Ciclotimia, dosaggio Depakin
Gentili dottori,
dopo una vita passata tra alti e bassi di umore, fluttuati in modo più o meno costante, nel maggio 2012 mi è stata diagnosticata la ciclotimia su uno sfondo depressivo. Anch'io a memoria direi che sin dall'adolescenza (ora ho 36 anni) gli episodi sono stati soprattutto a carattere depressivo oppure ho sempre sofferto di una distimia costante che rendeva faticosa la mia esistenza. Ogni tanto si mescolava a rabbia, aggressività e impulsività, qualche volta ad euforia.
Premetto che da quattro anni, spinta dal malessere "cronico" (ma che comunque mi ha permesso di vivere) sono in terapia psicoanalitica. Tuttavia, a mano a mano che in analisi si entrava nel cuore dei problemi alcuni sintomi sono ricomparsi. Così su suggerimento del mio analista sono andata da un primo psichiatra, che mi ha prescritto 20 mg di paroxetina e 300 mg di depakin. Miglioramenti? Lievi, non saprei quantificare.
A dicembre 2011, in seguito ad accadimenti spiacevoli, crollo manifestando sintomi quali aggressività e rabbia e desideri di morte, pensieri suicidi, scenate isteriche. Per motivi logistici mi mandano da un altro psichiatra che mi aumenta il depakin a 300 cp 3 volte die e mi toglie la paroxetina, e dopo una settimana mi aggiunge zyprexa. Dopo 2 settimane, mi sento strana, gonfia e troppo calma, quasi abulica. Così mi tolgono zyprexa e mi abbassano il depakin a 300 2 volte die.
Metà gennaio: lentamente mi sento scivolare nella voglia di non far niente finché la depressione mi risucchia nelle sue maglie in modo prepotente, togliendomi ogni energia.
Metà febbraio: richiedo una nuova visita > mi prescrivono zoloft 50 mg 1 volta die e depakin chrono 500 2 volte die.
Domanda: non è un po' tanto il dosaggio del depakin per una 'semplice' ciclotimia e non un disturbo bipolare vero e proprio? Non è che il depakin che a me sembra così alto mi calmi troppo e mi faccia stare sempre depressa? Gli ultimi giorni ho vissuto nel buio e ho paura di ricadere nella depressione o che questa non passi.
Ringrazio, rendendomi conto della particolarità del mio dubbio
dopo una vita passata tra alti e bassi di umore, fluttuati in modo più o meno costante, nel maggio 2012 mi è stata diagnosticata la ciclotimia su uno sfondo depressivo. Anch'io a memoria direi che sin dall'adolescenza (ora ho 36 anni) gli episodi sono stati soprattutto a carattere depressivo oppure ho sempre sofferto di una distimia costante che rendeva faticosa la mia esistenza. Ogni tanto si mescolava a rabbia, aggressività e impulsività, qualche volta ad euforia.
Premetto che da quattro anni, spinta dal malessere "cronico" (ma che comunque mi ha permesso di vivere) sono in terapia psicoanalitica. Tuttavia, a mano a mano che in analisi si entrava nel cuore dei problemi alcuni sintomi sono ricomparsi. Così su suggerimento del mio analista sono andata da un primo psichiatra, che mi ha prescritto 20 mg di paroxetina e 300 mg di depakin. Miglioramenti? Lievi, non saprei quantificare.
A dicembre 2011, in seguito ad accadimenti spiacevoli, crollo manifestando sintomi quali aggressività e rabbia e desideri di morte, pensieri suicidi, scenate isteriche. Per motivi logistici mi mandano da un altro psichiatra che mi aumenta il depakin a 300 cp 3 volte die e mi toglie la paroxetina, e dopo una settimana mi aggiunge zyprexa. Dopo 2 settimane, mi sento strana, gonfia e troppo calma, quasi abulica. Così mi tolgono zyprexa e mi abbassano il depakin a 300 2 volte die.
Metà gennaio: lentamente mi sento scivolare nella voglia di non far niente finché la depressione mi risucchia nelle sue maglie in modo prepotente, togliendomi ogni energia.
Metà febbraio: richiedo una nuova visita > mi prescrivono zoloft 50 mg 1 volta die e depakin chrono 500 2 volte die.
Domanda: non è un po' tanto il dosaggio del depakin per una 'semplice' ciclotimia e non un disturbo bipolare vero e proprio? Non è che il depakin che a me sembra così alto mi calmi troppo e mi faccia stare sempre depressa? Gli ultimi giorni ho vissuto nel buio e ho paura di ricadere nella depressione o che questa non passi.
Ringrazio, rendendomi conto della particolarità del mio dubbio
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Gentile utente,
Senza conoscere la situazione clinica specifica é difficile dare un giudizio sul dosaggio del farmaco in questione. Allo stato é trascorso troppo poco tempo per valutare gli effetti della terapia. Occorrerà attendere ancora e confrontarsi con lo specialista nelle prossime settimane.
Cordiali saluti
Senza conoscere la situazione clinica specifica é difficile dare un giudizio sul dosaggio del farmaco in questione. Allo stato é trascorso troppo poco tempo per valutare gli effetti della terapia. Occorrerà attendere ancora e confrontarsi con lo specialista nelle prossime settimane.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.3k visite dal 22/02/2013.
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