Reversibilità effetti collaterali abilify
Salve. Sono ormai 5 mesi che ho interrotto l'assunzione di Abilify, su consiglio di uno psichiatra privato (l'ho assunto per circa un anno, all'inizio 10 mg, poi col tempo ridotti a 5). Ero seguito da uno psichiatra di un centro psicosociale e, se fosse per lui, adesso starei ancora assumendo questo cosiddetto "farmaco" che mi ha provocato una miriade di effetti collaterali pesantissimi: enormi difficoltà motorie (tremori, acatisia, bradicinesia...) e cognitive (grandissime difficoltà nel pensare, non capivo nulla di quello che leggevo, ero diventato un vero e proprio demente), macchie rosse sulla pelle, aumento ponderale, lieve disfunzione epatica, offuscamento della vista...ed ho il sospetto che tale farmaco sia anche la causa di una graduale perdita di capelli sulla fronte che ho riscontrato qualche mese dopo l'inizio del trattamento (e che per altro è proseguita anche qualche mese dopo l'interruzione dello stesso). Ebbene tutti gli altri effetti collaterali sembrano essere spariti... sicuramente è sparita la demenza (adesso riesco miracolosamente a capire quello che leggo e quindi anche a studiare, cosa che, prima, era assolutamente impossibile), così com'è sparito l' "effetto zombie" relativo alle difficoltà motorie, ma i capelli sono ancora diradati davanti. Dato che non credo alle coincidenze, attribuisco tale caduta agli effetti di abilify (tra l'altro tale possibile effetto, definito non comune, è scritto anche sulle istruzioni). Se così fosse, tale conseguenza è reversibile o irreversibile? Grazie
P.S. Ho notato che ultimamente i capelli, davanti, sebbene diradati soprattutto ai lati, hanno assunto una consistenza quasi normale al tatto, mentre qualche mese fa erano più sottili... La cosa strana è che sono caduti anche dopo aver interrotto la terapia e probabilmente sono caduti anche di recente, ma sicuramente meno rispetto a prima... Io spero cmq che tale caduta non sia genetica ma dipendente dal farmaco e che sia quindi reversibile, anche se ho il timore che non sia così e che i bulbi piliferi si siano atrofizzati irrimediabilmente.
P.S. Ho notato che ultimamente i capelli, davanti, sebbene diradati soprattutto ai lati, hanno assunto una consistenza quasi normale al tatto, mentre qualche mese fa erano più sottili... La cosa strana è che sono caduti anche dopo aver interrotto la terapia e probabilmente sono caduti anche di recente, ma sicuramente meno rispetto a prima... Io spero cmq che tale caduta non sia genetica ma dipendente dal farmaco e che sia quindi reversibile, anche se ho il timore che non sia così e che i bulbi piliferi si siano atrofizzati irrimediabilmente.
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gentile utente,
come lei stesso riferisce tale effetto collaterale è menzionato nel foglietto illustrativo del farmaco.Tuttavia ogni caso singolo va valutato in maniera particolare.Penso quindi che potrebbe esserle utile una consulenza dermatologica che permetterà di porre una diagnosi più precisa circa il problema che la sta affliggendo ,eventualmente anche attraverso gli accertamenti che lo specialista riterrà più opportuni.Potrà cosi iniziare in maniera più mirata le eventuali terapie del caso senza lasciare che il problema si trascini nel tempo.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
come lei stesso riferisce tale effetto collaterale è menzionato nel foglietto illustrativo del farmaco.Tuttavia ogni caso singolo va valutato in maniera particolare.Penso quindi che potrebbe esserle utile una consulenza dermatologica che permetterà di porre una diagnosi più precisa circa il problema che la sta affliggendo ,eventualmente anche attraverso gli accertamenti che lo specialista riterrà più opportuni.Potrà cosi iniziare in maniera più mirata le eventuali terapie del caso senza lasciare che il problema si trascini nel tempo.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
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Utente
Grazie della risposta. Il fatto è che finora non mi sono mai rivolto ad un dermatologo perché avevo paura che mi avrebbe detto che la mia è una forma di calvizie androgenetica, essendo io un soggetto piuttosto pessimista di natura. Le chiedo dunque se, sulla base delle considerazioni da me esposte, secondo lei è più probabile che la caduta sia effettivamente dovuta all'azione del farmaco o che invece si tratti di una mera coincidenza. La mia incertezza al riguardo è giustificata dall'aggettivo "non comune" con cui è definito tale effetto nelle istruzioni di abilify. Preferirei inoltre che il problema si risolvesse "da solo", in maniera naturale, essendo io al momento molto poco propenso all'assunzione di farmaci di qualsiasi genere (come quelli che potrebbe prescrivermi il dermatologo), in virtù dell'esperienza negativa che ho vissuto con lo psicofarmaco menzionato.
Le chiedo in definitiva se, in linea generale, gli effetti collaterali dei neurolettici siano reversibili o meno.
Vorrei inoltre chiederle come mai tutti gli psichiatri con cui sono stato in contatto hanno sempre minimizzato sugli effetti collaterali di abilify, dicendo che le dosi che assumevo erano talmente basse da non poter in nessun modo causare fastidi rilevanti. Eppure, come ho già detto, ho riscontrato durante il trattamento serie disfunzioni psico-motorie, talmente pesanti da deprimere incisivamente il mio stato psicologico. Addirittura, lo psichiatra pubblico che mi aveva in cura voleva prescrivermi altri farmaci per risolvere il problema che avevo fino a qualche mese fa con lo studio, problema che, ora, passato ulteriore tempo dall'interruzione della terapia, è svanito del tutto. Lo psichiatra, inoltre, imputava le cause della difficoltà a studiare agli "effetti negativi" della psicosi; ora so con certezza che non era così. Grazie.
Le chiedo in definitiva se, in linea generale, gli effetti collaterali dei neurolettici siano reversibili o meno.
Vorrei inoltre chiederle come mai tutti gli psichiatri con cui sono stato in contatto hanno sempre minimizzato sugli effetti collaterali di abilify, dicendo che le dosi che assumevo erano talmente basse da non poter in nessun modo causare fastidi rilevanti. Eppure, come ho già detto, ho riscontrato durante il trattamento serie disfunzioni psico-motorie, talmente pesanti da deprimere incisivamente il mio stato psicologico. Addirittura, lo psichiatra pubblico che mi aveva in cura voleva prescrivermi altri farmaci per risolvere il problema che avevo fino a qualche mese fa con lo studio, problema che, ora, passato ulteriore tempo dall'interruzione della terapia, è svanito del tutto. Lo psichiatra, inoltre, imputava le cause della difficoltà a studiare agli "effetti negativi" della psicosi; ora so con certezza che non era così. Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 18.7k visite dal 21/02/2013.
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