Ipocondria..vita impossibile.
Buonasera gentili dottori,
sono una ragazza di 22 anni appena compiuti e da circa 9 anni soffro di ipocondria.
Forse non è normale per un'adolescente di 13 anni avere forti attacchi di panico, fatto sta che per due anni abbondanti non sono riuscita neanche ad uscire di casa. Essendo tendenzialmente ansiosa soffrivo di leggera tachicardia, che durante gli attacchi di panico ovviamente si acuiva. I miei genitori mi portarono a fare degli accertamenti e i cardiologi mi diagnosticarono un soffio al cuore accostato ad un prolasso della valvola mitralica (probabilmente ereditario dato che ce l'ha anche mia mamma) ma mi dissero di non preoccuparmi e che in buone probabilità le anomalie del battito non erano riconducibili a quel disturbo ma solo all'ansia.
Ovviamente quella diagnosi spianò il terreno all'ipocondria, tanto che ho perso il conto delle volte in cui mi sono fatta accompagnare al pronto soccorso nel giro di cinque-sei anni. Da un po' di tempo le mie fisse sul cuore sono diminuite (anche se sotto consiglio medico continuo a fare accertamenti una volta l'anno), ma solo per lasciare spazio ad altre. Più cresco più diventa un incubo, ho smesso di fare sport, non riesco a vivere tranquilla, a passare serate spensierate con i miei amici e con il mio ragazzo come ogni ragazza di 22 anni dovrebbe fare. Cerco di allontanarmi da casa il meno possibile, l'anno scorso cercai di fare il passo più lungo della gamba e mi trasferii a Milano per studiare, ovviamente ho dovuto lasciare l'università e tornare nella mia città natale perché la situazione era insostenibile.
Mi aiutavo con degli ansiolitici prescritti da uno psichiatra (20 gocce di xanax al giorno, le ho prese per due mesi), ma non ne traevo alcun beneficio, anzi mi sembrava di star sempre peggio.
Ho capito che questo problema potrebbe seriamente compromettere la mia vita, oltre che la mia stabilità mentale. Molte volte evito di uscire, di prendere mezzi pubblici, andare a colloqui di lavori, affrontare viaggi, e se mi sforzo di farlo è un incubo.
Non riesco a parlare con nessuno, nemmeno col mio psichiatra, perché me ne vergogno. Rivedo mia madre in me e sono terrorizzata dal fare la sua fine.
Quale potrebbe essere una buona terapia per l'ipocondria?
sono una ragazza di 22 anni appena compiuti e da circa 9 anni soffro di ipocondria.
Forse non è normale per un'adolescente di 13 anni avere forti attacchi di panico, fatto sta che per due anni abbondanti non sono riuscita neanche ad uscire di casa. Essendo tendenzialmente ansiosa soffrivo di leggera tachicardia, che durante gli attacchi di panico ovviamente si acuiva. I miei genitori mi portarono a fare degli accertamenti e i cardiologi mi diagnosticarono un soffio al cuore accostato ad un prolasso della valvola mitralica (probabilmente ereditario dato che ce l'ha anche mia mamma) ma mi dissero di non preoccuparmi e che in buone probabilità le anomalie del battito non erano riconducibili a quel disturbo ma solo all'ansia.
Ovviamente quella diagnosi spianò il terreno all'ipocondria, tanto che ho perso il conto delle volte in cui mi sono fatta accompagnare al pronto soccorso nel giro di cinque-sei anni. Da un po' di tempo le mie fisse sul cuore sono diminuite (anche se sotto consiglio medico continuo a fare accertamenti una volta l'anno), ma solo per lasciare spazio ad altre. Più cresco più diventa un incubo, ho smesso di fare sport, non riesco a vivere tranquilla, a passare serate spensierate con i miei amici e con il mio ragazzo come ogni ragazza di 22 anni dovrebbe fare. Cerco di allontanarmi da casa il meno possibile, l'anno scorso cercai di fare il passo più lungo della gamba e mi trasferii a Milano per studiare, ovviamente ho dovuto lasciare l'università e tornare nella mia città natale perché la situazione era insostenibile.
Mi aiutavo con degli ansiolitici prescritti da uno psichiatra (20 gocce di xanax al giorno, le ho prese per due mesi), ma non ne traevo alcun beneficio, anzi mi sembrava di star sempre peggio.
Ho capito che questo problema potrebbe seriamente compromettere la mia vita, oltre che la mia stabilità mentale. Molte volte evito di uscire, di prendere mezzi pubblici, andare a colloqui di lavori, affrontare viaggi, e se mi sforzo di farlo è un incubo.
Non riesco a parlare con nessuno, nemmeno col mio psichiatra, perché me ne vergogno. Rivedo mia madre in me e sono terrorizzata dal fare la sua fine.
Quale potrebbe essere una buona terapia per l'ipocondria?
[#1]
Ha mai fatto una visita psichiatrica?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Sì, mi sono stati prescritti ansiolitici e antidepressivi, ma non sono stati d'aiuto e ho smesso di prenderli. diagnosi di depressione maggiore. ma non ho mai raccontato questa storia dell'ipocondria che è forse alla base di tutto, blocca tutti i miei progetti che son tanti. la voglia di vivere c'è, è forte, ma non ci riesco, la paura è più forte.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 28/02/2013.
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