Cannabis

Salve a tutti i dottori,
Sono un ragazzo di quasi 20 anni che in seguito all'assunzione per via orale di un'ingente quantità di cannabis, ha avuto un grave attacco di panico che è sfociato poi in una sindrome ansioso-depressiva con vari momenti di derealizzazione.
Sono in cura da un neuropsichiatra della mia città il quale sostiene che io non abbia subito alcun danno permanente e che non sono a rischio di psicosi, ma che bensì ho slatentizzato il disturbo con la cannabis.
Inizialmente seguivo una terapia in cui includevo, Daparox, Lexotan e Depakin Chrono 250mg.
Ad oggi, per decisione dello specialista, assumo soltanto Daparox (15 gocce).
Egli sa che questa non è affatto la dose terapeutica, ma considera che io non abbia più bisogno di grosse cure in quanto mi ha visto molto migliorato.
Ha fissato la prossima visita in data 28/03 di quest'anno.
Il motivo del mio consulto è perché ad oggi, nonostante vasri miglioramenti, permangono alcuni disturbi.
Avverto, seppur non in modo forte come prima, un'ansia di fondo che somatizza con un fortissimo dolore intraoculare e conseguentemente disturbi alla vista.
Io ho ancora paura di diventare schizofrenico e spesso, se mi concentro su questo pensiero, ritorna il senso di derealizzazione.
Nonostante ciò, in questi mesi ho trovato lavoro ed una ragazza, la quale non sospetta minimamente del mio disturbo. Questo mi induce a pensare che se fossi schizofrenico o psicotico, a quest'ora avrei dovuto isolarmi e non ingrandire il cerchio relazionare.
Il mio timore è che questo sia solo uno stadio iniziale prima di cadere nel baratro.
Anche se, pensandoci lucidamente, mi rendo conto che queste sono solo paure inutili.
Sento inoltre un grave deficit di concentrazione e spesso mi perdo nei miei pensieri, tanto che non ricordo mai che ore siano.
Sento un grande distacco dal benessere e dalla lucidità che avevo prima di stare male. Il mio psichiatra mi ha consigliato di intraprendere la tcc in quanto reputa che i miei disturbi sono legati più ad un fattore psicologico adesso.
Io vorrei porVi tale interrogativo: è normale avvertire tali sintomi a distanza di oltre 4 mesi dall'ultima assunzione di quella maledetta sostanza?
Dalla Vostra esperienza, Vi son capitati casi simili e sapreste dirmi se e come si sono risolti?
Lo so, non avrei mai dovuto assumerla ed infondo questo è una sorta di prezzo da pagare, ma inizia a diventare una punizione troppo pesante.
Chiedo il Vostro aiuto sperando che dalla Vostra esperienza sappiate includere ulteriori dettagli sulla gravità di tali disturbi e la reversibilità di questi ultimi.
La diagnosi è: sindrome ansioso-depressiva con attacchi di panico.
Gli attacchi di panico sono ormai scomparsi.
Attendo una Vostra risposta e vi lascio cordiali saluti.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
il perdurare di sintomi,anche a molti mesi di distanza dal momento dell'assunzione di una sostanza stupefacente,è un aspetto che attiene alla soggettività dell'individuo,ed è possibile.Da quanto lei riferisce nella sua lettera,la sua situazione appare migliorata,ma non completamente stabilizzata.L'inizio di una tcc potrà esserle senza dubbio utile nel proseguo del tempo.Tuttavia penso che potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di riportare anticipatamente i sintomi in corso al suo Psichiatra curante per una eventuale rivalutazione.Tenga conto che la terapia farmacologica può essere di giovamento non solo per i disturbi immediatamente seguenti al momento della assunzione di cannabis,ma anche per eventuali patologie autonome magari slatentizzate da quest'ultima.In tal caso la terapia andrebbe protratta con dosi efficaci fino a completa remissione dei sintomi.ed anche oltre.secondo la valutazione del medico.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Biondani,
la ringrazio per la celere risposta.
Sì, il disturbo ad oggi è decisamente migliorato, anche se sono ancora distante dal benessere, la lucidità e la sicurezza che avevo all'incirca 5 mesi fa.
Inizio a temere di essermi condannato ad un cammino in discesa. Il fatto è che ci sono momenti durante il giorno in cui credo di essermi ripreso, ma altri in cui provo a pensare come stavo prima e mi abbatto nuovamente.
Ci sono stati giorni in cui pensavo di esser completamente guarito, ma poi, un attacco di panico ha abbattuto l'apparente stabilizzazione ed ecco che subentrò la derealizzazione. Quest'ultima durò quasi un mese e se ne andò senza che me ne accorgessi. Permangono adesso un perenne senso di disorientamento e daficit di concentrazione con ansia annessa.
Prego affinché questi sintomi possano rientrare, ma dopo 4 mesi e mezzo inizio a perdere le speranze.
Lei saprebbe indicarmi un bravo psichiatra nella città di Crotone.
Purtroppo è piccola e il personale competente è davvero poco.
Lo specialista che mi ha in cura mi sembra una di queste, è davvero in gamba ed è molto preparato, quando sono a visita da lui, mi sento al sicuro.
Da qui inizio a credere che sia anche un fattore psicologico e non solo un problema di neurochimica.
Vorrei aggiungere inoltre che avere a disposizione il parere di molti medici grazie a questo sito è una cosa molto positiva e il lavoro che fate voi dottori su questo sito vi fa onore.

Cordialmente
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