Ipersensibilità ai rumori e agli odori
Buongiorno,
inserisco questa richiesta di consulto per conto di una parente che non sa più cosa pensare del comportamento del marito, né come poter gestire la situazione al meglio...
La persona in questione è un uomo di circa 80 anni, che appare sicuramente in buona salute per l'età che ha. Si tratta di una persona che è sempre stata "difficile", problematica, soprattutto nei rapporti con gli altri e in particolare con la famiglia che non ha mai supportato (è come se mancasse completamente di empatia). Ultimamente, però, questi tratti si sono fatti assai più accentuati, come se gli fosse venuta a mancare ulteriormente la presa di coscienza circa quanto siano estreme le sue convinzioni (ad esempio, proclama apertamente idee razziste, insulta altre persone dal balcone, anche bambini rei soltanto di parlare ad alta voce mentre passano eccetera).
Queste "esplosioni" sono accompagnate da un'irritabilità estrema e immotivata che, teme la moglie, potrebbe non essere dovuta soltanto all'età avanzata ma dal fatto che il soggetto beve decisamente troppo: una bottiglia di vino a pasto spesso non gli basta e a ciò bisogna aggiungere bicchieri di aperitivo e diverse sorsate di superalcolici che tiene nascosti e di cui consuma una bottiglia e mezza alla settimana circa. Ora la situazione è diventata ingestibile in quanto questa persona passa in casa la maggior parte del tempo (dorme quasi per tutto il pomeriggio dopo aver abbondantemente bevuto a tavola) e pretende il silenzio assoluto (la moglie non può parlare nemmeno a bassa voce)...inoltre, la moglie non può praticamente più cucinare in quanto gli odori del cibo in cottura gli danno fastidio (infatti spende tutta la pensione in cibi già pronti da gastronomia perché ormai mangiano solo quello e ha riempito la casa di deodoranti a ogni angolo).
La mia parente non sa più come gestire la cosa e teme che questa ipersensibilità a odori e rumori sia o segno di qualche patologia sottostante, o dovuta all'abuso di alcol. Quindi vorrebbe qualche consiglio su come muoversi e su cosa aspettarsi dal futuro...
Grazie in anticipo.
inserisco questa richiesta di consulto per conto di una parente che non sa più cosa pensare del comportamento del marito, né come poter gestire la situazione al meglio...
La persona in questione è un uomo di circa 80 anni, che appare sicuramente in buona salute per l'età che ha. Si tratta di una persona che è sempre stata "difficile", problematica, soprattutto nei rapporti con gli altri e in particolare con la famiglia che non ha mai supportato (è come se mancasse completamente di empatia). Ultimamente, però, questi tratti si sono fatti assai più accentuati, come se gli fosse venuta a mancare ulteriormente la presa di coscienza circa quanto siano estreme le sue convinzioni (ad esempio, proclama apertamente idee razziste, insulta altre persone dal balcone, anche bambini rei soltanto di parlare ad alta voce mentre passano eccetera).
Queste "esplosioni" sono accompagnate da un'irritabilità estrema e immotivata che, teme la moglie, potrebbe non essere dovuta soltanto all'età avanzata ma dal fatto che il soggetto beve decisamente troppo: una bottiglia di vino a pasto spesso non gli basta e a ciò bisogna aggiungere bicchieri di aperitivo e diverse sorsate di superalcolici che tiene nascosti e di cui consuma una bottiglia e mezza alla settimana circa. Ora la situazione è diventata ingestibile in quanto questa persona passa in casa la maggior parte del tempo (dorme quasi per tutto il pomeriggio dopo aver abbondantemente bevuto a tavola) e pretende il silenzio assoluto (la moglie non può parlare nemmeno a bassa voce)...inoltre, la moglie non può praticamente più cucinare in quanto gli odori del cibo in cottura gli danno fastidio (infatti spende tutta la pensione in cibi già pronti da gastronomia perché ormai mangiano solo quello e ha riempito la casa di deodoranti a ogni angolo).
La mia parente non sa più come gestire la cosa e teme che questa ipersensibilità a odori e rumori sia o segno di qualche patologia sottostante, o dovuta all'abuso di alcol. Quindi vorrebbe qualche consiglio su come muoversi e su cosa aspettarsi dal futuro...
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile utente
È stato preso comtatto con il medico di famiglia?
È stato preso comtatto con il medico di famiglia?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Buongiorno,
sì certamente, è stata la prima cosa che io stessa ho suggerito, ma (e in effetti ho fatto male a non precisarlo!) il medico di famiglia ha allargato le braccia e si è limitato a dire in una prima occasione che si trattava semplicemente dell'età e che occorreva portare pazienza, e poi che l'alcol poteva anche essere una concausa ma che comunque non c'è niente che si possa fare senza la collaborazione del paziente stesso. Ma in questo caso la collaborazione è impossibile, primo perché la persona in questione non vuole assolutamente sentire parlare di medici (esempio chiarificatore: ha un dito deforme perché se l'è rotto e non ha voluto esser curato) e poi perché come ho detto il problema è in gran parte un segreto di Pulcinella che si ha paura a nominare (la mia parente non oserebbe mai dire apertamente al marito "so che tieni le bottiglie di grappa nello stipetto e te le bevi di nascosto" e in ogni caso non si risolverebbe nulla, ci sarebbe un'esplosione d'ira e basta).
C'è anche da precisare che parliamo di una persona apparentemente normale...al mattino esce di casa sobrio e, a parte i discorsi estremi (razzismo, insulti eccetera) che può fare ai vicini di casa e che di per sé non dimostrano nulla, non sembra certo ai livelli del trattamento obbligatorio. Però in casa va sempre peggio, per esempio la moglie mi diceva che fino a un anno fa rientrava per pranzo verso le 13, adesso si mette a tavola anche prima delle 12 e appena messa la tovaglia subito si scola un bicchierone di vino a stomaco vuoto, mentre ancora non ha messo su l'acqua per la pasta, come se la resistenza "senza bere" venisse meno poco a poco. Onestamente a me non sembra una situazione trascurabile, ma il problema è proprio che nessuno spiega a questa povera donna come agire...
sì certamente, è stata la prima cosa che io stessa ho suggerito, ma (e in effetti ho fatto male a non precisarlo!) il medico di famiglia ha allargato le braccia e si è limitato a dire in una prima occasione che si trattava semplicemente dell'età e che occorreva portare pazienza, e poi che l'alcol poteva anche essere una concausa ma che comunque non c'è niente che si possa fare senza la collaborazione del paziente stesso. Ma in questo caso la collaborazione è impossibile, primo perché la persona in questione non vuole assolutamente sentire parlare di medici (esempio chiarificatore: ha un dito deforme perché se l'è rotto e non ha voluto esser curato) e poi perché come ho detto il problema è in gran parte un segreto di Pulcinella che si ha paura a nominare (la mia parente non oserebbe mai dire apertamente al marito "so che tieni le bottiglie di grappa nello stipetto e te le bevi di nascosto" e in ogni caso non si risolverebbe nulla, ci sarebbe un'esplosione d'ira e basta).
C'è anche da precisare che parliamo di una persona apparentemente normale...al mattino esce di casa sobrio e, a parte i discorsi estremi (razzismo, insulti eccetera) che può fare ai vicini di casa e che di per sé non dimostrano nulla, non sembra certo ai livelli del trattamento obbligatorio. Però in casa va sempre peggio, per esempio la moglie mi diceva che fino a un anno fa rientrava per pranzo verso le 13, adesso si mette a tavola anche prima delle 12 e appena messa la tovaglia subito si scola un bicchierone di vino a stomaco vuoto, mentre ancora non ha messo su l'acqua per la pasta, come se la resistenza "senza bere" venisse meno poco a poco. Onestamente a me non sembra una situazione trascurabile, ma il problema è proprio che nessuno spiega a questa povera donna come agire...
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 10/03/2013.
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