Neurolettici
Salve, chiedo questo consulto anche se non rigurda esattamene me ma una persona a me vicina;
Vivo con una persona che prende una terapia fissa da qulache anno con semap, vorrei capire se potrà mai smettere di assumere questo farmaco, visto che a periodi lei si rifiuta di prenderlo, quindi con questi improvvise interruzioni di terapia si subisce tutti gli effetti collaterali, non capisco quindi se potrà mai scalre l'uso di questo farmaco, sono convinto che una cura prescritta va portata fino in fondo in modo corretto, ma se in lei persiste questo atteggiamento gli effetti collaterali si bevono tutto il buon lavoro fatto, inoltre mi piacerebbe sapere se tale farmaco produce effetti per tutta la vita, parlo infatti una persone comunque giovane e non di una sessantenne. Grazie.
Vivo con una persona che prende una terapia fissa da qulache anno con semap, vorrei capire se potrà mai smettere di assumere questo farmaco, visto che a periodi lei si rifiuta di prenderlo, quindi con questi improvvise interruzioni di terapia si subisce tutti gli effetti collaterali, non capisco quindi se potrà mai scalre l'uso di questo farmaco, sono convinto che una cura prescritta va portata fino in fondo in modo corretto, ma se in lei persiste questo atteggiamento gli effetti collaterali si bevono tutto il buon lavoro fatto, inoltre mi piacerebbe sapere se tale farmaco produce effetti per tutta la vita, parlo infatti una persone comunque giovane e non di una sessantenne. Grazie.
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Gentile utente,
forse era il caso di specificare anche l'eta' e la diagnosi del suo congiunto.
Comunque, in genere i trattamenti e la loro durata vengono stabiliti in funzione della sintomatologia lamentata e della presenza di alcune problematiche evidenti.
Sarebbe opportuno non sospendere mai il trattamento senza consiglio del medico ed esporre allo stesso qualsiasi preoccupazione riguardante il trattamento, compresa la volonta' di volerlo sospendere e le motivazioni che sono legate a tale decisione.
Con questo comportamento, e controlli periodici almeno mensili, e' possibile adottare una strategia diversa anche in complicita' con il paziente.
Diversamente, si continueranno ad altalenare gli effetti positivi e quelli collaterali senza poter consentire al curante di valutare la migliore terapia da adottare per il paziente.
Credo che un colloquio chiarificatore medico/paziente possa essere di aiuto.
forse era il caso di specificare anche l'eta' e la diagnosi del suo congiunto.
Comunque, in genere i trattamenti e la loro durata vengono stabiliti in funzione della sintomatologia lamentata e della presenza di alcune problematiche evidenti.
Sarebbe opportuno non sospendere mai il trattamento senza consiglio del medico ed esporre allo stesso qualsiasi preoccupazione riguardante il trattamento, compresa la volonta' di volerlo sospendere e le motivazioni che sono legate a tale decisione.
Con questo comportamento, e controlli periodici almeno mensili, e' possibile adottare una strategia diversa anche in complicita' con il paziente.
Diversamente, si continueranno ad altalenare gli effetti positivi e quelli collaterali senza poter consentire al curante di valutare la migliore terapia da adottare per il paziente.
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[#2]
Gentile utente,
la collaborazione medico-paziente è imprescindibile per un buon fine dei trattamenti. Il fatto che il suo congiunto non assuma la terapia prescritta in maniera regolare lascia intravedere che tale rapporto non sia proficuo. Il medico deve chiarire l'importanza della costanza e regolarità della terapia e deve chiarirne gli obiettivi, i tempi, i possibili eventi avversi, le conseguenze di una sospensione non concordata. Le rinnovo l'invito a chiarire questi importanti temi con il proprio specialista di fiducia. In quanto alla sua domanda, non è possibile dare una risposta adeguata senza conoscere il tipo di problema, i dosaggi del farmaco, l'età e il sesso del paziente.
cordiali saluti
la collaborazione medico-paziente è imprescindibile per un buon fine dei trattamenti. Il fatto che il suo congiunto non assuma la terapia prescritta in maniera regolare lascia intravedere che tale rapporto non sia proficuo. Il medico deve chiarire l'importanza della costanza e regolarità della terapia e deve chiarirne gli obiettivi, i tempi, i possibili eventi avversi, le conseguenze di una sospensione non concordata. Le rinnovo l'invito a chiarire questi importanti temi con il proprio specialista di fiducia. In quanto alla sua domanda, non è possibile dare una risposta adeguata senza conoscere il tipo di problema, i dosaggi del farmaco, l'età e il sesso del paziente.
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 26/04/2008.
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