Perché la lamotrigina mi fa stare peggio?

Mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare e conseguentemente prescritto uno stabilizzatore dell'umore, per l'esattezza il lamictal. Da circa due settimane ho raggiunto il dosaggio di 100 ml al giorno, ma non sto riscontrando alcun beneficio. Il lato positivo è che non ho effetti collaterali, quello estremamente negativo che sono ancor più depressa di prima. L'idea del suicidio è più insistente, mentre negli ultimi tempi, prima che assumessi il farmaco, era andata sfumando. Non ho più i picchi di felicità che avevo prima e il mio umore è stabile, ma è persistentemente depresso, troppo, troppo depresso, come non lo era più da tempo. Prima trovavo sollievo nelle fasi di esuberanza e propositività, sono state queste a tenermi in vita, adesso invece vedo nero costantemente e sto di nuovo perdendo interesse verso tutto quello che mi piaceva prima.
Il mio curante non vuole sospendere il farmaco, mi dice di continuare a prenderlo. Io sono stremata. Ho paura di fare qualcosa di avventato, passo la notte insonne svegliandomi di soprassalto tra un incubo e l'altro, ho ideazioni suicide ogni volta che chiudo gli occhi, sento una voce che mi dice di non lottare perché prima o poi accadrà lo stesso, a volte mi sembra di non essere me.
Non so se imputare tutto questo al farmaco, eppure la mia condizione si è aggravata proprio da quando ho iniziato ad assumerlo. Sono già passata attraverso una fase come questa prima di assumere farmaci, ma stavo migliorando. E se non fossi bipolare? Perché il farmaco mi stabilizza nella depressione altrimenti?
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
Gentilissima
non è infrequente che noi consideriamo "normalità" una fase up o di leggera iperattività mentre, quando stabili, ci sentiamo lievemente depressi. In questo senso la lamotrigina andrebbe continuata.
Se si parla di idee suicide però, non mi permetto di esprimere pareri, occorre che il suo Medico le inquadri (attive? passive? ossessive? paura di farsi male o impulso a farlo?) e che le fornisca il supporto necessario

con ossequio

MS

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Ho sperimentato fasi up che nemmeno io definisco normali, soprattutto col senno di poi. Anche i miei sbalzi d'umore erano difficilmente inquadrabili nella normalità e me ne accorgevo io stessa, perché passavo dall'ideazione suicida alla gioia di vivere nell'arco di pochissimo tempo, ma questo mi ha salvato la vita più volte, e non esagero. Togliermi quei picchi di felicità in un momento come questo equivale a spingermi di sotto mentre sono sul cornicione.

Da adolescente ho quasi tentato il suicidio svuotando le scatole di medicinali che avevo in casa, ma le ho vomitate. Poi ho vissuto un periodo maniacale o ipomaniacale e da quel momento è stato un ciclo continuo (fatto in prevalenza di fasi ipomaniacali), con rare e brevi interruzioni. Ho avuto anche tre ricadute nella depressione, tutte gravi e paralizzanti, che hanno poco a poco demolito la mia vita. So che può sembrare esagerato detto da una ventiduenne, ma sono stanca. Dall'età di sedici anni ho avuto ben pochi momenti di tregua, tutto il resto è confusione, un continuo costruire castelli in aria e distruggerli. In fase up sono iperattiva, dinamica, fin troppo energica, tutte cose che mi sarebbero tornate utili se le avessi usate in maniera sensata. Invece continuo a disperderle inseguendo idee che il mese dopo smettono di piacermi, lasciandomi impantanata in progetti verso cui mi accorgo di non aver mai provato interesse.

Le idee suicide sono diventate sempre più prominenti negli ultimi mesi, ovvero dall'ultima ricaduta nella depressione (senza dubbio la peggiore che mi sia mai capitata). Non riesco più a uscirne. Mi sembra di non avere scampo. Sono autolesionista, mi faccio del male in tanti modi diversi, tra cui tagliarmi, bruciarmi, e assecondare il mio sottopeso (peso 39 kg per 164 cm). Ho paura sia di farmi del male che di suicidarmi, perché non sono io in quei momenti, è come se qualcun altro si impossessasse di me, prendendo le redini delle mie azioni mentre io assisto impotente. Passo molte notti agitate, svegliandomi di continuo con addosso la sensazione di non essere me. Sento una compressione al petto, angoscia e panico perché ho paura di perdere il controllo. In quei momenti c'è una voce nella mia testa che mi dice di lasciarmi andare, di abbandonarmi a lei, perché tanto la mia destinazione è il suicidio e così facendo sto prolungando inutilmente il tragitto.
Oltre al disturbo bipolare soffro di un disturbo dissociativo non altrimenti specificato, anche se in questo io e il mio curante non concordiamo del tutto, perché ciò che io considero normale per lui non lo è.

Ho fatto presente il mio peggioramento e il ripresentarsi delle idee suicide, ma mi ha ribadito che devo continuare la cura col farmaco. Leggo in giro che in momenti come questo gli stabilizzatori dell'umore vengono associati a un antidepressivo, ma il mio curante non vuole prescrivermelo. A questo punto non capisco se l'errore è suo nel definirmi bipolare, o se non si è reso conto della gravità della mia depressione.
[#3]
Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
Bipolare o no, mantenere il ricorrere di fasi "up" rende più difficile la stabilizzazione dell'umore, così si perpetua il decorso ciclico del disturbo e, in un certo senso, si rende più probabile la ricaduta depressiva.
Smetta di vedere il suicidio come soluzione e usi invece le sue energie, quando ci sono, per collaborare al meglio con lo Psichiatra
[#4]
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
La ringrazio dell'attenzione, anche se continuo a chiedermi se il farmaco che assumo sia adatto a me. Forse non era chiaro, ma le fasi "up" sono totalmente scomparse da quando sono in terapia con il lamictal; il problema è che l'umore si è stabilizzato in una depressone peggiore di quella che avevo prima, e questo non è rincuorante. Il ripresentarsi dei pensieri di suicidio mi spaventa, perché finalmente erano passati. Non mi sembra di essere sulla strada della guarigione...
[#5]
Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
Se il risultato non sarà soddisfacente il Suo Medico cambierà la cura ma Lei deve resistere ancora un po'
auguroni sinceri

MS
[#6]
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Un grazie sentito per i suoi auguri sinceri. Aspetterò, nella speranza che la cura faccia effetto.
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