Dopo ricadute è possibile guarire?

Dottori buongiorno spero di riassumere brevemente e chiaramente la mia situazione.
Ho 51 anni è all'eta di circa 30 anni per un umore un pò depresso ma non assolutamente invalidante ho fatto una breve terapia con Seropram che ho poi abbandonato senza alcun effetto collaterale.
Sono seguiti anni piuttosto stressanti nei quali nel fine settimana ho anche abusato con alcoolici. E' iniziato uno stato ansioso depressivo piuttosto ben mascherato, quindi un lungo periodo senza riconoscere il problema, mi ha portato ad una forte depressione che è stata egregiamente curata con Entact. Con questa terapia non ho mai ballato sui tavoli ma con un dosaggio minimo di farmaco 10mg sono stata bene. Dopo 6 ANNI di terapia continua e in accordo con il mio psichiatra abbiamo deciso di interrompere gradualmente il farmaco. Purtroppo la decisione si è rivelata essere sbagliata perchè sono ricaduta nuovamente in terribili crisi di ansia insonnia etc. Credo che anche il mio psichiatra si sia meravigliato di ciò infatti nulla nel mio aspetto fisico e in particolare nel mio volto (mi sembrava di avere un aspetto molto disteso) lasciava intravedere una ricaduta così violenta. Sono ora nuovamente in terapia con gli stessi farmaci.
La mia domanda è: sarò costretta ad assumere farmaci a vita? Vista la ricaduta devo considerare la mia depressione incurabile? Sono bipolare? Il mio psichiatra è un pò vago sull'argomento credo sia un pò disorientato, Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Dopo 6 anni di trattamento e una ricaduta in tempi molto brevi si dovrebbe riflettere sulla possibilità di un ciclo di trattamento a dosaggio più elevato. Non é prevedibile il decorso successivo. É i,portante comunque che vi sia la responsi vita alla terapia. Sulla questione della bipolarità dovrebbe esprimersi il suo curante che la conosce personalmente da tanto tempo e dovrebbe essersi fatto un idea al proposito.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dottore grazie per la risposta ma c'è la frase del suo testo che le inserisco che non mi è chiara
"É i,portante comunque che vi sia la responsi vita alla terapia".

Il mio curante mi ha proposto la psicoterapia posso quindi considerare l'esito con un pò più di ottimismo?
Ancora grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
É importante comunque che vi sia la responsivita' alla terapia, ossia la risposta clinica.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere un valido e utile strumento di supporto.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie le sono riconoscente per le risposte anche se mi sembra di capire che con questo tipo di malattia non si può fare alcuna previsione per quanto riguarda la sua evoluzione. Di certo la guarigione è un'utopia.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dottore mi scusi ancora una domanda: l'uso continuo di Entact (anche a vita) può danneggiare in qualche modo il mio cervello tanto da un giorno alterare e modificare il decorso della malattia?
Grazie
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buongiorno dottori, mi scuso se ripropongo il mio quesito ma vorrei solo sapere se il dubbio sopra esposto può essere più o meno realistico. Grazie saluti.
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