Terapia per attacchi di panico

Gentili dottori,
soffro da circa 2 anni di DAP.
Dopo qualche mese dall'esordio del disturbo, ho intrapreso una terapia farmacologica con Seropram (10 mg al giorno, ottenuti dalla divisione di una compressa da 20 + 10 gocce di En prima di andare a dormire), più una psicoterapia effettuata dallo stesso psichiatra.
La cura è durata per circa 3 mesi, ad eccezione delle gocce di EN che sono state sospese dopo 1.

Dopo un lievissimo miglioramento, il medico mi ha fatto sospendere gradualmente il farmaco.

Il lievissimo miglioramento non è di certo da attribuirsi alla terapia, in quanto il mio disturbo ha spesso quest'andamento, anche quando non sono in cura: gli attacchi di panico sono rari (maggiore è l'ansia anticipatoria), ma quando arrivano mi fanno sprofondare in uno stato ansioso che migliora solo dopo diversi giorni, e solo dopo che reinizio gradualmente a riprendere le mie attività quotidiane.
Sono altresì consapevole che la quantità di farmaco era certamente sottodosata, così come la psicoterapia poco indicata.

Dopo periodi di alti e bassi, ho intrapreso 2 esperienze psicoterapiche (da 2 psicologi), che si sono concluse senza esiti positivi.

Ho così deciso di cambiare psichiatra, il quale dopo 3 sedute mi ha prescritto il Cymbalta 30mg per i primi 4 giorni, per poi passare a 60mg, insieme a 8 gocce di Alprazolam 2 volte al giorno.

Quando mi ha chiesto gli effetti collaterali della vecchia cura, gli ho detto di ricordare un aumento degli sbadigli ed un ritardo nell'orgasmo.
Proprio a causa degli sbadigli-(cosa tra l'altro lieve), ha preferito un SNRI, che so essere di seconda scelta nella cura del panico.

Dietro la mia perplessità, mi ha detto che gli SNRI sono di seconda scelta solo perchè sono più nuovi, a differenza deglI SSRI che sono usati da molti anni, ma non che siano meno efficaci.
Ha altresì affermato che prossimamente saranno sicuramente "parificati" ai classici SSRI.

Mi rendo conto che non possiate contraddire una prescrizione di un collega, tanto meno dalla distanza, pertanto mi limito a chiedervi: è giusta la considerazione sugli SNRI? Li considerate anche voi altrettanto efficaci, tanto da considerarli come prima scelta?

Grazie.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

L'uso di SNRI è possibile se l'SSRI risulta non efficace.

Nel suo caso l'utilizzo di una dose bassa non consente di capire se il farmaco fosse inefficace sulla patologia.

Oltretutto, il basso dosaggio può aver dato solo gli effetti collaterali e non quelli terapeutici, tra questi la sedazione è caratteristica del citalopram.

L'utilizzo di diversa molecola comunque doveva prevedere l'uso di SSRI o SSRI parziale.

Non è detto che non possa avere beneficio dal trattamento attuale pur non risultando previsto.

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[#2]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

quale tipo di approccio psicoterapico utilizzate?

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#3]
Utente
Utente
Gentile dott. Ruggiero, La ringrazio per la Sua esauriente risposta.
Ora mi ritrovo in una difficile posizione: non sono convinto della terapia (cosa che gli avevo avevo già manifestato), ed ovviamente non essendo un medico potrebbe sembrare inadeguato contestare nuovamente la sua scelta terapeutica, visto che non ne ho i titoli.
Forse è meglio cambiare nuovamente psichiatre...

Gentile dott. Garbolino,
la prima psicoterapia non gliela so descrivere, poichè (parole del terapeuta) era un misto di diversi approcci....
La seconda doveva avere un indirizzo junghiano: dopo aver manifestato già i primi dubbi sulla scientificità degli esercizi che mi venivano proposti (Sebbene abbia resistito per evitare di dare un giudizio troppo affrettato), ho interrotto la terapia quando, durante una seduta, mi è stato proposto di disegnare un MANDALA (una specie di disegno circolare) ogni mattino.
Terapie totalmente inventate, prive di logica e fondamento scientifico e soprattutto TOTALMENTE INEFFICACI(almeno su di me).

La terza è stata una Terapia breve strategia: ho fatto solo 2 sedute, ma il risultato è stato un notevole aumento dell'ansia, pertanto il terapeuta mi ha consigliato di provare prima l'approccio farmacologico.

Concludendo, sto notando che è davvero complesso curare una patologia psichiatrica nella mia zona: probabilmente, se abitassi a Milano avrei già risolto.

Cordiali Saluti.
[#4]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

in ogni caso, se lo desidera, ci tenga informati sul proseguimento della cura.
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