Trazodone, effetto paradosso
Gentilissimi dottori
Vi espongo il mio problema: accuso da diversi anni dei sintomi classificati dal mio medico di base come depressivi. Io non mi sento "triste", semplicemente ciò che caratterizza il mio tipo di sintomatologia è l'anedonia e la conseguente mancanza di voglia di fare. Tutto ciò si accompagna spesso ad ansia.. La mia tristezza è in un certo senso "reattiva": sento che non provo interesse (ho anche una fortissima diminuzione della libido) nelle varie attività e per questo mi intristisco, ma rimango, come personalità, un tipo allegro e sempre pronto a scherzare e ridere con gli amici.
Ho provato quindi, seguito sempre dal mio medico vari antidepressivi con scarsi risultati:
Sertralina : trattamento proseguito per circa 4 mesi. Dose iniziale 50 mg, aumentata dopo due settimane a 100, fino a 150. Dopo le prime due settimane a 100 mg mi sembrava di aver avuto un effetto terapeutico. Stavo molto bene, forse fin troppo... provavo piacere in tutto, e mi sembrava di essere tornato "quello di un tempo", forse anche meglio di un tempo... ma quest'effetto è durato due-tre giorni, dopodiché è svanito. Aumentando la dose non è più ritornato. Era svanita l'ansia forse... Ma non era quello il mio principale problema. Sospeso di botto senza nessun problema.
Duloxetina: 60 mg... Ho proseguito il trattamento per quasi un mese. Mi debilitava un po' fisicamente... L'unica cosa di buono che ricordo è un miglioramento delle prestazioni sessuali e dell'eccitazione (non però degli interessi e della voglia di fare). Sospeso di botto. Non solo non ebbi problemi alla sospensione, ma stetti meglio i due - tre giorni dopo di questa... mi sembrava che i sintomi si fossero attenuati tantissimo... poi dopo qualche giorno tornarono.
Reboxetina: Ho fatto solo un tentativo di un giorno. Il tanto che è bastato per farmi capire l'effetto collaterale sull'orgasmo (eiaculazione incontrollata... terribile) e l'impossibilità di prendere sonno. Lasciato subito.
Venlafaxina: Quattro settimane al dosaggio di 75 mg. Nessun miglioramento effettivo, solo i tipici effetti collaterali iniziali degli antidepressivi, mi sembrava solo di stare peggio. Lo sospesi di botto. Anche qui ebbi un effetto stranissimo alla sospensione: stavo alla grande! I tre giorni dopo la sospensione sono stati bellissimi. Sembrava che il vero effetto terapeutico per me fosse proprio la sospensione del farmaco. Dopo qualche giorno passò anche quest'effetto.
Tutti questi antidepressivi (soprattutto i serotoninergici) hanno avuto in me i soliti sintomi iniziali, dopodichè il mio organismo si è sempre abituato ad essi, pur senza successo terapeutico.
Il mio dottore, considerata la mia spossatezza diurna (con grande sonnolenza tra l'altro) ipotizzò allora che si trattasse di un problema del sonno, e mi diede il trazodone per migliorarne la qualità. Mi diede il trittico 150 a rilascio prolungato, da iniziare gradualmente. E' un farmaco che i primi giorni dovrebbe dare sonnolenza, più qualche effetto collaterale tipico della sua categoria (so che è un antagonista 5ht2 a basse dosi e anche un lieve inibitore della ricaptazione della serotonina, ma anche lievemente antistaminico e anticolinergico). La mia esperienza con questo farmaco è stata a dir poco terrificante, e a quanto pare piuttosto singolare.
Ho iniziato con 50mg la prima notte. La mattina dopo avevo un po' di sonnolenza. Poi questa passò e lasciò spazio a un senso di benessere, che io attribuii all'effetto terapeutico del farmaco stesso. La sera dopo stavo già meglio, avevo più energie e voglia di fare, cosa abbastanza insolita per un antidepressivo che avrebbe bisogno di giorni per agire. La notte dopo passai a 100 mg. Anche qui un po' di sonnolenza, che durò due giorni, e che a fine giornata scompariva e lasciava spazio a questo senso di benessere che era davvero piacevole. Mi sentivo finalmente attivato e vigile, e provavo piacere in ciò che facevo. Continuai per tre giorni con 100mg e passai poi a 150. Questo senso di benessere dopo qualche giorno passò a occupare tutta la giornata (e ne ero ben felice), ma ebbi dei problemi gastrointestinali e decisi di ridurre il dosaggio a 100 per qualche giorno. Quella sera, dopo cena, la mia ritrovata voglia di fare e spinta motivazioale si fece troppo forte e si trasformò in una sensazione che non avevo mai provato prima: ansia estrema, e un sintomo terrificante: l'acatisia. Neanche quando ho avuto degli attacchi di panico avevo mai accusato sintomi di ansia così forte e insormontabile. Non ho mai usato benzodiazepine in vita mia, stavolta ho dovuto aprire lo xanax, ma prima che avesse qualche effetto ne ho dovuto prendere ben 50 gocce! e non era ancora passato del tutto. Son state le giornate più brutte della mia vita e ho realmente temuto che da un momento all'altro mi venissero le convulsioni. Ho pensato in un primo tempo che fosse per aver ridotto il dosaggio, e la notte reintrodussi i 150 mg. Un'oretta dopo aver preso la pastiglia stavo già meglio.. Ma il giorno dopo, specie col passare delle ore, l'acatisia e l'agitazione estrema tornarono più forti di prima... è stato terribile. Allora decisi di diminuire la dose e passai a 50 mg. E' come che quando prendo la pastiglia i sintomi si attenuino, ma col passare delle ore peggiorino tantissimo (il trazodone rp ha un'emivita di 12 ore se non sbaglio). Ho deciso allora di interrompere il trattamento. Ora son due giorni che non prendo trazodone e ho ancora qualche sintomo residuo che sta sparendo.
A cosa è dovuto secondo voi quest'effetto paradossale di un farmaco che, anziché attivare, dovrebbe sedare? Ho passato tre-quattro giorni in preda alla disperazione, e il mio medico mi ha detto di continuare col trattamento.. Son sicuro che però ha scambiato la mia ansia come un tipico sintomo di adattamento del corpo al farmaco, ma io vi giuro che nessun antidepressivo mi ha mai fatto quest'effetto, e son contento di averlo smesso. Tuttavia rimane che per un paio di giorni (i primi) ho pensato di essere quasi guarito... Probabilmente il mio meccanismo 'inceppato' è proprio quello della 5ht2, bersaglio del farmaco? Cosa ne pensate? Vi prego, aiutatemi, e scusate per la lunghezza del post... Ma volevo essere dettagliato! Grazie
Giovanni
Vi espongo il mio problema: accuso da diversi anni dei sintomi classificati dal mio medico di base come depressivi. Io non mi sento "triste", semplicemente ciò che caratterizza il mio tipo di sintomatologia è l'anedonia e la conseguente mancanza di voglia di fare. Tutto ciò si accompagna spesso ad ansia.. La mia tristezza è in un certo senso "reattiva": sento che non provo interesse (ho anche una fortissima diminuzione della libido) nelle varie attività e per questo mi intristisco, ma rimango, come personalità, un tipo allegro e sempre pronto a scherzare e ridere con gli amici.
Ho provato quindi, seguito sempre dal mio medico vari antidepressivi con scarsi risultati:
Sertralina : trattamento proseguito per circa 4 mesi. Dose iniziale 50 mg, aumentata dopo due settimane a 100, fino a 150. Dopo le prime due settimane a 100 mg mi sembrava di aver avuto un effetto terapeutico. Stavo molto bene, forse fin troppo... provavo piacere in tutto, e mi sembrava di essere tornato "quello di un tempo", forse anche meglio di un tempo... ma quest'effetto è durato due-tre giorni, dopodiché è svanito. Aumentando la dose non è più ritornato. Era svanita l'ansia forse... Ma non era quello il mio principale problema. Sospeso di botto senza nessun problema.
Duloxetina: 60 mg... Ho proseguito il trattamento per quasi un mese. Mi debilitava un po' fisicamente... L'unica cosa di buono che ricordo è un miglioramento delle prestazioni sessuali e dell'eccitazione (non però degli interessi e della voglia di fare). Sospeso di botto. Non solo non ebbi problemi alla sospensione, ma stetti meglio i due - tre giorni dopo di questa... mi sembrava che i sintomi si fossero attenuati tantissimo... poi dopo qualche giorno tornarono.
Reboxetina: Ho fatto solo un tentativo di un giorno. Il tanto che è bastato per farmi capire l'effetto collaterale sull'orgasmo (eiaculazione incontrollata... terribile) e l'impossibilità di prendere sonno. Lasciato subito.
Venlafaxina: Quattro settimane al dosaggio di 75 mg. Nessun miglioramento effettivo, solo i tipici effetti collaterali iniziali degli antidepressivi, mi sembrava solo di stare peggio. Lo sospesi di botto. Anche qui ebbi un effetto stranissimo alla sospensione: stavo alla grande! I tre giorni dopo la sospensione sono stati bellissimi. Sembrava che il vero effetto terapeutico per me fosse proprio la sospensione del farmaco. Dopo qualche giorno passò anche quest'effetto.
Tutti questi antidepressivi (soprattutto i serotoninergici) hanno avuto in me i soliti sintomi iniziali, dopodichè il mio organismo si è sempre abituato ad essi, pur senza successo terapeutico.
Il mio dottore, considerata la mia spossatezza diurna (con grande sonnolenza tra l'altro) ipotizzò allora che si trattasse di un problema del sonno, e mi diede il trazodone per migliorarne la qualità. Mi diede il trittico 150 a rilascio prolungato, da iniziare gradualmente. E' un farmaco che i primi giorni dovrebbe dare sonnolenza, più qualche effetto collaterale tipico della sua categoria (so che è un antagonista 5ht2 a basse dosi e anche un lieve inibitore della ricaptazione della serotonina, ma anche lievemente antistaminico e anticolinergico). La mia esperienza con questo farmaco è stata a dir poco terrificante, e a quanto pare piuttosto singolare.
Ho iniziato con 50mg la prima notte. La mattina dopo avevo un po' di sonnolenza. Poi questa passò e lasciò spazio a un senso di benessere, che io attribuii all'effetto terapeutico del farmaco stesso. La sera dopo stavo già meglio, avevo più energie e voglia di fare, cosa abbastanza insolita per un antidepressivo che avrebbe bisogno di giorni per agire. La notte dopo passai a 100 mg. Anche qui un po' di sonnolenza, che durò due giorni, e che a fine giornata scompariva e lasciava spazio a questo senso di benessere che era davvero piacevole. Mi sentivo finalmente attivato e vigile, e provavo piacere in ciò che facevo. Continuai per tre giorni con 100mg e passai poi a 150. Questo senso di benessere dopo qualche giorno passò a occupare tutta la giornata (e ne ero ben felice), ma ebbi dei problemi gastrointestinali e decisi di ridurre il dosaggio a 100 per qualche giorno. Quella sera, dopo cena, la mia ritrovata voglia di fare e spinta motivazioale si fece troppo forte e si trasformò in una sensazione che non avevo mai provato prima: ansia estrema, e un sintomo terrificante: l'acatisia. Neanche quando ho avuto degli attacchi di panico avevo mai accusato sintomi di ansia così forte e insormontabile. Non ho mai usato benzodiazepine in vita mia, stavolta ho dovuto aprire lo xanax, ma prima che avesse qualche effetto ne ho dovuto prendere ben 50 gocce! e non era ancora passato del tutto. Son state le giornate più brutte della mia vita e ho realmente temuto che da un momento all'altro mi venissero le convulsioni. Ho pensato in un primo tempo che fosse per aver ridotto il dosaggio, e la notte reintrodussi i 150 mg. Un'oretta dopo aver preso la pastiglia stavo già meglio.. Ma il giorno dopo, specie col passare delle ore, l'acatisia e l'agitazione estrema tornarono più forti di prima... è stato terribile. Allora decisi di diminuire la dose e passai a 50 mg. E' come che quando prendo la pastiglia i sintomi si attenuino, ma col passare delle ore peggiorino tantissimo (il trazodone rp ha un'emivita di 12 ore se non sbaglio). Ho deciso allora di interrompere il trattamento. Ora son due giorni che non prendo trazodone e ho ancora qualche sintomo residuo che sta sparendo.
A cosa è dovuto secondo voi quest'effetto paradossale di un farmaco che, anziché attivare, dovrebbe sedare? Ho passato tre-quattro giorni in preda alla disperazione, e il mio medico mi ha detto di continuare col trattamento.. Son sicuro che però ha scambiato la mia ansia come un tipico sintomo di adattamento del corpo al farmaco, ma io vi giuro che nessun antidepressivo mi ha mai fatto quest'effetto, e son contento di averlo smesso. Tuttavia rimane che per un paio di giorni (i primi) ho pensato di essere quasi guarito... Probabilmente il mio meccanismo 'inceppato' è proprio quello della 5ht2, bersaglio del farmaco? Cosa ne pensate? Vi prego, aiutatemi, e scusate per la lunghezza del post... Ma volevo essere dettagliato! Grazie
Giovanni
[#1]
Gentile Utente,
la sua lettera è stimolante, il problema interessante e spero che riesca a risolverlo.
Da come scrive sembrerebbe quasi uno studente di medicina o già collega oppure è semplicemente molto attento a quello che prende (troppo, forse ossessivamente? ma questa è solo una speculazione che richiederebbe una visita).
Le scrivo questo perché la maggior parte delle persone che vanno dal medico si comparta diversamente e generalmente si affida alla competenza del medico.
Questo è il primo errore: ha cercato di gestire le sue terapie da solo o almeno questo è quello che ha scritto e glielo direi anche se fosse un collega e anche se fosse uno psichiatra o un farmacologo. I medici sono tra i pazienti più difficili da curare.
Il secondo errore (ma questo è del suo medico curante) è stato quello di non consultare uno specialista e seguire i suoi consigli. Almeno anche questo si evince dal suo racconto: sembra che tutti i farmaci le siano stati dati dal medico di famiglia e ad un certo punto salta fuori l'alprazolam (chi glielo ha prescritto?). Forse a casa sua c'è qualcun'altro che usa farmaci e questo può averle fatto pensare di conoscerne gli effetti (è anche questa una speculazione che può tranquillamente smentire).
Il terzo errore, collegato al primo, è la sospensione "di botto" degli antidepressivi: è una pratica molto pericolosa che potrebbe esporla a spiacevoli reazioni, sia come effetti collaterali che come scatenamento di altri sintomi.
Lei afferma di non condividere la diagnosi del suo medico e scrive di non essere depresso ma, a parte la tristezza che dice di non avere, altri sintomi sono di tipo depressivo: la depressione ha molte forme, si confonde con la tristezza e la demoralizzazione (esperienze comuni) e appartiene anche ad altre malattie. L'ansia ugualmente può essere sintomo e malattia.
Da quello che scrive avrei delle ipotesi alternative, ma sarebbe fuorviante fare diagnosi senza ulteriori elementi, senza anamnesi adeguata e senza seguire nel tempo l'evoluzione del disturbo per avere conferme.
Le sue reazioni ad alcuni dei farmaci che ha indicato (stato di benessere dopo sospensione) possono avere diverse spiegazioni che andranno indagate in sede specialistica diversa da internet.
Scrive: <La mia tristezza è in un certo senso "reattiva": sento che non provo interesse (ho anche una fortissima diminuzione della libido) nelle varie attività e per questo mi intristisco, ma rimango, come personalità, un tipo allegro e sempre pronto a scherzare e ridere con gli amici> e ancora più sotto <dopo assunzione di sertralina <stavo molto bene, forse fin troppo... provavo piacere in tutto, e mi sembrava di essere tornato "quello di un tempo", forse anche meglio di un tempo...>. Sono due frasi interessanti per comprendere un pochino di lei, ma è comunque troppo poco e anche questo rientra nella valutazione specialistica di cui parlo e che le consiglio.
Quanto al trazodone, le dosi che lei ha utilizzato non dovrebbero dare gli effetti che lei ha descritto, né benefici né collaterali. Come antidepressivo si è visto che è superiore al placebo ma meno efficace dei triciclici con cui è stato confrontato.
Non ha effetti antistaminici, è debolmente anticolinergico, ha una discreta attività adrenolitica, è antagonista dei 5HT2 (effetto ansiolitico), debole inibitore della ricaptazione della serotonina. Il principale metabolita ha effetto agonista serotoninergico e a questo si attribuisce l'effetto antidepressivo.
L'utilizzo maggiore che attualmente si fa di questo farmaco sfrutta l'effetto sedativo a bassi dosaggi (fino a 200 mg/die) per la cura sintomatica di alcune forme di insonnia che si accompagnano ad altri disturbi psichiatrici.
L'acatisia potrebbe essere stata una forma di agitazione dovuta all'ansia, anche un attacco di panico. Come può affermare che si trattasse proprio di acatisia? Vuol dire che si è fatto visitare al momento? Comunque non compare tra gli effetti collaterali ma farò degli approfondimenti della letteratura per vedere se si trova.
Mi rimane un dubbio: lei pone una domanda sul farmaco, anche dettagliata, ma non sui suoi problemi, perché?
Non è interessato a risolverli? sta bene così? o ricerca la sensazione di benessere persa?
Nella sua città conosco dei validi psichiatri cui si potrebbe rivolgere per analizzare il suo problema. Mi faccia sapere
Cordiali saluti
Massimo Lai
la sua lettera è stimolante, il problema interessante e spero che riesca a risolverlo.
Da come scrive sembrerebbe quasi uno studente di medicina o già collega oppure è semplicemente molto attento a quello che prende (troppo, forse ossessivamente? ma questa è solo una speculazione che richiederebbe una visita).
Le scrivo questo perché la maggior parte delle persone che vanno dal medico si comparta diversamente e generalmente si affida alla competenza del medico.
Questo è il primo errore: ha cercato di gestire le sue terapie da solo o almeno questo è quello che ha scritto e glielo direi anche se fosse un collega e anche se fosse uno psichiatra o un farmacologo. I medici sono tra i pazienti più difficili da curare.
Il secondo errore (ma questo è del suo medico curante) è stato quello di non consultare uno specialista e seguire i suoi consigli. Almeno anche questo si evince dal suo racconto: sembra che tutti i farmaci le siano stati dati dal medico di famiglia e ad un certo punto salta fuori l'alprazolam (chi glielo ha prescritto?). Forse a casa sua c'è qualcun'altro che usa farmaci e questo può averle fatto pensare di conoscerne gli effetti (è anche questa una speculazione che può tranquillamente smentire).
Il terzo errore, collegato al primo, è la sospensione "di botto" degli antidepressivi: è una pratica molto pericolosa che potrebbe esporla a spiacevoli reazioni, sia come effetti collaterali che come scatenamento di altri sintomi.
Lei afferma di non condividere la diagnosi del suo medico e scrive di non essere depresso ma, a parte la tristezza che dice di non avere, altri sintomi sono di tipo depressivo: la depressione ha molte forme, si confonde con la tristezza e la demoralizzazione (esperienze comuni) e appartiene anche ad altre malattie. L'ansia ugualmente può essere sintomo e malattia.
Da quello che scrive avrei delle ipotesi alternative, ma sarebbe fuorviante fare diagnosi senza ulteriori elementi, senza anamnesi adeguata e senza seguire nel tempo l'evoluzione del disturbo per avere conferme.
Le sue reazioni ad alcuni dei farmaci che ha indicato (stato di benessere dopo sospensione) possono avere diverse spiegazioni che andranno indagate in sede specialistica diversa da internet.
Scrive: <La mia tristezza è in un certo senso "reattiva": sento che non provo interesse (ho anche una fortissima diminuzione della libido) nelle varie attività e per questo mi intristisco, ma rimango, come personalità, un tipo allegro e sempre pronto a scherzare e ridere con gli amici> e ancora più sotto <dopo assunzione di sertralina <stavo molto bene, forse fin troppo... provavo piacere in tutto, e mi sembrava di essere tornato "quello di un tempo", forse anche meglio di un tempo...>. Sono due frasi interessanti per comprendere un pochino di lei, ma è comunque troppo poco e anche questo rientra nella valutazione specialistica di cui parlo e che le consiglio.
Quanto al trazodone, le dosi che lei ha utilizzato non dovrebbero dare gli effetti che lei ha descritto, né benefici né collaterali. Come antidepressivo si è visto che è superiore al placebo ma meno efficace dei triciclici con cui è stato confrontato.
Non ha effetti antistaminici, è debolmente anticolinergico, ha una discreta attività adrenolitica, è antagonista dei 5HT2 (effetto ansiolitico), debole inibitore della ricaptazione della serotonina. Il principale metabolita ha effetto agonista serotoninergico e a questo si attribuisce l'effetto antidepressivo.
L'utilizzo maggiore che attualmente si fa di questo farmaco sfrutta l'effetto sedativo a bassi dosaggi (fino a 200 mg/die) per la cura sintomatica di alcune forme di insonnia che si accompagnano ad altri disturbi psichiatrici.
L'acatisia potrebbe essere stata una forma di agitazione dovuta all'ansia, anche un attacco di panico. Come può affermare che si trattasse proprio di acatisia? Vuol dire che si è fatto visitare al momento? Comunque non compare tra gli effetti collaterali ma farò degli approfondimenti della letteratura per vedere se si trova.
Mi rimane un dubbio: lei pone una domanda sul farmaco, anche dettagliata, ma non sui suoi problemi, perché?
Non è interessato a risolverli? sta bene così? o ricerca la sensazione di benessere persa?
Nella sua città conosco dei validi psichiatri cui si potrebbe rivolgere per analizzare il suo problema. Mi faccia sapere
Cordiali saluti
Massimo Lai
Massimo Lai, MD
[#2]
Utente
Dottor Lai, la ringrazio tanto per la risposta. Sul fatto che il mio interessamento a queste tematiche Le risulti un po' anomalo posso confermare, ma non sono né uno studente di medicina, né tantomeno un suo collega. Sono solo una persona molto preoccupata per quanto riguarda la sua patologia ed allo stesso tempo mi affascinano le neuroscienze. Studio ingegneria, e mi interessa molto il funzionamento della "macchina corpo" (mi appassiona anche la medicina dello sport ad esempio), e allo stesso tempo non condivido la figura del medico come "scatola chiusa" a cui ci si deve rivolgere senza sapere quali ragionamenti questo ha fatto per formulare le sue ipotesi. Tuttavia mi son sempre riferito al mio medico curante, che ritengo persona molto valida e competente, per quanto riguarda indicazioni e posologie di tutti i farmaci che mi ha prescritto. Quando ho smesso di botto l'ho fatto solo per "stanchezza", perchè sentivo il mio corpo intossicato, senza avere nessuna risposta terapeutica.. Era quasi un gesto di frustrazione, sicuramente sbagliato, ma che non ha mai presentato quei tanto temuti effetti collaterali.
La mia patologia ha delle caratteristiche depressive, e io l'ho ammesso! Ho solo detto di non sentirmi triste... ma apatico! Non voglio assolutamente negare nessun tipo di diagnosi... Se ho accettato di prendere psicofarmaci è proprio perchè pensavo che la depressione fosse la spiegazione più giusta dei miei sintomi, salvo poi avere qualche dubbio al momento attuale.
Lo xanax mi era stato dato tempo fa dal mio medico proprio per tamponare eventuali effetti collaterali delle altre terapie antidepressive, e mi è stato detto di prenderlo al bisogno.
L'acatisia me la sono autodiagnosticata, so che non è elegante, ma è un sintomo terribile e inconfondibile, visto che ce l'ho tuttora ed è la cosa che più di tutte mi sta facendo preoccupare.. Quando mi sveglio è meno marcata, col passare delle ore diventa insopportabile, e la mia più grande paura è quella di avere dei danni irreversibili... Perchè ho smesso di prendere il trazodone e la situazione migliora molto lentamente. Sicuramente è un sintomo correlato all'ansia, visto che si presenta in contemporanea con questa, ma è diversa dall'ansia stessa. Dottore, mi creda, sto davvero male, e mi farebbe piacere sapere la sua opinione sul mio caso, anche in privato eventualmente. La prenderò come una semplice opinione, non certo come una diagnosi. La cosa che più mi freme è sapere se questa irrequietezza motoria (chiamiamola così) sarà una condizione cronica o passerà col tempo...
Le posso garantire che la mia esperienza col trazodone è stata a dir poco scioccante... e la cosa più strana è che sembro l'unico al mondo ad accusare questi sintomi con questo farmaco, quindi ho paura che non si tratti di un effetto collaterale ma di qualche meccanismo che si è rotto definitivamente... Le giuro dottore, ho imparato a sopportare ansia e panico, ma questa cosa le batte tutte... Per ora mi interessa solo star bene, avere la mente lucida per valutare il da farsi.. Anche perchè la mia vita è "apparentemente" perfetta, e nei momenti in cui il farmaco ha fatto effetto mi sentivo forte e pieno di energie, senza nessun problema psicologico, né trauma, né situazione in sospeso da risolvere.
La prego dottore, mi esponga la sua opinione...
La mia patologia ha delle caratteristiche depressive, e io l'ho ammesso! Ho solo detto di non sentirmi triste... ma apatico! Non voglio assolutamente negare nessun tipo di diagnosi... Se ho accettato di prendere psicofarmaci è proprio perchè pensavo che la depressione fosse la spiegazione più giusta dei miei sintomi, salvo poi avere qualche dubbio al momento attuale.
Lo xanax mi era stato dato tempo fa dal mio medico proprio per tamponare eventuali effetti collaterali delle altre terapie antidepressive, e mi è stato detto di prenderlo al bisogno.
L'acatisia me la sono autodiagnosticata, so che non è elegante, ma è un sintomo terribile e inconfondibile, visto che ce l'ho tuttora ed è la cosa che più di tutte mi sta facendo preoccupare.. Quando mi sveglio è meno marcata, col passare delle ore diventa insopportabile, e la mia più grande paura è quella di avere dei danni irreversibili... Perchè ho smesso di prendere il trazodone e la situazione migliora molto lentamente. Sicuramente è un sintomo correlato all'ansia, visto che si presenta in contemporanea con questa, ma è diversa dall'ansia stessa. Dottore, mi creda, sto davvero male, e mi farebbe piacere sapere la sua opinione sul mio caso, anche in privato eventualmente. La prenderò come una semplice opinione, non certo come una diagnosi. La cosa che più mi freme è sapere se questa irrequietezza motoria (chiamiamola così) sarà una condizione cronica o passerà col tempo...
Le posso garantire che la mia esperienza col trazodone è stata a dir poco scioccante... e la cosa più strana è che sembro l'unico al mondo ad accusare questi sintomi con questo farmaco, quindi ho paura che non si tratti di un effetto collaterale ma di qualche meccanismo che si è rotto definitivamente... Le giuro dottore, ho imparato a sopportare ansia e panico, ma questa cosa le batte tutte... Per ora mi interessa solo star bene, avere la mente lucida per valutare il da farsi.. Anche perchè la mia vita è "apparentemente" perfetta, e nei momenti in cui il farmaco ha fatto effetto mi sentivo forte e pieno di energie, senza nessun problema psicologico, né trauma, né situazione in sospeso da risolvere.
La prego dottore, mi esponga la sua opinione...
[#3]
Gentile Utente,
Mi permetta di restare parecchio perplesso dalla sua richiesta, potrò anche sbagliarmi, ma ci sono troppe cose che "non tornano".
Lei ha una dimestichezza terminologica e conoscenze mediche delle quali avrebbe dovuto fare presente in modo esplicito la provenienza; è raro, potrei dire unico almeno per mia conoscenza, trovare un medico di famiglia che insista per così lungo tempo nel trattare un paziente difficile, con tanti antidepressivi e a dosaggi pieni.
Come ha già fatto presente il collega, non si percepisce bene dove sia la "sofferenza", visto che l'unica lamentela è riferita ad un "alquanto strano" effetto collaterale e nella parte iniziale della sua richiesta ad una "mancanza di provare piacere o stimoli".
Pertanto, ci tolga qualche dubbio e forse poi potremmo esserele di aiuto dandole qualche informazione utile, altrimenti sarebbe da pensare ad un eccesso di "autoreferenza".
Cordiali Saluti
Mi permetta di restare parecchio perplesso dalla sua richiesta, potrò anche sbagliarmi, ma ci sono troppe cose che "non tornano".
Lei ha una dimestichezza terminologica e conoscenze mediche delle quali avrebbe dovuto fare presente in modo esplicito la provenienza; è raro, potrei dire unico almeno per mia conoscenza, trovare un medico di famiglia che insista per così lungo tempo nel trattare un paziente difficile, con tanti antidepressivi e a dosaggi pieni.
Come ha già fatto presente il collega, non si percepisce bene dove sia la "sofferenza", visto che l'unica lamentela è riferita ad un "alquanto strano" effetto collaterale e nella parte iniziale della sua richiesta ad una "mancanza di provare piacere o stimoli".
Pertanto, ci tolga qualche dubbio e forse poi potremmo esserele di aiuto dandole qualche informazione utile, altrimenti sarebbe da pensare ad un eccesso di "autoreferenza".
Cordiali Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#4]
Utente
Dottor Nicolazzo... Ho capito che non è una cosa consueta, e forse neanche piacevole, discutere con un paziente che si interessi alla propria malattia, ma le giuro che è la prima volta che chiedo un consulto online e lo sto facendo perchè sono disperato, non certo per autoreferenza. La mia sofferenza ora sta tutta in questi sintomi terribili che son sopraggiunti col trattamento col trazodone, mettendo in secondo piano qualsiasi altro problema preesistente. Ora non sto pensando a risolvere i miei problemi storici, ora mi interessa solo tornare alla situazione precedente al farmaco, per poi rivalutare con calma il da farsi... Sto davvero male, sono in una fase di crisi acuta e non capisco da cosa sia data.. è un'esperienza mai provata in vita mia, mi sento quasi "drogato" fortemente... E trovo poco confortante il fatto che nessuno abbia avuto le mie stesse esperienze con questo farmaco, tutto là... Mi dispiace non essermi fatto capire, ma le giuro che in questo momento mi viene difficile anche mettere le parole per iscritto una dopo l'altra... è un grande sforzo per me..
[#5]
Gentile Utente,
Forse è arrivato il momento di fare una visita specialistica presso uno psichiatra di sua fiducia; continuo a trovare alcuni aspetti fortemente contraddittori quando lei afferma nel primo post "...Ora son due giorni che non prendo trazodone e ho ancora qualche sintomo residuo che sta sparendo..", mentre qui sopra scrive"... Sto davvero male, sono in una fase di crisi acuta e non capisco da cosa sia data.. è un'esperienza mai provata in vita mia, mi sento quasi "drogato" fortemente..." .
Cordiali Saluti
Forse è arrivato il momento di fare una visita specialistica presso uno psichiatra di sua fiducia; continuo a trovare alcuni aspetti fortemente contraddittori quando lei afferma nel primo post "...Ora son due giorni che non prendo trazodone e ho ancora qualche sintomo residuo che sta sparendo..", mentre qui sopra scrive"... Sto davvero male, sono in una fase di crisi acuta e non capisco da cosa sia data.. è un'esperienza mai provata in vita mia, mi sento quasi "drogato" fortemente..." .
Cordiali Saluti
[#6]
Utente
Dottore Le ho spiegato che durante la sera i sintomi aumentano esponenzialmente... il primo post l'ho scritto di pomeriggio, quando ancora i sintomi erano sopportabili... Comunque il mio intento non è convincervi del mio stato, era semplicemente cercare di capire a cosa fosse dovuta questa sintomatologia... Sarebbe stato meglio un "non ho idea"... arrivederci
[#7]
Gentile Utente,
alcune perplessità rimangono anche a me come suggerito dal collega, ma anche in seguito alle sue risposte confermo quanto detto nella mia prima risposta.
Vediamo di fare il punto della situazione.
Il suo campo di studi e il suo interesse per le neuroscienze potrebbero spiegare le sue domande e alcuni tratti caratteriali che emergono dal racconto.
Se la presenza/assenza e intensità dei sintomi condizionano il suo modo di scrivere e se ha sospeso i farmaci per stanchezza, si potrebbe pensare a un po' di impulsività, poca pazienza e poca dimestichezza con i propri disturbi, ma anche che quanto vive la disturba in modo anomalo rispetto a quanto da lei sperimentato precedentemente.
Il fatto che non ne abbia parlato chiaramente nel primo post può essere effettivamente un po' di autoreferenzialità, farci vedere quanto ne sa, porsi alla pari col medico: secondo me sono peccati veniali se ci si spiega con il medico.
Per acatisia si intende uno stato caratterizzato da tensione e irrequietezza psicomotoria: è frequentemente un effetto collaterale di farmaci antipsicotici che va distinto dall'agitazione psicomotoria dell'ansioso e per questo serve una visita specialistica.
Non penso che abbia degli effetti collaterali particolari, ma che la fanno stare male sì e continuando ad usare male i farmaci si corre questo rischio. Non credo neanche che l'acatisia sia segno di qualcosa che si è rotto, ma di agitazione sì, di uso improprio dei serotoninergici anche, perché se non viene fatta una diagnosi corretta si rischia di incorrere in effetti spiacevoli o "paradossi". Ipotiziamo che abbia una "depressione agitata": l'uso degli antidepressivi da soli è controindicato.
Probabilmente con un po' di pazienza i sintomi legati al farmaco spariranno lentamente, quelli legati al disturbo di base, che va indagato, resteranno.
Per cui le rinnovo il mio consiglio di recarsi da uno specialista.
Auguri
ML
alcune perplessità rimangono anche a me come suggerito dal collega, ma anche in seguito alle sue risposte confermo quanto detto nella mia prima risposta.
Vediamo di fare il punto della situazione.
Il suo campo di studi e il suo interesse per le neuroscienze potrebbero spiegare le sue domande e alcuni tratti caratteriali che emergono dal racconto.
Se la presenza/assenza e intensità dei sintomi condizionano il suo modo di scrivere e se ha sospeso i farmaci per stanchezza, si potrebbe pensare a un po' di impulsività, poca pazienza e poca dimestichezza con i propri disturbi, ma anche che quanto vive la disturba in modo anomalo rispetto a quanto da lei sperimentato precedentemente.
Il fatto che non ne abbia parlato chiaramente nel primo post può essere effettivamente un po' di autoreferenzialità, farci vedere quanto ne sa, porsi alla pari col medico: secondo me sono peccati veniali se ci si spiega con il medico.
Per acatisia si intende uno stato caratterizzato da tensione e irrequietezza psicomotoria: è frequentemente un effetto collaterale di farmaci antipsicotici che va distinto dall'agitazione psicomotoria dell'ansioso e per questo serve una visita specialistica.
Non penso che abbia degli effetti collaterali particolari, ma che la fanno stare male sì e continuando ad usare male i farmaci si corre questo rischio. Non credo neanche che l'acatisia sia segno di qualcosa che si è rotto, ma di agitazione sì, di uso improprio dei serotoninergici anche, perché se non viene fatta una diagnosi corretta si rischia di incorrere in effetti spiacevoli o "paradossi". Ipotiziamo che abbia una "depressione agitata": l'uso degli antidepressivi da soli è controindicato.
Probabilmente con un po' di pazienza i sintomi legati al farmaco spariranno lentamente, quelli legati al disturbo di base, che va indagato, resteranno.
Per cui le rinnovo il mio consiglio di recarsi da uno specialista.
Auguri
ML
[#8]
Utente
Dr Lai
La ringrazio per la costruttività della sua risposta, volevo solo chiarire alcuni punti:
Non mi interessa mostrare "quanto ne so" al medico, semplicemente se conosco il termine esatto per definire i miei disturbi preferisco usarlo, senza utilizzare giri di parole che, specie in questo caso, potrebbero risultare fraintesi. Se sento un qualcosa che non va nella mia automobile, apro il cofano e vedo che il carburatore non funziona, al mio meccanico dirò "il carburatore non funziona", non "la mia macchina mi sta dando problemi", così probabilmente risparmierò al mio meccanico un po' di fatica. So che in questi giorni il mio quadro clinico può essere preso per una "depressione agitata", come dice lei dottore... Il fatto è che solitamente il mio disturbo è tutto il contrario: molta sonnolenza, poca voglia di fare, e scarso feedback a livello di piacere... So che il mio substrato è grave, ed è da risolvere assolutamente, ma per ora, tornando all'esempio della macchina, la mia automobile si è fermata in autostrada e mi serve un carroattrezzi per riportarla in città... in attesa di fare un checkup completo.. Infatti questi effetti, del tutto inaspettati, del farmaco, si stanno prolungando oltremodo... E hanno segnato uno spacco totale rispetto a come stavo prima... Per questo son disorientato e non so come tamponare provvisoriamente la situazione... Le mie considerazioni sui trattamenti passati sono state scritte solo per spiegare che questi che sto provando non sono i soliti effetti collaterali noti a tutti gli antidepressivi, ma qualcosa di più anomalo. Il fatto che molti antidepressivi hanno esplicato un effetto positivo una volta interrotti era una semplice curiosità mia... Un effetto un po' strano che non riuscivo proprio a spiegarmi...
Mi dispiace che abbiate frainteso il mio intento...
Spero che il quadro acuto si risolva a breve, in quanto anche oggi mi sembra di stare come ieri... Il consiglio di contattare uno psichiatra è ben accetto, e lo farò a breve...
Grazie...
La ringrazio per la costruttività della sua risposta, volevo solo chiarire alcuni punti:
Non mi interessa mostrare "quanto ne so" al medico, semplicemente se conosco il termine esatto per definire i miei disturbi preferisco usarlo, senza utilizzare giri di parole che, specie in questo caso, potrebbero risultare fraintesi. Se sento un qualcosa che non va nella mia automobile, apro il cofano e vedo che il carburatore non funziona, al mio meccanico dirò "il carburatore non funziona", non "la mia macchina mi sta dando problemi", così probabilmente risparmierò al mio meccanico un po' di fatica. So che in questi giorni il mio quadro clinico può essere preso per una "depressione agitata", come dice lei dottore... Il fatto è che solitamente il mio disturbo è tutto il contrario: molta sonnolenza, poca voglia di fare, e scarso feedback a livello di piacere... So che il mio substrato è grave, ed è da risolvere assolutamente, ma per ora, tornando all'esempio della macchina, la mia automobile si è fermata in autostrada e mi serve un carroattrezzi per riportarla in città... in attesa di fare un checkup completo.. Infatti questi effetti, del tutto inaspettati, del farmaco, si stanno prolungando oltremodo... E hanno segnato uno spacco totale rispetto a come stavo prima... Per questo son disorientato e non so come tamponare provvisoriamente la situazione... Le mie considerazioni sui trattamenti passati sono state scritte solo per spiegare che questi che sto provando non sono i soliti effetti collaterali noti a tutti gli antidepressivi, ma qualcosa di più anomalo. Il fatto che molti antidepressivi hanno esplicato un effetto positivo una volta interrotti era una semplice curiosità mia... Un effetto un po' strano che non riuscivo proprio a spiegarmi...
Mi dispiace che abbiate frainteso il mio intento...
Spero che il quadro acuto si risolva a breve, in quanto anche oggi mi sembra di stare come ieri... Il consiglio di contattare uno psichiatra è ben accetto, e lo farò a breve...
Grazie...
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 81k visite dal 30/04/2008.
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