Psicosi puerperale

Gentilissimi signori medici,
vi scrivo per risolvere i miei dubbi circa un caso di psicosi puerperale verificatosi nella mia famiglia.

Mia zia ha 30 anni. Circa un mese fa ha dato alla luce un bel maschietto.
La gravidanza era andata bene, tranne le minacce d’aborto del terzo mese. Una settimana prima del termine della gravidanza, un’improvvisa febbre a 39 ha portato i medici ad intervenire con un parto pilotato.
Tutto sembrava andato per il meglio, quando subito dopo il parto mia zia ha iniziato ad avere atteggiamenti insoliti: inizialmente istinto di evasione notturna dalla clinica, successivamente atteggiamenti di distacco nei confronti del bambino e della primogenita di ormai 5anni, accompagnati da graduale perdita della memoria.

Ci tengo a dare una breve descrizione del suo carattere per chiederVi in seguito dei chiarimenti.
Mia zia è sempre stata di una dolcezza sorprendente nei confronti sia della famiglia che di chiunque le stava attorno, calma in qualunque situazione, premurosa con i figli e soprattutto desiderosa da sempre di crearsi una famiglia propria alla quale dedicarsi interamente durante il giorno. Meticolosa ed estremamente organizzata in tutto. Personalmente, non ho mai sentito una lamentela da parte sua.

Riguardo alla malattia, ai comportamenti precedentemente descritti si sono aggiunte poi inspiegabili risate fuoriluogo fino a quando circa 5giorni dopo il parto, ha iniziato a non riconoscere più e rifiutare il marito insieme a chiunque altro tranne la sorella, ad assumere atteggiamenti aggressivi, farneticare in continuazione a voce alta e rifiutarsi di soddisfare le proprie esigenze fisiologiche (mangiare, bere, dormire, andare in bagno) e inizialmente anche di assumere farmaci.

Durante gli ultimi mesi di gravidanza e per una settimana dopo il parto ha fatto una puntura al giorno di SELEPARINA .
La cura indicata dallo psichiatra è stata:
Per i primi 5gg dalla crisi:
-PRAZENE 20 gocce mattina, pomeriggio e sera.
-HALCION la sera
-ZYPREXA 5mg al mattino
-HALDOL 3gocce la sera
-AKINETON 4mg 1cpr al mattino.

PRAZENE e HALCION sono stati sospesi e gli altri sta continuando ad assumerli.

Attualmente la situazione è migliorata ma il suo carattere è totalmente cambiato.
Disprezza il marito, i parenti (sia suoi che del marito), non vuole che le si telefoni o la si vada a trovare se non quando lo decide lei. Si dimostra dolce quando vede o sente qualcuno, ma non appena se ne distacca esprime nei suoi confronti sentimenti di odio che a volte sfociano in violenza ed ancora rifiuto nei confronti del marito e dei figli.

Nella speranza di non essermi dilungata troppo, Vi presento di seguito i miei (e nn solo) dubbi:

1) La psicosi puerperale è legata solo al parto (eventualmente difficile) o può derivare da un accumulo di sensazioni negative tenute nascoste durante un lungo periodo precedente al parto?
2) Per quanto tempo si manifestano generalmente i sintomi legati alla malattia?
3) Per quanto tempo, generalmente, è necessario assumere farmaci?
4) Vi è una guarigione definitiva dalla malattia o esistono conseguenze permanenti anche in seguito al suo termine?
5) I comportamenti contrastanti sono attualmente dovuti alla malattia o è possibile un definitivo cambiamento della personalità?
6) Quali sono i comportamenti da tenere nei suoi confronti (assecondarla o meno) da parte di chi le sta attorno e principalmente del marito?

RingraziandoVi anticipatamente della cortese attenzione ed in attesa di un riscontro, porgo

Distinti saluti.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente,

e' necessario capire se la diagnosi e' stata fatta da qualche medico oppure e' una sua valutazione. Dal trattamento sembrerebbe che sia stata fatta una qualche valutazione anche se, a onor del vero, il trattamento e' al di sotto della soglia di efficacia minima, probabilmente per consentire l'allattamento?
Se la diagnosi e' esatta la sintomatologia si risolvera' con un trattamento adeguato nel giro di pochi mesi, se invece non si tratta di un fenomeno puerperale potrebbe persistere.
Il trattamento deve essere protratto per un periodo adeguato valutabile a seconda delle condizioni.
La situazione e' da tenere sotto controllo e la remissione puo' essere totale manifestandosi, in esattezza di diagnosi, come un fenomeno isolato.

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[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per l'immediata risposta.
La diagnosi è quella del medico psichiatra.
L'allattamento è stato interrotto alla comparsa dei primi sintomi preoccupanti.

Distinti Saluti.
[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
La psicosi puerperale o psicosi post-partum è per definizione un fenomeno tipio del periodo immediatamente successivo al parto e quando adeguatamente trattata si risolve nel giro di alcuni mesi, in genere senza lasciare alcuna traccia. Concordo con il collega ruggiero nel definire il trttamento "sottosoglia", ad ogni modo i miglioramenti che lei descrive dovrebbero stabilizzarsi nei prossimi mesi .In quanto alle modificazioni caratteriali dovrebbe essere fatta una valutazione approfondita per verificare l'esistenza di caratteristiche di personalità presenti allo stato latente prima del parto.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#4]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

La psicosi puerperale è una patologia complessa con più varianti sia di intensità che di manifestazioni psicopatologiche; da quello che lei afferma pare che si debba dire che ancora non ci sia una accettabile remissione della sintomatologia.

L'evoluzione e la risposta alle terapie sono aspetti individuali, pertanto non si possono dare risposte esaustive alle precise e pertinenti domande, anche se di massima la prognosi è buona.

La situazione va comunque monitorata con attenzione in quanto si tratta di una giovane donna con un carico familiare importante; è necessario che la paziente venga seguita da uno specialista con continuità e mantenendo costanti contatti con il nucleo familiare.

La paziente non andrebbe nè contrastata nè assecondata ma sostenuta, cercando di creare intorno a lei un clima il meno possibile ansiogeno e teso.

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#5]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Gentili dottori,

augurandoVi di mantenere sempre viva l'evidente passione che Vi anima nello svolgimento di una così nobile attività, Vi ringrazio vivamente per il consulto offertomi.
Farò tesoro dei Vostri gentili consigli.

Distinti Saluti.