Ansia patologica, psicosomatica o cosa?

Salve. Non è la prima volta che chiedo un consulto relativo all'ansia, ho ricevuto esaurienti risposte e nel ringraziarVi, "approfitto" per avere ulteriori dilucidazioni. Premetto che sono in cura da uno psichiatra. In seguito a una vita molto stressante, ad un mancato sfogo perpetrato nel tempo e quindi ad un accumulo di ansie ecc., sono stato vittima di violenti attacchi di panico curati con farmaci idonei che mi hanno fatto stare discretamente bene nel tempo. Al momento, in seguito ad una ricaduta dovuta a motivi di lavoro, sono tornato in cura e prendo al mattino una compressa di florextina, mezza di sulamid da 0,50 e mezza di xanax da 0,25, la sera solo mezza di xanax. Sto meglio o forse potrei dire che sto bene se non fosse per i seguenti motivi: "risveglio " il problema quando sto bene chiedendomi o meglio stupendomi di questo; non riesco spesso a riconoscere quali sono le normali deficienze fisiche e psichiche che la vita riserva ai comuni mortali, innescando in me, magari per un banale giramento di testa, il problema ansioso e come un cane che si morde la coda, si innescano tutti quei processi che mi fanno stare malissimo; l'attività fisica, che dovrebbe aiutare a stare meglio, mi scatena uno stato di agitazione che innesca in me questi processi psicologici, "sensazioni di giramento di testa, annebbiamento della vista, ecc." il battito cardiaco è normale anche se ho come dei tremori, premetto che ho effettuato tutti i controlli e non ho problemi di natura patologica. Il fatto è che sono cosciente di tutto ciò. Tutto e ok, la vita e tranquilla e non ho seri problemi se non quelli di tutti i comuni mortali. Il mio psichiatra dice devo cambiare il modo di ragionare. Quando sento i sintomi, li affronto sapendo che non hanno motivo di esistere, purtroppo a volte sfogano senza passare attraverso il normale "circuito" e quindi non riesco ad eliminarli. distinti saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

certamente le sue richieste precedenti hanno trovato valide risposte e, nonostante cio', non sembra avere chiare alcune cose che ancora la disturbano.
Probabilmente il suo trattamento farmacologico potrebbe non essere sufficiente all'entita' dei suoi disturbi o non adatto.
Oppure sono presenti delle modalita' che la invitano a "cambiare il modo di ragionare".
Credo che sia opportuna una giusta rivalutazione con il suo medico e cercare di trovare un confronto diretto con lui in modo da avere qualche chiarimenti ulteriore.

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
grazie Dr. Ruggiero.
saluti
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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Circa un'ora fa sono uscito con un mio amico a fare una corsetta. Morale alle stelle, allegro, niente preoccupazioni, visto il mitico G.P. ecc. dopo un po iniziano i problemi: gonfiore allo stomaco con conseguente aerofagia; contrazione dei muscoli del collo; vista leggermente appannata e leggero stato di agitazione. Tutti questi fenomeni scomparivano per alcuni minuti per poi ricomparire, il morale continuava ad essere alto, l'allegria era presente anche se con una leggera incazzatura dovuta al problema. Sono sicuro che si tratta di ansia in quanto quando mi sono fermato dopo circa mezzora "potevo correre molto di più", tutto sparito, solo un leggero dolorino sulla parte alta del collo e un po alla testa sicuramente dovuto alla contrattura ed eccomi qui a scrivere. L'attività fisica non dovrebbe aiutare? perchè mi scatena questi sintomi? devo contrastarli e continuare oppure faccio bene a fermarmi? mi piace fare attività fisica, non vorrei smettere. Ho fatto presente la situazione al mio psichiatra che mi dice di continuare senza preoccuparmi, gradirei sapere se qualche medico ha affrontato casi simili e mi possa aiutare. Non ho problemi di pressione arteriosa, cardiaci ecc., ho fatto tutti i controlli, i battiti sono regolari anche durante lo "stato di agitazione". Grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Come dice il suo psichiatra può ,anzi deve, continuare a fare attività fisica. altrimenti inizia il circolo vizioso degli evitamenti. Rifletta sulla possibiltà di associare un trattamento psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale che le fornisca gli strumenti opportuni a superare questa fase del suo problema.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Spero di riuscire a superare questo problema, mentalmente ho tanta voglia di fare, di strafare, di mangiarmi il mondo e tanto altro ma, purtroppo, c'è qualche cosa nel mio "IO" che rompe e non so come eliminarlo. Seguirò il suo consiglio. saluti e grazie Dr. VAssilis.
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