Paroxetina e cipralex
Emeriti medici, in seguito alla seconda visita psichiatrica di stamane, la mia dottoressa ha cambiato farmaco (Cipralex 20 mg/ml, ne assumevo 10 ogni sera alle ore 21) dopo che le ho detto che mi provocava fastidiosi acufeni nelle ore serali (lo assumo alle ore 21). Quindi mi ha prescritto la Paroxetina (20 mg compresse) affiancando solo per una settimana 5 gocce di Cipralex e poi smettere di assumerlo assumendo 1 compressa di Paroxetina.
Essendo io un soggetto iperteso in cura con Plaunazide 20 mg/12.5 mg (principi attivi: olmesartan medoxomil / idroclorotiazide) ho letto sul foglietto illustrativo della Paroxetina che può causare delle crisi ipertensive.
Affiancata alla terapia di Paroxetina, ho anche 15 gocce per tre volte al giorno di Lexotan 2.5 mg/ml
Quali rischi corro per la mia pressione arteriosa? L'interazione con i farmaci che assumo può portare a delle crisi ipertensive?
Grazie.
Essendo io un soggetto iperteso in cura con Plaunazide 20 mg/12.5 mg (principi attivi: olmesartan medoxomil / idroclorotiazide) ho letto sul foglietto illustrativo della Paroxetina che può causare delle crisi ipertensive.
Affiancata alla terapia di Paroxetina, ho anche 15 gocce per tre volte al giorno di Lexotan 2.5 mg/ml
Quali rischi corro per la mia pressione arteriosa? L'interazione con i farmaci che assumo può portare a delle crisi ipertensive?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
Direi che se mai, visto che assume un anti-ipertensivo, questo rischio sia ridotto già in partenza. I possibili effetti, quali i rialzi pressori (più che "crisi ipertensive") possono esserci con una gran varietà di medicinali, per cui non direi che gli effetti collaterali siano molto diversi da quelli possibili con il cipralex.
Ha un'ipertensione arteriosa diagnosticata a 24 anni ? E' una forma particolare ? (visto che di solito questa malattia inizia più tardi), o ha semplicemente avuto dei rialzi pressori ? (nel qual caso la questione pressione andrebbe rivista)
Direi che se mai, visto che assume un anti-ipertensivo, questo rischio sia ridotto già in partenza. I possibili effetti, quali i rialzi pressori (più che "crisi ipertensive") possono esserci con una gran varietà di medicinali, per cui non direi che gli effetti collaterali siano molto diversi da quelli possibili con il cipralex.
Ha un'ipertensione arteriosa diagnosticata a 24 anni ? E' una forma particolare ? (visto che di solito questa malattia inizia più tardi), o ha semplicemente avuto dei rialzi pressori ? (nel qual caso la questione pressione andrebbe rivista)
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve Dr. Pacini, la ringrazio per la celerissima risposta. La mia ipertensione (ammesso possa esser definita tale) è iniziata dopo una extrasistolia che mi portò ad uno stato di agitazione (dispnea inclusa). Qualche mese prima di quell'evento, per curiosità provai la mia pressione con una macchinetta da polso e aveva valori normali 120-129/80-89 mmHg. Dopo quell'evento ho sviluppato un'ossessione per la pressione arteriosa, misurandomela innumerevoli volte al giorno. Dopodiché ho iniziato ad avere delle crisi di pressione alta (in verità credo che si trattasse di attacchi di panico veri e propri), in quanto, come sintomi, avevo: riscontrato valore di pressione arteriosa (parliamo di 180/100 mmHg), brividi di freddo, spasmi muscolari, dispnea, etc. Non sono sicuro di essere iperteso malgrado stia effettuando una cura ipertensiva (ora la mia PA si aggira in media sui 120/70 mmHg). Ho perso circa 20 kg da quando ho scoperto di essere iperteso e ho aboplito il fumo. Tutti gli esami effettuati sono risultati negativi per patologie cardiovascolari. Tuttavia l'ultima prova da sforzo ha riscontrato un'ipertensione moderata (ero molto agitato perché era la prova che più temevo).
Ho familiarità con l'ipetensione da parte di mio padre, ma a lui è stata diagnosticata a 58 anni in seguito a degli episodi anginosi.
Per farla breve, elevati valori pressori li ho avuti durante gli attacchi di panico, mentre in fase di relax ho avuto sempre la PA entro i limiti della norma. Da quando assumo il Plaunazide non ho più picchi ipertensivi.
La mia psichiatra non è ancora sicura che io soffra di ipertensione arteriosa (credo tuttavia di avere un'ipertensione da camice bianco).
Quindi non corro rischi assumendo la Paroxetina? I rialzi pressori transitori (nel foglietto illustrativo si parla anche di cali pressori) si verificheranno per tutta la durata del'assunzione del farmaco?
Grazie.
Ho familiarità con l'ipetensione da parte di mio padre, ma a lui è stata diagnosticata a 58 anni in seguito a degli episodi anginosi.
Per farla breve, elevati valori pressori li ho avuti durante gli attacchi di panico, mentre in fase di relax ho avuto sempre la PA entro i limiti della norma. Da quando assumo il Plaunazide non ho più picchi ipertensivi.
La mia psichiatra non è ancora sicura che io soffra di ipertensione arteriosa (credo tuttavia di avere un'ipertensione da camice bianco).
Quindi non corro rischi assumendo la Paroxetina? I rialzi pressori transitori (nel foglietto illustrativo si parla anche di cali pressori) si verificheranno per tutta la durata del'assunzione del farmaco?
Grazie.
[#3]
Gentile utente,
durante gli attacchi di panico la pressione può aumentare, e può aumentare in chi ne è preoccupato anche solo misurandosela o facendosela misurare.
La diagnosi di ipertensione arteriosa non si fa con il riscontro di valori elevati in occasioni come queste. La prova da sforzo riguarda il funzionamento del cuore sotto sforzo. Il fatto di non aver avuto più picchi pressori può essere legato anche alla cura antipanico che ha seguito.
Pertanto, poiché "ipertensione" da camice bianco e ipertensione arteriosa sono due cose diverse. è bene chiarirlo.
Inutile farsi domande tipo "non corro rischi". Corre rischi anche a non prendere alcun medicinale, e i foglietti sono apposta lì per elencare tutti i possibili rischi. Se ragiona in questi termini non ne ricaverà alcuna rassicurazione, anche perché parte con una domanda di tipo ipocondriaco, a cui non esiste risposta, tantomeno risposta secondo logica e ragionamento.
Segua la cura per il suo disturbo (di panico, a quanto ho capito), poi farà rivalutare la situazione e la diagnosi cardiovascolare.
durante gli attacchi di panico la pressione può aumentare, e può aumentare in chi ne è preoccupato anche solo misurandosela o facendosela misurare.
La diagnosi di ipertensione arteriosa non si fa con il riscontro di valori elevati in occasioni come queste. La prova da sforzo riguarda il funzionamento del cuore sotto sforzo. Il fatto di non aver avuto più picchi pressori può essere legato anche alla cura antipanico che ha seguito.
Pertanto, poiché "ipertensione" da camice bianco e ipertensione arteriosa sono due cose diverse. è bene chiarirlo.
Inutile farsi domande tipo "non corro rischi". Corre rischi anche a non prendere alcun medicinale, e i foglietti sono apposta lì per elencare tutti i possibili rischi. Se ragiona in questi termini non ne ricaverà alcuna rassicurazione, anche perché parte con una domanda di tipo ipocondriaco, a cui non esiste risposta, tantomeno risposta secondo logica e ragionamento.
Segua la cura per il suo disturbo (di panico, a quanto ho capito), poi farà rivalutare la situazione e la diagnosi cardiovascolare.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 15.4k visite dal 13/03/2013.
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