Abuso efexor, relativa astinenza complicazione cocaina
salve, premetto subito che il consulto che vi chiedo non riguarda me ma mio fratello. so che sarebbe meglio intervenisse lui ma non sto cercando una soluzione farmacologia, vorrei solo capire cosa gli sta "chimicamente" succedendo, e spero che possiate aiutarmi.
la situazione è questa:
passato di tossicodipendenza (senza percorso in comunità).
è "fuori" dalla cocaina da ormai tre anni, anche se ci sono state tre ricadute nell'ultimo anno.
ha abusato di alcuni psicofarmaci, in particolare la duloxetina.. mi è stato spiegato che le persone che hanno fatto uso di sostanze hanno alcuni ricettori diciamo alterati e ipersensibili, il che può portare a registrare reazioni diverse e anomale in questi soggetti a seguito dell'assunzione di psicofarmaci, è vero?
qualche mese fa ha avuto una ricaduta pesante con la cocaina che lo ha portato a chiedere aiuto ad una struttura adeguata, terminato il breve percorso è uscito e, pur con le sue difficoltà, se l'è cavata piuttosto bene, almeno nel primo periodo.. pochi giorni fa ha abusato di efexor (prescrittogli per disturbo ansia soprattutto sociale), purtroppo non so il dosaggio, una scatola (la prima che prendeva) in pochi giorni.. di lì a un paio di giorni ha bevuto molto per "anestetizzare" una voglia incontrollabile di cocaina.. ora sta male, soffre, ha l'ansia, dice di avere un male dentro che lo fa impazzire e che non gli permette di fare nulla e la voglia di cocaina lo assilla continuamente..
la mia domanda è questa: questa crisi di astinenza, se così si può chiamare, è dovuta all'abuso del farmaco?
l'abuso del farmaco e l'interruzione brusca di questo possono aver innescato la voglia di cocaina agendo come un qualcosa che risvegli un ricordo a livello chimico nel cervello? se così è in quanto passerà? è normale?
aggiungo solo che l'ultimo uso di cocaina risale a inizio dicembre e che è seguito da uno psichiatra specializzato.. per favore rispondetemi il prima possibile, sono così preoccupata per mio fratello, è solo di due anni più grande di me e siamo molto legati.. io non ho mai fatto uso di droghe pesanti, nè ho mai abusato di alcool o farmaci, come invece ha fatto lui, quindi faccio fatica a capire quello che gli sta succedendo. sono spaventata e preoccupata e non ho modo di rivolgermi al medico di T. per via del segreto professionale.. i nostri genitori vivono in un'altra città e non sanno quasi nulla, si sono disinteressati a lui, a maggior ragione vorrei capire quello che gli sta succedendo.
spero di essere stata chiara nell'esporvi la situazione.
vi ringrazio infinitamente e spero di ricevere al più presto una vostra risposta.
cordialmente C.
la situazione è questa:
passato di tossicodipendenza (senza percorso in comunità).
è "fuori" dalla cocaina da ormai tre anni, anche se ci sono state tre ricadute nell'ultimo anno.
ha abusato di alcuni psicofarmaci, in particolare la duloxetina.. mi è stato spiegato che le persone che hanno fatto uso di sostanze hanno alcuni ricettori diciamo alterati e ipersensibili, il che può portare a registrare reazioni diverse e anomale in questi soggetti a seguito dell'assunzione di psicofarmaci, è vero?
qualche mese fa ha avuto una ricaduta pesante con la cocaina che lo ha portato a chiedere aiuto ad una struttura adeguata, terminato il breve percorso è uscito e, pur con le sue difficoltà, se l'è cavata piuttosto bene, almeno nel primo periodo.. pochi giorni fa ha abusato di efexor (prescrittogli per disturbo ansia soprattutto sociale), purtroppo non so il dosaggio, una scatola (la prima che prendeva) in pochi giorni.. di lì a un paio di giorni ha bevuto molto per "anestetizzare" una voglia incontrollabile di cocaina.. ora sta male, soffre, ha l'ansia, dice di avere un male dentro che lo fa impazzire e che non gli permette di fare nulla e la voglia di cocaina lo assilla continuamente..
la mia domanda è questa: questa crisi di astinenza, se così si può chiamare, è dovuta all'abuso del farmaco?
l'abuso del farmaco e l'interruzione brusca di questo possono aver innescato la voglia di cocaina agendo come un qualcosa che risvegli un ricordo a livello chimico nel cervello? se così è in quanto passerà? è normale?
aggiungo solo che l'ultimo uso di cocaina risale a inizio dicembre e che è seguito da uno psichiatra specializzato.. per favore rispondetemi il prima possibile, sono così preoccupata per mio fratello, è solo di due anni più grande di me e siamo molto legati.. io non ho mai fatto uso di droghe pesanti, nè ho mai abusato di alcool o farmaci, come invece ha fatto lui, quindi faccio fatica a capire quello che gli sta succedendo. sono spaventata e preoccupata e non ho modo di rivolgermi al medico di T. per via del segreto professionale.. i nostri genitori vivono in un'altra città e non sanno quasi nulla, si sono disinteressati a lui, a maggior ragione vorrei capire quello che gli sta succedendo.
spero di essere stata chiara nell'esporvi la situazione.
vi ringrazio infinitamente e spero di ricevere al più presto una vostra risposta.
cordialmente C.
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Gentile utente,
Quindi, se non ho capito male, una tossicodipendenza da cocaina (perché dice passato ? Mi sembra attuale), adesso abusa di questi antidepressivi.
Nei cocainomani è frequente un disturbo che si chiama disturbo bipolare, e che produce una tendenza a ricercare un'autostimolazione con varie sostanze. Gli antidepressivi non funzionano come droghe se non assunti in maniera impropria, ma non sono gestibili come una droga, soltanto che a volte i tossicodipendenti provano a usarli per avere quell'effetto, in sostituzione di una droga o per contrastare uno stato di umore basso o agitato. Di solito lo peggiorano facendo così. Se usando antidepressivi ha una vera e propria reazione euforica (che poi lascia posto all'ansia e all'agitazione o alla depressione) è il meccanismo proprio del disturbo bipolare, sia come tendenza all'abuso che come tipo di reazione al farmaco antidepressivo.
Andrebbe fatto un inquadramento psichiatrico e impostata una cura che tenga conto di questi comportamenti.
Parlava di "comunità" come se fosse una cura standard per una dipendenza, cosa che non è. Gli antidepressivi in un cocainomane di solito non si usano se non in fasi limitate, possono peggiorare l'agitazione e la tendenza all'abuso di sostanze.
Quindi, se non ho capito male, una tossicodipendenza da cocaina (perché dice passato ? Mi sembra attuale), adesso abusa di questi antidepressivi.
Nei cocainomani è frequente un disturbo che si chiama disturbo bipolare, e che produce una tendenza a ricercare un'autostimolazione con varie sostanze. Gli antidepressivi non funzionano come droghe se non assunti in maniera impropria, ma non sono gestibili come una droga, soltanto che a volte i tossicodipendenti provano a usarli per avere quell'effetto, in sostituzione di una droga o per contrastare uno stato di umore basso o agitato. Di solito lo peggiorano facendo così. Se usando antidepressivi ha una vera e propria reazione euforica (che poi lascia posto all'ansia e all'agitazione o alla depressione) è il meccanismo proprio del disturbo bipolare, sia come tendenza all'abuso che come tipo di reazione al farmaco antidepressivo.
Andrebbe fatto un inquadramento psichiatrico e impostata una cura che tenga conto di questi comportamenti.
Parlava di "comunità" come se fosse una cura standard per una dipendenza, cosa che non è. Gli antidepressivi in un cocainomane di solito non si usano se non in fasi limitate, possono peggiorare l'agitazione e la tendenza all'abuso di sostanze.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.6k visite dal 21/03/2013.
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