Incapacita' di godersi la vita
Salve.
Sono un uomo di 33 anni e da circa 3 anni vivo in Asia. Credo di essere un ragazzo piacente, non un fotomodello ma neanche un mostro. Ho avuto un infanzia molto difficile a causa del rapporto con mio padre che mi ha sempre ostacolato in tutto quello che mi sarebbe piaciuto fare e che (anche se non spesso) a volte mi ha picchiato duramente. Questo mi ha portato a essere estremamente insicuro e severo con me stesso, a piacermi poco. Cerco sempre di fare del mio meglio, imparare dai miei errori, migliorarmi, mentire il meno possibile, essere coerente.
Ho sofferto di attacchi di panico, ansia, depressione, pensieri ossessivi, sono stato in terapia due o tre anni, preso farmaci (prendo ancora Efexor 75 e Lexapro tutte le mattine, ho appena portato a termine 28 settimane per interrompere gradualmente il Lorazepam, come da consiglio medico, prendevo una compressa da 10mg a sera) ... la mia vita a livello emotivo e' stata un inferno, tuttavia, tutte le volte in cui ho toccato il fondo mi sono sempre preso a calci nel sedere per tirare avanti.
Ho avuto due o tre storie importanti, durate qualche anno, in cui sono stato totalmente fedele, mai un tradimento, mai una scappatella, e ho sempre fatto del mio meglio per far stare bene la mia partner. Nei periodi in cui sono stato single (Non sono fiero di me stesso, beninteso, non mi sento un playboy o niente del genere) ho avuto circa un centinaio di partner sessuali.
Ultimamente mi sento stanco e vorrei trovare una donna con cui costruire un futuro, ma mi viene davvero difficile fidarmi e lasciarmi andare del tutto... dopotutto vivo in un posto che mi piace, ho un lavoro che mi piace, non sono ricco ma non mi manca niente...
Quello che ho capito, piuttosto recentemente, e' che tutto cio' che ho passato, ansie, depressioni e quant altro, me le sono cercate io... mi spiego meglio: e' come se una parte di me volesse trovare qualcosa per farmi star male, ogni volta che mi capita qualcosa di bello e' come se sentissi di non meritarlo, e vado cercando una paura, un pensiero negativo. Iniziero' ad andare da uno psichiatra ( quello che mi segue per i farmaci) la settimana prossima, chiaramente dovro' comunicare in inglese con un medico che a sua volta usera' una lingua non sua, pertanto ho pensato di chiedere un consulto su questo sito. Avete qualche consiglio su come fare a godersi un po' la vita, senza andare sempre a cercare tormentoni, su come essere piu' indulgente con me stesso, magari aumentare un po' la mia autostima?
Ringrazio di cuore quanti risponderanno.
Cordiali saluti.
Sono un uomo di 33 anni e da circa 3 anni vivo in Asia. Credo di essere un ragazzo piacente, non un fotomodello ma neanche un mostro. Ho avuto un infanzia molto difficile a causa del rapporto con mio padre che mi ha sempre ostacolato in tutto quello che mi sarebbe piaciuto fare e che (anche se non spesso) a volte mi ha picchiato duramente. Questo mi ha portato a essere estremamente insicuro e severo con me stesso, a piacermi poco. Cerco sempre di fare del mio meglio, imparare dai miei errori, migliorarmi, mentire il meno possibile, essere coerente.
Ho sofferto di attacchi di panico, ansia, depressione, pensieri ossessivi, sono stato in terapia due o tre anni, preso farmaci (prendo ancora Efexor 75 e Lexapro tutte le mattine, ho appena portato a termine 28 settimane per interrompere gradualmente il Lorazepam, come da consiglio medico, prendevo una compressa da 10mg a sera) ... la mia vita a livello emotivo e' stata un inferno, tuttavia, tutte le volte in cui ho toccato il fondo mi sono sempre preso a calci nel sedere per tirare avanti.
Ho avuto due o tre storie importanti, durate qualche anno, in cui sono stato totalmente fedele, mai un tradimento, mai una scappatella, e ho sempre fatto del mio meglio per far stare bene la mia partner. Nei periodi in cui sono stato single (Non sono fiero di me stesso, beninteso, non mi sento un playboy o niente del genere) ho avuto circa un centinaio di partner sessuali.
Ultimamente mi sento stanco e vorrei trovare una donna con cui costruire un futuro, ma mi viene davvero difficile fidarmi e lasciarmi andare del tutto... dopotutto vivo in un posto che mi piace, ho un lavoro che mi piace, non sono ricco ma non mi manca niente...
Quello che ho capito, piuttosto recentemente, e' che tutto cio' che ho passato, ansie, depressioni e quant altro, me le sono cercate io... mi spiego meglio: e' come se una parte di me volesse trovare qualcosa per farmi star male, ogni volta che mi capita qualcosa di bello e' come se sentissi di non meritarlo, e vado cercando una paura, un pensiero negativo. Iniziero' ad andare da uno psichiatra ( quello che mi segue per i farmaci) la settimana prossima, chiaramente dovro' comunicare in inglese con un medico che a sua volta usera' una lingua non sua, pertanto ho pensato di chiedere un consulto su questo sito. Avete qualche consiglio su come fare a godersi un po' la vita, senza andare sempre a cercare tormentoni, su come essere piu' indulgente con me stesso, magari aumentare un po' la mia autostima?
Ringrazio di cuore quanti risponderanno.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
la sua attuale condizione d ivita rende molto difficili eventuali terapie psicologiche,tuttavia penso che potrebbe esserle molto utile affiancare ai farmaci anche un approccio psicoerapico.Potrebbe così meglio chiarirsi tutte le dinamiche comportamentali che attualmente limitano la sua vita,e che lei ricollega alla sua passata storia famigliare.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
la sua attuale condizione d ivita rende molto difficili eventuali terapie psicologiche,tuttavia penso che potrebbe esserle molto utile affiancare ai farmaci anche un approccio psicoerapico.Potrebbe così meglio chiarirsi tutte le dinamiche comportamentali che attualmente limitano la sua vita,e che lei ricollega alla sua passata storia famigliare.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 22/03/2013.
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