrompere la terapia o i colloqui con lo specialista. In seguito, e stata vista anche qui nel Regno Unito, ma con scarsi risultati in quando non ascolta i consigli dello specialista.
Parlando con gli specialisti, a noi famigliari ci è stato consigliato di dare tempo alla ragazza in quando lei stessa deve rendersi conto del problema.
Io le chiedo solo un consiglio su come agire visto che lei dimagrisce sempre di più e a perso il suo ciclo mestruale da ormai 6 mesi. La ringrazio
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 201
"dare tempo alla ragazza in quando lei stessa deve rendersi conto del problema" non ha senso.
Purtroppo una persona maggiorenne in Italia non può essere obbligata a curarsi a meno di non ricorrere a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) quando c'è un pericolo imminente per la vita e la salute; non conosco la legge del Regno Unito.
Sua sorella ha bisogno di cure, non di lavoro e casa perché non è in grado al momento di gestirsi.
Se non ascolta i consigli dello specialista voi familiari non la aiutate più, punto.
E' una strada difficile, dovete essere molto uniti in questo, ma è l'unica praticabile. Deve andare regolarmente alle visite, in Italia o in Inghilterra (ma i soldi per saltabeccare di qua e di là dalla Manica chi glieli dà, scusi?). Le terapie possono essere continuate e la storia clinica condivisa dagli psichiatri che la curano, l'inglese ormai lo sanno tutti e le mail non costano niente. Occorre una rete di assistenza e niente buchi nella rete, controllo da parte vostra che vada alle visite e che assuma le terapie, e avvertire lo psichiatra se non lo fa. E questo per mesi, finché non inizierà davvero a rendersi conto e non collaborerà perché si sentirà meglio.

Franca Scapellato

[#4]
Utente
Utente
Gli è stato consentito fare questi viaggi grazie agli aiuti economici dei genitori ovviamente, spinti dai consigli Up po' vaghi da parte dei vari specialisti consultati! È un caso molto difficile e ne siamo al corrente, ma si dovrà pure agire in una certa maniera. Adesso lei è in Italia, e secondo lei ci starà altri 10 giorni per poi tornare qui! Io una prima decisione l'ho presa ed è quella di dire ai genitori di non fornire più il denaro richiesto da lei per comparirai spese e viaggio per tornare in Inghilterra. Però ho paura di una reazione da parte sua in quando è una ragazza molto nervosa e talvolta può diventare aggressiva visto il problema. Poi il mio obbiettivo e convincerà a curarsi, cosa al quando difficilissima. In riguardo, lei conosce dei centri al sud Italia, precisamente in Calabria che trattano questo tipo di malattie! Vorrei solo chiedere se sto facendo le giuste scelte o se mi consiglia qualcosa di diverso visto il caso molto particolare. La ringrazio
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 201
La prima cosa è tagliare i fondi a sua sorella; avrà sicuramente delle reazioni, ma se non lo fate continuerà a stare sempre peggio, e questo i suoi lo devono sapere. Cosa ci viene a fare in Inghilterra? Non ha senso.
Per quanto riguarda le strutture al sud, io non le conosco, ma se i suoi sono in contatto con uno psichiatra quest'ultimo potrà consigliarli.
Il caso di sua sorella purtroppo è tutt'altro che particolare; spesso l'anoressia è uno dei sintomi di un disturbo di personalità o altro, e la tragedia è lasciare che queste ragazze comandino in famiglia per paura di contrastarle.
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Utente
Utente
Mi consenta un ultima cosa. Lei lo sa che ha questo disturbo pero non ne vuole prendere atto. A questo punto mi chiedo, quando un caso e considerato grave da ricorrere al TSO, o meglio fino a che punto bisogna attendere per poi ricorrere al TSO.oLa ringrazio tanto per la vostra pazienza.
[#7]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 201
Gentile utente,
le posso solo rispondere in generale.
La decisione spetta al medico, o al curante o allo psichiatra, che però va informato dai familiari; la cosa migliore è che conosca già il paziente, in questo caso spesso si riesce a evitare il provvedimento, convincendo la persona a curarsi. Il ricovero con ambulanza, vigili urbani ecc è sempre traumatico per il paziente e per la famiglia.
Di seguito i riferimenti alla legge:
Il T.S.O. viene disposto dal sindaco del comune (il sindaco è la massima autorità sanitaria di un comune) presso il quale si trova il paziente, su proposta motivata di un medico. Qualora il trattamento preveda un ricovero ospedaliero, è necessaria inoltre la convalida di un secondo medico, appartenente a una struttura pubblica. La procedura impone infine la convalida del provvedimento del sindaco da parte del giudice tutelare di competenza.
Il T.S.O. ospedaliero viene disposto quando:
una persona affetta da malattia mentale necessiti di trattamenti sanitari urgenti;
rifiuti il trattamento;
non sia possibile prendere adeguate misure extraospedaliere.
Il T.S.O. ospedaliero ha una durata massima di sette giorni, ma può essere eventualmente rinnovato e quindi prolungato nel caso ne permanga la necessità clinica motivata.
Durante il T.S.O., che si svolge nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione, e può essere trasformato in qualunque momento in ricovero volontario su richiesta del paziente, viene mantenuto anche, per quanto possibile, il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura.
Per quanto riguarda il T.S.O. ospedaliero, la legge indica la scelta del luogo di ricovero nei reparti di psichiatria esistenti negli ospedali generali (i cosiddetti Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, o SPDC).

Come vede non è una scorciatoia, ma un provvedimento estremo; spesso dà risultati, ma non è risolutivo.

Il mio consiglio è che i genitori di sua sorella insistano con lei per la visita, e tengano al corrente lo psichiatra che ha visto la ragazza sull'evoluzione della patologia.
[#8]
Utente
Utente
Grazie dei consigli, adesso prenderò le decisioni dovute con più serenità e sicurezza.
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