Ira distruttiva e perdita della ragione quando le cose non vanno come dice lui...

Mio fratello ha 18 anni. Siamo a febbraio e lui vuole che una scatola di cioccolatini, comprata da mio papà per Natale, resti chiusa. Io per troppa golosità la apro, lui perde il controllo di se stesso e rompe bicchieri o lampadari o tv insomma quello che gli capita a tiro e si dispera dopo un po' di minuti chiede conferme che quello che ha fatto è stato per un motivo valido ai genitori e esplica le sue ragioni. Venendo respinto con aria arrabbiata e delusa piange e si dispera, poi piange dicendo che non sta bene e che ha bisogno di aiuto
talvolta sente il bisogno di scappare da dov'è , di uscire, di andare via, come se non volesse accettare la realtà di quello che ha fatto, diventa bianco, si vede che perde il controllo tipo hulk quando si arrabbia per esempio, non c'è più la parte razionale e diventa incontrollabile.
Andiamo via, perchè lui cerca di andare ad attaccare rissa cerca di mostrare le sue ragioni a noi sapendo in realtà di non averne. Mio papà gli ha detto che alle 17 apriva il bar con tutti i vetri per terra e allora lui li ha raccolti per la prima volta in non so quanti anni di distruzione perché sennò si sarebbe vergognato davanti i clienti e se si sarebbe vergognato vuol dire che secondo lui era una cosa sbagliata, perchè se veramente crede che quella è la giusta risposta a me che mangio un cioccolatino non li avrebbe raccolti-
l'esempio base è questo: nella sua testa una cosa dev'essere come dice lui, una cosa messa in un posto, una scatola chiusa, una risposta ecc.. quando quella cosa non è come dice lui oppure cambia si infuria.
Mio fratello viene da uno stato di malessere da quando andava a scuola, faceva fatica ad andarci, diceva di essere triste, però col tempo si è aggiustato tutto, con voti molto superiori alla media. E' molto intelligente quando è razionale, anche se fa molta fatica ad accettare gusti e opinioni diverse dalle sue, per esempio guardare programmi di Barbara D'Urso.
Ha completa mancanza di rapporti sociali con pari (a parte quando va a scuola), rapporti limitati ed occasionali con familiari.
Anni fa siamo già stati da una psicologa che però non ha saputo trovare una "soluzione".
Cosa possiamo fare?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
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Utente
Utente
Questo non lo so, non credo
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
La situazione andrebbe inquadrta dal punto di vista clinico da uno specialista in psichiatria.
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Utente
Utente
Ma potrebbe darci qualche consiglio su come affrontare, per il momento, la situazione? Come comportarsi?
Come proporre al ragazzo il fatto di andare dallo psicoterapeuta/psichiatra?
A chi dobbiamo rivolgerci?
E ci saranno poi certificazioni che limiteranno le sue scelte nel corso della vita? (se viene certificato con problemi)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Potrebbe essere qualunque cosa così descritta va quindi inquadrata la situazione per capire il da farsi.
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Utente
Utente
Aldilà della diagnosi, mi potete rispondere alle domande del penultimo post?